Patrick
non sa esattamente dove si trova, ha camminato per così tanto tempo che non è
sicuro di essere nei pressi della casa di Pete.
E’
una villa di una famiglia simile a quella del suo amico, intravede attraverso
le tende semichiuse il padre che fa volare nell’aria
il figlio, cinque o sei anni. La madre si accosta ai due e li abbraccia,
sorridono e giocano felicemente. E’ l’ultimo dell’anno e hanno tutto ciò che potrebbero
desiderare.
Si
sente uno stupido, mentre quasi sbava al di fuori della dimora di qualcuno che
non conosce. E’ quasi la mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno e non ha
trovato neanche una persona con cui avrebbe voluto trascorrere gli ultimi
istanti di un anno poco piacevole – nessuno che non fosse Peter, ovviamente.
“Ehi,
Patrick, noi siamo fuori casa tua. Dove
sei?”. E’ Andy, sicuramente lui e Joe hanno in mente di farlo soffrire
ancora di più con le loro effusioni e gli scambi di paroline dolci. No, non
quest’anno. Preferisce decisamente queste tre adorabili persone. Fa finta che
lui sia tra loro e che, soprattutto, sia gradito.
Tre…
Due… Uno… “Buon anno, Patrick Stump”.
In
quell’istante la donna si volta. Indossa uno sguardo sconvolto che pian piano si
addolcisce. Si aspetta che s’infuri e che gli lanci un vaso attraverso il
sottile vetro. Invece apre la porta e gli domanda se ha voglia di entrare.
« No,
mi scusi… vi avevo confusi per dei miei conoscenti ».
Angolino dell’autrice:
- Capitolo 4/5, 242 parole
Ooooh, Barbone-Patrick!
Mi sta davvero simpatico farli essere dei depressi del cavolo, sono fantastici
*-* Alla prossima. Stay tuned!
I personaggi nella raccolta citati sono in parte reali, in
parte inventati. I fatti narrati, non a scopo di lucro
né commerciale, sono di pura fantasia, non sono accaduti e non accadranno mai. Quindi, fangirls,
mettere il cuore in pace!