Anime & Manga > Host club
Ricorda la storia  |      
Autore: _Syn    01/01/2010    7 recensioni
Partecipa all'iniziativa del CoS "2010: A Year Together" Prompt 63: Coriadoli nella tasca del cappotto.
La prima cosa che venne in mente ad Haruhi quando si risvegliò nella lussuosa automobile di Kyouya – in pigiama e cappotto – in piena notte, fu che, senza dubbio, dovesse trovarsi in un sogno davvero bizzarro.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka, Kyoya Ohtori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Partecipa all'iniziativa del Collection of Starlight: "A Year Together: 2010". Prompt 63: Coriandoli nella tasca del cappotto.


 

 

Coriandoli nella tasca del cappotto – 1 Gennaio

La prima cosa che venne in mente ad Haruhi quando si risvegliò nella lussuosa automobile di Kyouya – in pigiama e cappotto – in piena notte, fu che, senza dubbio, dovesse trovarsi in un sogno davvero bizzarro. Apriva e chiudeva piano gli occhi, a causa della luce fastidiosa dei lampioni che la macchina superava a velocità preoccupante, inondando l'abitacolo di lampi dorati.
Kyouya sembrava essersi accorto del risveglio della ragazza, ma non accennava a dire nulla, permettendo ad Haruhi di riprendersi. Dopotutto, ora che ci pensava, non era stata una brillante idea rapirla nel sonno per trascinarla in montagna, alla villa invernale dei gemelli.
Ma così aveva deciso Tamaki e, di fronte alle sue minacce ricoperte di miele e
alla sua epica follia – accompagnata da esclamazioni ritoccate da espressioni a effetto – Kyouya non aveva potuto tirarsi indietro, come sempre.

Dopotutto, Tamaki e i gemelli avevano organizzato tutto settimane prima, le foto che avrebbe scattato gli avrebbero fruttato una somma considerevole, e rapire Haruhi nel sonno era stato in un certo senso divertente.

Kyouya... sempai?” mugugnò Haruhi, sbadigliando sonoramente prima di pronunciare “sempai”. Si strofinò gli occhi con le mani, alternando smorfie con le labbra che avrebbero sicuramente divertito Honey-sempai, e balbettò qualcosa di incomprensibile – probabilmente vaneggiamenti da sonno interrotto bruscamente da una curva presa “casualmente” male – e si voltò per guardare Kyouya. Era ancora convinta di trovarsi in un sogno, evidentemente.

Ben svegliata, Fujioka.” esordi lui, senza levare gli occhi dalla strada. Tanto era solo un sogno, si disse Haruhi, avrebbe anche potuto guidare con i piedi ma non sarebbe successo niente.

Non sapevo che ti piacesse guidare in modo così spericolato, Kyouya-sempai. O forse è solo colpa della pessima cena che ho cucinato ieri sera.” disse, riferendosi, probabilmente, all'arrosto che aveva bruciato la sera prima, dimenticando di levarlo dal forno a causa di Tamaki. Honey-sempai aveva sentito il desiderio di mangiare qualcosa che non fosse prettamente giapponese, per una volta. Peccato che tutto fosse clamorosamente fallito per colpa del Re.

Siamo in ritardo.” disse semplicemente lui, controllando l'orologio digitale accanto allo stereo. Haruhi annuì, vagamente rassegnata all'idea di dover passare le sue ore di sonno insieme a Kyouya. Non che le dispiacesse; sempre meglio insieme a lui che con l'animo fiammeggiante di Tamaki. E poi era così stanca che non sarebbe riuscita a reggere a lungo.

Con Kyouya era sempre più semplice. La sua pacatezza riusciva a tranquillizzarla anche mentre guidava come un pazzo per una strada che Haruhi non aveva mai visto prima. Ma stava sognando, era normale che si fosse inventata un mondo nuovo.

Dove siamo diretti?” chiese. Il sogno andava avanti, gli avrebbe retto il gioco.

In montagna dai gemelli. Mi hanno ordinato di rapirti per conto di Tamaki.” rispose tranquillamente lui. Certo, non vedeva l'ora di scoprire come avrebbe reagito la ragazza una volta capito che quello non era per niente un sogno, ma la pura e folle realtà.

Oh. Mio padre non ha opposto resistenza?”

Dormiva placidamente, non ha neanche sentito i tuoi vaneggiamenti.” disse Kyouya, alzando una mano dal volante per sistemarsi gli occhiali sul naso. “Parli nel sonno, lo sapevi?”

Haruhi non reagì tanto male a quella notizia. Sapeva bene che spesso, a detta di suo padre, si ritrovava a dare voce ai suoi sogni, mentre dormiva. O alle paure, alle ansie e alle soddisfazioni personali, anche se più raramente.

Lo faccio da quando avevo quattro anni.” confessò Haruhi, piegando le ginocchia e poggiando i piedi sul sedile. Il vero Kyouya, forse, l'avrebbe buttata fuori dal finestrino per un'azione simile. Ma era un sogno e, anche volendo, ne aveva il pieno controllo. Al massimo si sarebbe risvegliata di soprassalto, se l'avesse davvero scaraventata fuori, scoprendo di essersi strozzata con le lenzuola e finita per terra.

Ho cominciato una notte, dopo aver sognato un papavero gigante. Danzava su un lago che avevo visto quel pomeriggio, e all'improvviso i suoi petali sono caduti tutti, finendo sul fondo del lago. Mi ha messo paura e...”

I papaveri... non mi sono mai piaciuti.” la interruppe Kyouya. Erano troppo rossi, e lui non amava particolarmente il rosso. Per non parlare poi dell'assurda storia che li rendeva così famosi in tutto il mondo.

Lo immaginavo.” riprese Haruhi, ridacchiando “A te potrei associare un delicato Nontiscordardime.”

