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Autore: ShopaHolic    02/01/2010    13 recensioni
Anna ha appena vissuto l'emozione più grande della sua vita: vedere i Green Day dal vivo, in concerto. Ma a quanto pare la fortuna ha in programma qualcosa di ancor più elettrizzante, per lei.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questa è la prima FanFiction che scrivo sui Green Day. Ho iniziato a lavorarci un paio di settimane fa, ma per una serie di impegni vari sono riuscita a postarla solo ora.
I fatti narrati non sono realmente accaduti (purtroppo, aggiungerei xD), ad eccezione delle parti relative al concerto.
Nella storia sono presenti parte dialogate in inglese. Nel caso qualcosa non vi fosse chiaro contattatemi pure!
Sono più che cosciente di non essere particolarmente brava come scrittrice, ma mi auguro ugualmente che questa storia vi piaccia.
Spero che commentiate in tanti, anche solo per dirmi che fa schifo. E' tutta esperienza uù. Anzi, magari così ho anche l'occasione di migliorarmi.
Ora vi lascio alla lettura della FanFiction.
Un bacio, e buon 2010 a tutti voi :D

Importante:  mi è stato fatto notare che su un sito dedicato a Green Day ed in partcolre a Billie Joe, una delle utenti ha pubblicato una storia in tutto e per tutto identica alla mia, le uniche cose che cambiano sono i nomi dei due personaggi nuovi ed il luogo e la data dove si svolgono i fatti. Pertanto, chiunque capitasse in questa pagina e si rendesse conto di aver già letto questa storia, è bene che sappia che l'altra non è altro che un misero plagio, mentre QUESTA è l'originale. Ringrazio di cuore Pandins_ per avermi fatto notare il tutto, ed Erika per il suo aiuto.

No, Billie Joe. Grazie a te

Venerdì 13/11/09
E' un pomeriggio freddo, qui a Torino.
Non sono ancora nemmeno le 16, eppure c'è così tanta nebbia che già non si vede quasi più nulla, dalla terrazza panoramica della Mole Antonelliana.
Tra poche ore abbiamo l'aereo per Roma, ma mia madre ha insistito per fare un giro in centro. In fondo, chissà quando sarà la prossima volta che capiteremo di nuovo da queste parti.
Il mio sguardo vaga per la città, scruta edifici, case, automobili, persone piccole come formiche.
Ma la mia mente è da tutt'altra parte.
Già, perchè è rimasta al concerto, la mia mente.
Chiudo gli occhi per un istante, e quasi mi sembra di sentirle ancora, le grida dei fan in delirio.
Le urla si fanno sempre più forti. Stiamo fremendo, stiamo fremendo tutti.
E l'attimo dopo voi, i Green Day, siete sul palco, con gli stessi sorrisi e lo stesso entusiasmo di sempre, pronti a dimostrare per l'ennesima volta tutto il talento di cui siete dotati.

Una folata di vento mi scompiglia i capelli, portandomeli davanti alla faccia.
Sorrido senza nemmeno accorgermene.
Quella poca gente che è qui intorno starà pensando che sia pazza.
Il mio sguardo saetta da una parte all'altra del palco, sembrate tre matti, da qua.
Improvvisamente ho un fremito. Non starai mica per fare quello che penso, Billie Joe? Mi rifuto di credere che vuoi farlo veramente. E invece lo fai, e pochi secondi dopo sei sulle gradinate dei laterali. Tra me e te c'è meno di un metro di distanza, ma vedo già almeno una decina di teste davanti a me. Stai creando il panico, te ne sei accorto o no?
Mia madre continua a parlarmi senza rendersi conto che non la sto minimamente ascoltando.
Allungo un braccio per cercare almeno di sfiorarti, ma c'è troppa gente. Metto da parte l'idea di provare a toccarti, ma non mi muovo da lì, voglio godermi ogni singolo istante della tua vicinanza, cogliere ogni singola espressione del tuo viso.
>
<< Anna? >>

