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Autore: Tedda    01/01/2010    1 recensioni
L’ora di partire si stava avvicinando, avevamo organizzato tutto così velocemente che non mi rendevo ancora conto che fosse capodanno. Cavolo, questo anno era passato davvero velocemente, anche troppo.
(Quasi) totalmente ispirata ad una storia vera ... ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ora di partire si stava avvicinando, avevamo organizzato tutto così velocemente che non mi rendevo ancora conto che fosse capodanno.
Cavolo, questo anno era passato davvero velocemente, anche troppo.
Avrei voluto poter rivivere tutti i bei momenti che avevo vissuto in quei 365 giorni, avrei voluto avere più tempo per fare cose che non avevo fatto.
Ma forse non era colpa del poco tempo, ma solo del mio poco coraggio …

***


Quando eravamo arrivate la piazza era praticamente vuota, quindi avevamo deciso di andare a fare un giro per ingannare il tempo.
Mancavano ancora tre ora alla mezzanotte, e cominciavo a pensare che non sarebbero più passate.
Eravamo solo in due, io e la mia migliore amica, e questo era un po’ deprimente.
Ma mi sarei dovuta aspettare che con lei non ci si poteva mai annoiare. Infatti, tra battute varie e tante risate quelle tre ore passarono in un batter d’occhio.
Tornate in piazza, ero rimasta scioccata da quanta gente ci fosse. Sembrava impossibile che in poche ore così tanta gente si fosse ammassata in quel posto.
Sul palco, posizionato al centro della piazza, c’erano due ragazzi che cantavano a squarcia gola. Per quanto stonati, le canzoni che cantavano erano abbastanza piacevoli, o forse ero solo io euforica per l’arrivo del nuovo anno.
Era tutto pieno, non si riusciva quasi a passare. Per farlo bisognava dare spintoni e gomitate a tutti, ed era una cosa che decisamente non mi piaceva fare, preferivo piuttosto starmene in fondo.
Ma la mia amica non sembrava affatto d’accordo con me.
“Dai andiamo più vicino, da qui non si vede niente !” la sua voce non ammetteva repliche, anche perché non mi diede il tempo di farle.
Mi prese per la manica del giubbotto e mi trascinò via.
Lei, tutta tranquilla, si faceva strana in mezzo alle persone, non curante di quanto la guardassero male, mentre io, impacciata come sempre, chiedevo goffamente permesso a tutti.
“Ti prego, fermiamoci qua” le chiesi quasi implorante, le occhiatacce di tutti stavano cominciando a diventare insopportabili, ma evidentemente solo per me.
“No, si vede ancora male …” non sembrava stesse parlando con me, ma più che altro pensando ad alta voce.
In quei momenti proprio non la sopportavo, sembrava quasi che di me non gliene importasse niente.
Forse stavo solo esagerando, in fondo aveva delle buone ragioni per continuare ad andare avanti: poter vedere meglio il concerto, ma secondo me, soprattutto il ragazzo che ci stava cantando sopra.
Affrontai gli ultimi metri con la sguardo puntato a terra e la testa abbassata, cercando di evitare gli sguardi, non tanto benevoli, della gente che sorpassavo.
“Adesso sei soddisfatta ?!” le urlai. Il volume della musica era aumentato notevolmente, la sentivo rimbombarmi nel petto.
“Si si, adesso va bene” mi liquidò, sembrava molto più interessata ai cantanti che a me.
Cominciai finalmente a godermi la musica, se non fosse stato per le continue persone che mi passavano davanti, e inevitabilmente ogni volta dovevo fare qualche passo indietro per farle passare.
Adesso capivo perché la gente prima mi guardava male, facevano anche bene …
I “passanti” sembravano finiti, e io tirai un sospiro di sollievo.
Almeno finche un ragazzo si avvicinò a me, capii che voleva passarmi anche lui davanti e indietreggiai, ma lo stesso fece anche lui.
Non riuscii a trattenere un sorriso, alzai lo sguardo e vidi che anche lui stava sorridendo.
Allora per farlo passare feci un passo avanti, e di nuovo lui fece lo stesso, entrambi ci mettemmo a ridere.
Mi appoggiò una mano sulla spalla, per farmi stare ferma permettendogli così di passare, e avvicinò la sua bocca al mio orecchio, così che io riuscissi a sentirlo.
Probabilmente se non lo avesse fatto non avrei nemmeno capito quello che disse, per via della musica ad alto volume.
“Scusa, colpa mia” e detto questo si allontanò.
Mi girai per vederlo un’ultima volta ma era già sparito tra la folla.
Tornai a guardare verso il palco sorridendo.
Che scena buffa pensai.
E ritornai ad ascoltare la musica, molto distrattamente.

***


La serata passò velocemente, avevamo festeggiato brindando al suono della mezzanotte, ed ora ci stavamo avviando verso la fermata dell’autobus, per tornare a casa.
Stavo ancora pensando a quel ragazzo che mi era venuto addosso, per quei pochi secondi che l’avevo visto mi era sembrato davvero bello.
Era stato anche gentile e mi aveva chiesto scusa, che tenero !
Cercai di smetterla di rimuginarci su, in fondo non l’avrei mai neanche rivisto, e cominciai a parlare, cercando di far passare quei pensieri.
“Mi sono proprio divertita stasera, e tu ?” chiesi alla mia amica.
Non feci nemmeno in tempo a sentire la sua risposta, che qualcuno mi venne addosso.
Ma possibile che erano tutti ubriachi, e non riuscissero nemmeno a guardare dove andavano ?!
“Potresti almeno guardare dove vai …” la mia voce inizialmente era decisamente scocciata, ma alla vista della persona con cui mi ero appena scontrata si affievolì, fino a diventare un sussurro.
Non era possibile, era lo stesso ragazzo di prima.
Ma dai, queste cose di solito succedono solo nei film dissi tra me e me.
Era bello come me lo ricordavo, se non di più, e aveva stampato un faccia un sorriso radioso, che inevitabilmente contagiò anche me.
“Speravo di rivederti, ma non in questo modo …” si scusò, un po’ in imbarazzo, il suo sorriso si allargò, fino ad occupare quasi tutto il viso.
Aveva detto che voleva rivedermi, non ci potevo credere. Questo forse voleva dire che un almeno un poco gli piacevo …
Non vedendo una risposta da parte mia, ricominciò a parlare.
“Io sono Stefano” continuò lui, porgendomi la mano.
Il suo tono di voce era pieno di speranza, forse non pensava di piacermi …
Bè, se era questo che credeva si sbagliava di grosso !
“Emma” risposi, avvicinando la mia mano alla sua e stringendola.
Sentii un brivido percorrermi la schiena al contatto con la sua pelle.
“E’ un piacere conoscerti !” sentenziò lui.
E di nuovo sul suo viso apparse un sorriso.

Angolo della Scrittrice
Come c'era scritto nella presentazione,
è ispirata QUASI totalmente ad una storia che mi è successa veramente ! ^^
E da lì mi è venuta l'idea per come sarebbe potuta andare a finire ...
Spero vi piaccia ! ^^
Oh, dimenticavo, BUON ANNO ! XD
Baci

  
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