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Autore: _Pulse_    29/12/2009    5 recensioni
“Che cosa…”, mormorò David, corrugando la fronte.
“Ho fatto un incubo bruttissimo”, piagnucolò, e David non poté fare altro che roteare gli occhi al cielo, paziente, e chiudere la porta. Lo raggiunse nel letto e si lasciò abbracciare, senza fare una piega.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bussarono alla porta e David si svegliò già incazzato, sbuffò all’insistenza di chi c’era aldilà del legno bianco e andò ad aprire con uno strano presentimento addosso.

“Bill.” Come supponeva.

“Ciao David!”, salutò con la mano ed un sorriso birichino stampato in faccia. Entrò nella camera d’albergo ancora buia e si mise sdraiato nel letto del manager, coprendosi fino alle ascelle.

“Che cosa…”, mormorò David, corrugando la fronte.

“Ho fatto un incubo bruttissimo”, piagnucolò, e David non poté fare altro che roteare gli occhi al cielo, paziente, e chiudere la porta. Lo raggiunse nel letto e si lasciò abbracciare, senza fare una piega.

“E in questo caso i gemelli non sono perfetti?”, gli disse.

“Tomi ha sentito che cosa volevo e poi mi ha sbattuto la porta in faccia: aveva compagnia.”

“E Georg?”

“Idem.”

“E Gustav?”

“Penso che abbia fatto finta di non sentirmi: non mi ha nemmeno aperto la porta. Menomale che ci sei tu, David!”, strofinò il viso contro il suo petto, come un cucciolo affettuoso.

“Sì, Bill, ho capito. Ora per favore scrostati e dormi.”

“Ok”, squittì infilandosi interamente sotto le coperte, senza lasciarlo un attimo.

David sospirò e chiuse gli occhi, negando con la testa: magari quando avrebbe riaperto gli occhi si sarebbe accorto che quello era solo un suo incubo.

Ma purtroppo, qualche minuto dopo, sentì bussare di nuovo alla porta. Guardò Bill e il moro sollevò le spalle innocentemente, dicendogli di andare ad aprire: ovviamente lui non poteva alzarsi.

Si levò le coperte di dosso e fuori dalla porta trovò Tom con un cuscino in mano e una faccia piuttosto assonnata.

“Tom?”, inarcò il sopracciglio, sorpreso.

Il chitarrista annuì ed entrò in camera senza complimenti, si mise accanto al fratello nel grande letto matrimoniale, il proprio cuscino sotto la testa.

“Tomi! Ciao!”, lo salutò Bill abbracciandolo. Magari non avrebbe più abbracciato David.

“Ciao”, mugugnò l’altro, tentando di toglierselo di dosso, ma con scarso successo: sia per il sonno che per la scarsa voglia di ingaggiare un combattimento di wrestling su un letto che non era il loro, lo lasciò fare.

“Che cosa ci fai tu qui?”, chiese David portandosi una mano fra i capelli arruffati.

“Mi sono portato a letto una rossa, solo che mi sono accorto che russa fortissimo. E se non riesco a dormire io, è grave.”

“Oh, capisco.”

David stava per rimettersi a letto, quando qualcun altro bussò alla porta.

“Georg?”, strabuzzò gli occhi. Era un incubo, vero?

“Buonasera”, salutò mezzo rincoglionito, entrando e raggiungendo i gemelli, mettendosi accanto a Bill.

“Ma…”, sbuffò, lasciando perdere la mezza idea di incazzarsi e di farsi salire la pressione. “Tu perché sei venuto?”

“Bill mi ha svegliato e non so come, ma non riuscivo più a dormire. Non ti dispiace se mi metto qui, vero David?”

“No, certo che no!”, squittì Bill abbracciandolo.

David rimase a bocca aperta, di fronte a quella scena. Poi sospirò e tentò di crearsi un spazio tra quei tre, ma per la quarta volta bussarono alla porta.

“Gustav”, disse ancor prima di aprire la porta.

“Come hai fatto ad indovinare?”, chiese il batterista, dall’aria più sveglia degli altri tre messi assieme.

“Beh, mancavi solo tu”, gli mostrò il suo letto e Gustav ridacchiò, entrando. “Qual buon vento?”

“Ho sentito Bill bussare alla porta, ma non sono riuscito ad aprirgli perché ero in bagno. Volevo sapere che cosa voleva.”

“Oh piccolo Gus! Sei proprio un orsacchiotto!”, gridò Bill con gli occhi brillanti, aprendo le braccia. Gustav sorrise e raggiunse il frontman, facendosi spazio fra lui e Tom, che quasi non cadde dal letto.

David si portò le dita sulle tempie e se le massaggiò, facendo respiri profondi: ancora un po’ e si sarebbe svegliato da quel brutto sogno.

“Che incubo hai fatto, Bill?”, chiese, in piedi di fronte al proprio letto.

“Ho sognato che diventavo pelato. Orribile, vero?”, si portò le mani sui capelli, accarezzandoli.