> La voce di mia madre si fa largo presuntuosa nei miei pensieri.
Non rompere, mamma. Non vedi che si sta realizzando un sogno?
Un enorme boato riempie lo stadio. Solo tu potevi bestemmiare durante un concerto. In italiano, per giunta. E con le corna da diavolo in testa. Sei un pazzo. La critica ti si mangerà, lo sai benissimo. E' per questo che l'hai fatto, vero? O è stato solo per fomentarci? > Beh, sai che ti dico? Che non hai bisogno di riccorrere a questi mezzi.
Oh, ma vaffanculo! Hai fatto bene, cazzo. Finalmente uno che dice quello che pensa infischiandosene delle conseguenze. Ti stimo, ti ho sempre stimato. Altrimenti non avrei fatto 600 km di viaggio per venirti a sentire.
Sento freddo, ho le mani che sembrano appena uscite da un freezer. Le infilo nelle maniche del cappotto mentre nella mia mente scorrono incessanti i fotogrammi della serata appena trascorsa.
Stai suonando Holiday. Non è certo la mia preferita, ma di sicuro è quella a cui sono legata di più. Perchè è stata proprio quella, la canzone che mi ha fatto innamorare di voi. Vedo che ti avvicini alla parte sinistra del palco, lo sguardo rivolto verso di noi. Come tuo solito sali su uno degli amplificatori, e per qualche istante abbandoni la tua amata chitarra. Stai osservando qualcuno, ma siamo in troppi, e non riesco a capire chi. Inizi a mandare baci qua e là. Tutti i ragazzi del settore sono in delirio, io sono tra quelli. Aggrotto la fronte quando inizi a fare strani gesti con le braccia. Che diavolo stai cercando di dirci, Billie Joe? Forse non stiamo facendo abbastanza casino? Strano, perchè sembriamo un branco di malati mentali. Poi capisco, e quasi vorrei spiastrellare il pavimento e sotterrarmi dalla vergogna. Riesco a scorgere mia madre, poche file davanti alla mia, scuotere la testa. Seduta. Ecco cosa stai dicendo, scemo. Stai cercando di convincerla ad alzarsi. Ma guarda te! Ancora qualche istante e lei cede. Si alza, e ovviamente fai partire l'applauso, ancora con quel tuo sorrisetto sulle labbra. Scuoto la testa, portandomi una mano davanti alla faccia. Il ragazzo seduto accanto a me ha capito tutto e se la ride beatamente. << Che cazzo ti ridi?! >> Vorrei dirgli, ma dalla mia bocca esce solo una sonora e folle risata. Dio, devo essere proprio andata.
<< Anna, e dai! >>
E questa volta ci riesce, a riportarmi alla realtà.
E lo fa proprio mentre Trè abbandona la batteria per sfilare con un enorme cappello da donna in testa. Mamma mia, quanto posso adorare quell'uomo.
Mia madre mi ha afferrata per un braccio e mi sta scuotendo.
Sbuffo voltandomi verso di lei.
<< Che c'è, mà? >>
La guardo confusa, ha la fronte aggrottata e tiene lo sguardo fisso su un qualcosa alle mie spalle.
<< Quelli non sono i tre mostri di ieri sera? >>
Inarco un sopracciglio, guardandola male. Odio quando li definisce dei mostri. Apparte il fatto che non è vero, seppure non fossero esattamente il massimo della bellezza, questo non influirebbe minimamente nè sul loro modo di fare musica, nè sui messaggi che lanciano con le loro canzoni. Poi improvvisamente realizzo quello che aveva effettivamente detto e per poco non ci rimango secca.
<< Eh? >>
Mi giro con uno scatto e il mio cuore smette di battere per l'istante più lungo della mia breve vita. A pochi metri di distanza, anzi pochissimi, ci sono loro. Tre giovani uomini che si guardano intorno, scrutando il panorama esattamente come stavo facendo io pochi attimi prima. Li riconosco anche se sono di schiena, e come potrei non riconoscerli? La bassa statura di Billie Joe risalta in mezzo agli altri due, e Trè, con quei capelli sparati non passa certo inosservato. Che accidenti ci fanno qui?
<< Oddio! >>Grido prima ancora di pensarlo. La voce mi esce dieci volte più stridula di quanto avessi voluto. Mentre mi porto le mani davanti alla bocca come per ricacciare dentro quello che ho appena detto, mi accorgo con orrore che i tre si stanno girando verso di me.
Se fossi stata un'altra persona sarei corsa da loro e mi sarei tuffata tra le braccia di Billie Joe senza esitazione. Ma non sono così sfacciata, o forse, più semplicemente non ho ancora raggiunto livelli di follia simili.
