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Autore: The Noise Parade    30/12/2009    3 recensioni
Storie di follia, ordinaria e non.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 - 31 DICEMBRE. OVVERO LA NOTTE CHE JULES JACK MANSON DOYLE DECISE DI ESSERE DIMENTICATO ANCORA UNA VOLTA.

''Mentre poco fa attimi di gioia esplosiva
Mentre fra poco ancora, parole e risate
Ma adesso solo buio
Adesso, tutto dentro
Tutto così lontano
Tutto dentro
Amore e dolore, tutto dentro,,

Il primo dell'anno segnava il nuovo, l'inizio, la rinascita, una nuova vita... Ma non era ancora il primo dell'anno, no, ancora per dieci minuti e trentadue secondi esatti sarebbe stato il 31 dicembre, l'ultimo dell'anno, il vecchio, la fine, la morte, una vita stanca e consumata, e Jules Jack Manson Doyle questo lo sapeva meglio di chiunque altro.
Jules Jack Manson Doyle finì di scrivere qualcosa con una vecchia stilografica su di un foglio impiastricciato d'inchiostro, con una calligrafia disordinata e scomposta, e lo impilò ordinatamente in cima ad una colonna di altri fogli. A guardarlo bene, lo stanzino in cui Jules Jack Manson Doyle era invaso da pile di fogli, alcune alte fino al soffitto, eccezion fatta per un corridoio che dalla vecchia poltrona su cui era seduto, portava all'uscita. All'interno della stanza faceva un caldo innaturale, una stufa a legna arrugginita e un po' sbilenca ardeva ininterrottamente di fronte alla poltrona.
Jules Jack Manson Doyle guardò l'orologio da parete, un modello da mercatino delle pulci, rumoroso con la cornice rotonda in plastica di pessima qualità. Mancavano due minuti alla mezzanotte. Non sorrise né diede segni di fretta, o stupore, o allegria, o eccitazione o qualunque altro sentimento che un essere umano potrebbe esprimere due minuti prima della mezzanotte del 31 dicembre.
Niente, semplicemente si alzò e non appena scoccò la mezzanotte, non un secondo di più, non uno di meno, Jules Jack Manson Doyle spinse nel fuoco della stufa la pila di fogli più vicina ad essa, e per alcuni secondi stette a guardare. Le fiamme che si riflettevano sulle lenti degli occhiali sporchi e tondi, dal bordo ingiallito, il fuoco che lambiva l'orlo del suo maglione di lana fino a bruciacchiarlo, così come i suoi lunghi capelli bianchi, la sua folta barba grigia.
Jules Jack Manson Doyle si allontanò dal fuoco, mentre quello divorava i fogli nello stanzino, e si fece largo lungo il corridoio tra di essi, fino alla porta. E senza guardarsi indietro, uscì in corridoio e chiuse a doppia mandata. Abitava in una vecchia palazzina in periferia di cui nessuno avrebbe mai sentito la mancanza, era mezza disabitata, eppure Jules Jack Manson Doyle sapeva benissimo che  mentre lui se ne andava in silenzio, tutti quelli che sarebbero morti, o che si sarebbero salvati, o che sarebbero stati tratti in salvo quella notte del 31 dicembre, avrebbero avuto il loro piccolo, stupido, incredibile momento di gloria.

 


Non dico altro se non: buon anno, a chi legge, a chi scrive, a chi non fa niente di tutto ciò.

Noise

  
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