Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: kelhya    28/12/2009    2 recensioni
Una ragazza solitaria e un pò strana incontra un assassino, "Lama della notte", bello, spietato e freddo, ritrovandosi a lavorare per lui. Scoprendosi innamorata di lui, riuscirà a salvare il suo cuore dall'oscurità o finirà risucchiata nel suo inferno?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Noctis

 è la prima volta che scrivo seriamente una storia nata dalla mia mente contorta, e mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate! mille grazie in anticipo.

Il loro primo incontro non fu proprio quello che le ragazzine potrebbero definire romantico…. Anzi nessuno lo potrebbe definire tale.

«Aspetti!!!....dannazione» Daniela arrivò di corsa, ma ormai il pullman era partito. Le toccava tornare a casa a piedi, di nuovo! Con rassegnazione iniziò a camminare, maledicendosi per essere sempre in ritardo e maledicendo il pullman, sempre in ritardo e una volta che le serviva questo spacca il minuto!

Mentre si perdeva  nei suoi pensieri, non si accorse di aver sbagliato strada «E dove diavolo sono finita ora? Non è possibile! Tutte oggi mi capitano…» si lasciò sfuggire sconsolata.

“Non bastava una brutta giornata a scuola, ho perso il pullman, la strada e ora devo tornare indietro e ritrovare la strada giusta! Sono senza speranza….”

Stava  per girare l’angolo, quando sentì uno strano rumore provenire dalla parte opposta “Cosa è stato?  Probabilmente è stata la mia mente contorta… meglio andare” decise, ma proprio quando aveva appena girato l’angolo sentì uno strano verso, appena sussurrato, terrorizzato e pieno di dolore, che le fece venire la pelle d’oca… “Oddio… che cos’era…. Meglio che me ne vada al più presto…” seguì un tonfo sordo. Ormai la curiosità che cercava di sopprimere stava prendendo il soppravvento sul suo lato razionale “Magari do solo un occhiata…. Può essere qualcuno che si è sentito male, oppure…” cercava una ragione  per tranquillizzarsi, ma qualcosa le urlava di andarsene.

 All’improvviso qualcosa più forte di lei la spinse dalla parte dove aveva sentito quei suoni, “E’ proprio qui dietro…” si appoggiò al muro, e si sporse leggermente per vedere e ciò che vide la impietrì, non riusciva a muoversi…. Anche se tutto le diceva di farlo non riusciva a togliere lo sguardo da quello spettacolo orribile e allo stesso tempo affascinante….

Ciò che vide quel giorno non lo dimenticherà mai.

Una figura vestita di nero ne sovrastava tre stese ai suoi piedi, immerse nel loro stesso sangue, di cui erano sporche anche le pareti dei muri vicino alle quattro figure.

Aveva una lunga spada in mano, con il filo attraversato da una scia di sangue che si raccoglieva in una piccola pozza ai suoi piedi. La figura nera dava le spalle a Daniela, ma riuscì lo stesso a vedere che quella persona… era un ragazzo! E non doveva essere molto più grande di lei, ma quello che la colpì maggiormente era il suo aspetto. 

Aveva la pelle candida, che risaltava con il cappotto di pelle nera che gli arrivava fino ai piedi, con una cintura dello stesso tipo che gli cingeva la vita a cui era attaccato il fodero della spada più altri pugnali, con i capelli d’argento che gli arrivavano oltre la vita raccolti in una lunga treccia; a quel che poteva vedere, aveva un fisico asciutto, molto magro, ma da cui s’intravvedevano muscoli pronti a scattare… a uccidere.

«Un assassino…» disse in un soffio. Subito si pentì di quel gesto, perché il ragazzo nero se ne accorse e, molto lentamente, si girò verso di lei… e le sembrò che in quell’istante il cuore le si fermasse… due occhi rossi, di un rosso scarlatto e gelidi come il ghiaccio si puntarono nei suoi, e il terrore la invase completamente, raggelandola. 

 Rimase a fissarlo finché lui non mosse un passo nella sua direzione, si riscosse allora e cominciò a correre a perdifiato nella parte opposta, senza guardarsi indietro.

Corse finché le gambe non le cedettero, e si accasciò su una panchina. Con sollievo constatò che quell’ombra nera non era nei paraggi;  forse l’aveva seminato, oppure non si era preso nemmeno la briga di seguirla… non lo sapeva e non gliene importava. Voleva solo tornare a casa, e dimenticare tutto, anche se quel viso continuava a tornarle alla mente. Lineamenti delicati, un ciuffo di capelli sulla fronte… la guancia ricoperta di schizzi di sangue… e quegli occhi… quella era senza alcun dubbio la visione più terrificante e bellissima che avesse mai visto… e che non avrebbe mai voluto rivedere.

All’improvviso si accorse di essere arrivata vicino a casa sua “Sicuramente non lo vedrò mai più… è stato solo un caso, non dirò nulla a nessuno.  Ma tanto sarebbe impossibile per lui trovarmi, dopotutto non ha la minima idea di chi io sia…” e sollevata si alzo e s’incamminò verso casa, incurante che appena dietro l’angolo una figura nera la osservava con un ghigno vagamente divertito.
«Comincia la caccia….»

»

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: kelhya