Kyouya sollevò le sopracciglia. Azzardato come accostamento. Lui non sopportava le persone che si ricordavano di lui. Preferiva che si ricordassero di quello che creava, senza rendergli conto. Lui doveva restare nelle ombre, senza disturbi esterni.

Eppure, stranamente, in quel momento viaggiava insieme ad una ragazza convinta di star sognando, e le reggeva anche il gioco.

Dici?” fece, poco convinto.

Sì. L'azzurro è il tuo colore. Ti dona. E poi tu non dimentichi mai i tuoi amici, anche se lasci credere il contrario.”

Probabilmente gli avrebbe detto quelle parole anche se non si fosse trattato di un sogno, ma non era mai riuscita a trovare l'occasione giusta.

Ti ho rapita. Non mi pare un bel modo di ricordarmi di te.”

Sbaglio oppure quello che ho addosso è il tuo cappotto?” lo rimbeccò lei.

Sorrise dolcemente. Si era ricordato perfettamente che il giorno prima – anche se era solo un sogno, ma era certa che Kyouya-sempai avrebbe agito così anche se fosse stato reale – erano stati al Luna Park per festeggiare l'ultimo giorno dell'anno, desiderio espresso ardentemente e teneramente da Honey, e Haruhi aveva preso un po' di freddo, forse per i quattro giri consecutivi sulla montagne russe insieme a Honey e Mori. Poi erano stati ad una festa improvvisata al centro commerciale, in onore di chissà quale star emergente, e avevano finito per cominciare una battagli a colpi di stelle filanti e coriandoli. Tamaki aveva letteralmente trasformato Kyouya in un albero di Natale, ricoprendolo di stelle filanti e facendolo annegare nei coriandoli.

Haruhi ridacchiò al pensiero del sempai ricoperto di colori.

E' stato divertente. Tamaki si è divertito.”

Kyouya pensò che, da quel giorno in poi, avrebbe fatto meglio a stare attento al suo modo di agire nei confronti di Haruhi. E poi, era stato solo un caso che fosse stato dato a lui l'ordine di rapirla.

Un sorriso nascosto dall'ombra della strada, finalmente priva di lampioni accecanti, nacque sul viso di lui. Avrebbe potuto dirle che non era un sogno, che era tutto reale, ma se l'avesse fatto probabilmente Haruhi avrebbe cominciato a farsi prendere da un panico sconsiderato, ordinandogli di riportarla indietro, ché il giorno dopo avrebbe dovuto studiare per poter terminare i compiti per le vacanze. Invece, quella Haruhi immersa nei suoi sogni e nelle sue fantasie infantili era ciò di cui Kyouya aveva bisogno per potersi cullare nell'illusione che, sul serio, la ragazza un attimo prima stesse annusando il profumo del cappotto che le aveva adagiato sulle spalle prima di partire.

 

Quando la mattina dopo Haruhi si risvegliò su un letto gigantesco a baldacchino, un odore familiare addosso, si domandò con improvviso stupore come fosse finita lì.

Un po' di immagini le passarono davanti agli occhi, costringendola a sbarrarli per la sorpresa. Scattò seduta sul letto, scoprendo di avere i movimenti piuttosto impediti. Indossava il suo pigiama – quello azzurrino con i disegnini – e un cappotto. Rilassandosi e scoprendo che il profumo veniva proprio da quel tessuto morbido e piacevolmente confortevole, Haruhi si ricordò tutto.

Le venne da ridere, da spalancare la bocca per ritrovare il fiato. Invece scese solo dal letto, come ogni mattina e, rendendosi conto di avere freddo alle mani, le infilò in tasca.

Avvertì qualcosa tra le dita, come carta. Chiuse le mani a pugno e le tirò fuori, ritrovandosi sui palmi e tra le dita un mucchio di coriandoli: azzurri, verdi, gialli, viola... Ma non rossi.

L'aveva sempre detto che quello non era il suo colore, e anche i coriandoli rossi l'avevano evitato per bene il giorno prima.

Sospirò, chiedendosi quanto potesse essere stata ridicola quella notte, quando aveva raccontato a Kyouya il sogno del papavero gigante. Convinta che fosse un sogno, forse, aveva parlato troppo. Ma ormai era passato, e il passato non si cambia.

Non le importava molto, in effetti. Era stato strano, ma bello in una maniera parecchio bizzarra, passare la notte insieme a Kyouya in un auto che correva a tutta velocità – rabbrividì – e scoprire, al risveglio, che non si era trattato di un sogno.

Kyouya le aveva retto il gioco. Se ne rese conto solo in quel momento, sorridendo. Tutti quei pensieri le misero addosso una strana euforia, una sensazione mai sentita prima e, sorridendo ancora, cominciò a volteggiare su se stessa mentre i coriandoli che di volta in volta tirava fuori dalle tasche del cappotto finivano in aria, volando insieme ai suoi pensieri confusi.

Mentre quella felicità cresceva e i coriandoli terminavano, finendo inesorabilmente sulla moquette, Haruhi si pose solo una domanda:

Cosa avrò detto nel sonno?”

Kyouya non gliel'avrebbe mai rivelato. Ma le andava bene così, forse. In quel momento voleva solo continuare ad essere felice, vivendo di pensieri allegri e leggeri... come un tornado di coriandoli nascosto nella tasca di un cappotto.



Note di Bella: Finalmente torno con una fic su Host Club! L'ispirazione me l'ha data proprio l'iniziativa indetta dal CoS. Scritta in un quarto d'ora... Visto che dovevo postarla in tempo per il primo gennaio 2010 non l'ho ricontrollata. Lo farò domani. Baci,
Bella.

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Host club / Vai alla pagina dell'autore: _Syn