...

Io non capisco.
Ha accettato di sposarmi, è venuta giustamente a letto con me consumando la luna di miele, porta in grembo mio figlio.
Perchè devo avere un inutile guardia del corpo che non adempie ai suoi doveri?
Perchè devo pagare un ragazzo che si e no ha finito da due mesi il corso di addestramento?
...
Devo calmarmi.
Non mi deve importare. Non sono fatti miei....
No, ma che dico!
Sono fatti miei!
... Devo calmarmi...
Sono due ore e sedici minuti che giro in tondo nel mio laboratorio.
Sento la pressione alle stelle; come minimo, se non mi calmo, mi prende un attacco di cuore.
Non che questo sarebbe un problema...
In fondo mia moglie è stata la mia assistente!
Devo calmarmi.
...
No.
Sento di nuovo i suoi passi giù per le scale.
Non adesso, Santa Shiva, non adesso!
Mi passo una mano sulla fronte, gli occhiali mi si storgono sul naso.
Sono al limite della sopportazione.
Calmiamoci.
Tempo una settimana e finalmente lo posso licenziare.
...
Devo trovare qualcosa per distrarmi... Qualsiasi cosa!!!
I fogli sul tavolo.
Si, buttiamo l'anima sui miei cari esperimenti.
Projet G.
Sento la porta aprirsi.
Dannazione, devo contenermi...
Ti fermi. Inizi a parlare.
Da quando i Turks hanno il permesso di intromettersi negli affari altrui?
Li paghiamo per prestarci servizio, non per romperci le palle!
Parla ancora.
... Concentrati... Concentrati.. Concentrati...
Cade qualcosa dai fogli che tengo in mano.
Il tuo sorriso mi pietrifica.
Sei.. Così bella nel tuo abito bianco...
Quel tuo scollo e le braccia scoperte...
La tua morbida pelle lasciata agli sguardi di chiunque...
Quel velo che non ti sei mai voluta mettere che ricade  leggero a coprirti le spalle...
Ho dovuto litigare anche col prete quel giorno per farci sposare.
Tutto per quel tuo vestito che ti lasciava scoperta un pezzo di pancia.
Come facevo a dirti di no quando lo vedesti la prima volta in quella vetrina?
I tuoi occhi erano così pieni di gioia e felicità...
Accarezzo quel tuo collo stampato sulla carta. Ti sono sempre piaciute le perle... Belle quanto la tua pelle.
Mi chiama.
Sento la sua voce strapparmi via da te.
Devo resistere...
Devo dimenticare gli sguardi che mandavi a mia moglie il giorno che ci siamo sposati.
Devo dimenticarmi i sorrisi che le rivolgevi quando ti parlava.
Devo dimenticarmi di quando arrossivi ad ogni sua esclamazione.
Devo dimenticarmi di quando la fissavi con bramosia quando credevi che non ti vedessi.
Nascondo la foto fra i fogli.
Come osi tu dirmi come comportarmi?
Come osi chiamare mia moglie per nome?
Come osi giudicare una nostra scelta?
Come osi intrometterti nel nostro matrimonio?
Vorresti portarmela via...
Non merito forse la felicità anche io?
Non l'ho certo obbligata a sposarmi, eri presente quando ha accettato la mia proposta abbracciandomi forte.
E' una nostra scelta... Una scelta solo nostra...
Una moglie... Un esperimento... Una famiglia....
E' la dodicesima volta che vieni a chiedermi di lasciarla stare...
Di lasciar scegliere solo lei...
Di non costringerla a fare passi sbagliati...
Come ti permetti di venirmi a dire che mia moglie dovrebbe abortire?!
....
La stanza si sta sfumando in mille colori.
Sei li, in piedi davanti a me.
Batto le ciglia... Quante volte?
Tu continui a parlare...
A farneticare....
A farmi proposte assurde...
E poi... Finalmente il silenzio.
La canna della pistola davanti a me lascia uscire un lieve fumo.
Ai miei piedi c'è quella sottospecie di Turks.
Gli ho sparato... Ho persino azzeccato una parte del suo corpo anche se non ho mai sparato in vita mia...
Agonizzi... Sento la tua voce soffocare dal.. Sangue?
Sento aprirsi un altra porta...
Sei tu, vero amore mio?
Rido... Rido.. Rido di cuore...
Finalmente quel miserabile ha smesso di intralciare il nostro amore...
Finalmente ha smesso di guardarti con passione pur sapendo che eri mia moglie...
La tua voce è rauca, come sono felice!
Ho tentato di fartelo capire con le buone di non girarle intorno ma mi hai costretto ad usare i rimedi forti.
Attimi... Ancora attimi e finalmente saremo solo noi due e nostro figlio.
Riesci a sussurrare ancora il nome di mia moglie.
Te lo concedo.
Tanto ti rimangono solo pochi minuti brutto bastardo.
Non scherzavo quando dicevo che avrei fatto qualsiasi cosa per quella creatura diafana; che l'amavo con tutto il mio cuore.
Che l'amavo fino alla follia.