“Tanto succederà comunque, prima o poi”, mugugnò Tom, beccandosi un colpo in testa.

“Non ti permettere, sai?!”

“Ehi, silenzio, che qui c’è qualcuno che vuole dormire”, disse Georg.

“Ma se non ci riuscivi!”

“Questo letto è più bello.”

“Certo, certo”, disse Gustav divertito.

David guardò i quattro con la testa sulla spalla e trattenne una risata, pensando che lui non aveva bisogno di farsi una famiglia o di avere figli, perché ne aveva già quattro. Quattro bambini un po’ cresciuti che ogni tanto andavano a dormire nel suo letto, lasciandolo fuori.

“Ti vogliamo bene, David”, disse Bill in un dormiveglia, gli occhi chiusi e la bocca dischiusa.

“Anche io ve ne voglio”, mormorò piano, dirigendosi fuori dalla sua stanza: beh, se era solo un sogno, tanto valeva sfruttare l’occasione!

Uscì nel corridoio del lussuoso hotel a piedi nudi, si incamminò senza far rumore verso l’ultima stanza a destra e quando ci fu di fronte, bussò.

“David”, disse sorpresa Dunja, in camicia da notte rosa.

“Ciao Dunja”, sorrise.

“Che… che ci fai qui?”

“Pensavo…”, si avvicinò sensualmente, portando una mano sul suo fondoschiena.

“Che cosa stai facendo, brutto porco!”, lo schiaffeggiò e gli chiuse la porta in faccia, che gli finì dritta sul naso.

Dolorante, confuso ed incavolato per quel sogno che aveva tutta l’aria di essere un incubo, tornò nella sua stanza e trovò ancora Bill, Tom, Georg e Gustav, che dormivano come angioletti nel suo letto.

“David”, mugugnò Georg.

“Sì?”

“Bill e Tom si tirano i calci e si insultano.”

“Oh, perfetto”, mormorò annuendo. “Georg?”

“Mmh?”

“Ma questo è un incubo, vero?”

“Che io sappia, no. Gustav”, lo scosse al suo fianco; il biondino aprì gli occhi e lo guardò. “Questo è un incubo?”

“No, perché? Aspetta che chiedo. Bill?”

“Tom, vaffanculo. Sì, dimmi orsacchiotto mio!”

“Ma questo è un incubo?”

“Nah, è tutta realtà secondo me.”

“Stupido gemello che non sei altro”, borbottò Tom.

“Secondo te Tomi, è un incubo questo oppure è tutta realtà?”

“La seconda che hai detto. David devi essere onorato di avere noi nel tuo letto.”

“Tom… non penso che David pensasse a quello”, disse Georg attirando la loro attenzione sul colorito pallido di David, che subito dopo svenne.

 

Riaprì gli occhi e venne colpito subito da una luce forte e fastidiosa, che lo fece mugugnare.

“Ragazzi, David si sta svegliando!”, disse Bill, e subito dopo altre facce si sporsero su di lui, curiose o preoccupate.

“Come stai David?”, chiese premuroso il frontman.

“Che cos’è successo?”

“Sei svenuto”, spiegò Georg.

“Perché?”

“Boh. Perché hai realizzato che non era tutto un sogno?”, ipotizzò Tom, guardando Gustav al suo fianco.

“Quindi… se non era un sogno… ho palpeggiato sul serio il sedere di Dunja e lei mi ha sbattuto la porta in faccia dandomi del porco?”, chiese.

Tutti lo guardarono ad occhi sgranati e scoppiarono a ridere, piegandosi in due ed arrivando ad avere persino le lacrime agli occhi.

“Ragazzi”, li chiamò David. “Ragazzi, non è divertente.”

“Oh sì invece che lo è!”, disse Tom ridendo. “Hai… hai palpeggiato il culo a Dunja credendo che fosse un sogno!”

“Ahah, molto divertente, sì, ora smettetela. Sono nei guai.”

“Eccome se lo sei!”, disse Georg indicandolo.

“Non ti preoccupare David, ci siamo noi al tuo fianco!”, disse Bill abbracciandolo.

“Che magra consolazione”, sospirò.

Poco dopo anche Georg, Gustav e persino Tom si unirono all’abbraccio e forse… quella consolazione non era poi così magra, si trovò a pensare David, con un sorriso sulle labbra.

 

The End.

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Questo è ciò che è venuto fuori ieri mattina, che era il “grande giorno” *-* Era da un po’ che mi frullava in testa questa cosa, però io non sono mai stata brava a scrivere le ff comiche XD Così, aspettando il “grande momento”, per tentare di scacciare l’ansia, mi sono messa a buttare giù questa cosa che secondo me non è venuta tanto male! Dai, voglio sapere che ne pensate voi però! ;D
Spero che vi sia piaciuta almeno un pochino U.U
Ringrazio tutti quelli che seguono sempre le mie ff e ringrazio in anticipo chi leggerà e chi lascerà un recensione, anche una mini-piccolissimissimissima!
Ci vediamo alla prossima! Grazie a tutti di cuore, vostra

_Pulse_


   
 
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