Purtroppo o per fortuna?
Sono immobile di fronte a loro. Non so nemmeno io dove trovo la forza di restare in piedi. Sento che potrei svenire da un momento all'altro. Svenire. O soltanto svegliarmi?
Sono quasi sicura che si stia trattando solo di un sogno. Mi sento alquanto osservata, e la cosa non mi piace affatto, soprattutto perchè a fissarmi, questa volta, non sono persone qualunque, ma quei tre stronzi che con la loro musica hanno letteralmente cambiato la mia vita. Quegli stessi stronzi che, per me, hanno pian piano preso il posto di Dio. Gli stessi per cui poche ore fa stavo urlando come una cretina.
Il mio sguardo incrocia per un istante quello del batterista, il quale immediatamente scoppia in una fragorosa risata.
<< Oh my God! You should see your face, girl! >>
Billie Joe si unisce alla risata dell'amico, mentre Mike si limita ad accennare un sorriso divertito. Mi guardo intorno, spaesata.
Stai parlando con me? Penso senza riuscire a emettere alcun suono di senso compiuto.
<< Seems like you've just seen a monster >>
Questa volta è Mike a parlare, ma nella sua voce non c'è nè ironia, nè entusiasmo, ed io mi rendo perfettamente conto di star facendo la figura di merda più colossale della storia. Ho la bocca aperta per metà ed i miei occhi sono puntati su di loro come i 2 enormi fanali di un tir. Vorrei tanto cercare di ricompormi, di dare anche solo un minimo segno di vita, ma i miei muscoli si rifiutano di collaborare.
Sono più immobile di una statua mentre Billie Joe avanza verso di me. Ecco, ora siamo l'uno di fronte all'altro. Mi dà una leggerissima pacca sulla spalla prima di poggiarmi una mano sul braccio, ed io sento un brivido percorrere il mio corpo dalla testa ai piedi.
<< Hey, he's not so terrible as it seems! You know! >> Esclama ridacchiando, alludendo chiaramente al suo amico batterista, provocando la risata di Mike, pochi passi più indietro. Non riesco a muovermi, ce la sto mettendo tutta ma sembro come paralizzata. Lo vedo aggrottare la fronte, e pochi secondi dopo anche gli altri due sono di fronte a me.
<< Can you understand what we're saying? >> Mi chiede il bassista, una volta arrivato di fronte a me. Riesco a immaginare quello che stanno pensando: che sia muta, o semplicemente scema. O entrambe le cose.
<< Uh-uh... >>
E' l'unico suono che riesce a uscire dalle mie labbra. Vorrei morire. Ho passato anni e anni a sognare un momento del genere, ed ora che l'oggetto del mio desiderio è qui, a due passi da me, riesco solo a comportarmi come un'automa.
Sei un'idiota, Anna!
Mi fa sapere una vocina dentro la testa.
Grazie tante, ma lo sapevo già.
Poi, un pizzico sul braccio mi fa sobbalzare improvvisamente, e solo ora mi rendo conto che fino a quell'istante avevo smesso di respirare. Grazie mamma.
Non so come riesco a superare l'imbarazzo, ma le mie labbra si piegano in un lieve sorriso, mentre i miei occhi si illuminano di stupore e contentezza insieme.
<< Ooooh, finally she woke up! >>
E' la voce allegra di Trè che mi fa trovare il coraggio di parlare.
<< So..Sorry, I...I din't think to find you here... >> Riesco finalmente a dire soffocando una risatina carica di imbarazzo, mentre dentro di me ringrazio Dio per avermi dato una madre australiana, da cui ho ereditato la buona pronuncia dell'inglese.
Billie Joe sorride amichevolmente, è davvero adorabile. Molto più di quanto sembri in tv.
<< Were you at the concert, yesterday? >>
Un ampio sorriso si impossessa delle mie labbra.
<< Yes! Of course, I went from Rome only to see you! >>
<< So, what's your name? >> E' di nuovo il batterista a prender parola, lasciando il moro con la bocca semi aperta, in procinto di dire qualcosa.
<< Anna >> Dico con un filo di voce.
Mi porge dunque la mano e dopo un attimo di esitazione gliela stringo timidamente. La sua stretta è forte e calda.
<< Nice to meet you, Anna >>
E' un attimo, ed io mi ritrovo attaccata a lui, mentre mi bacia allegro su entrambe le guance. Improvvisamente ho fatica a capire quello che mi sta succedendo. Non fa in tempo a staccarsi che la mano del cantante prende il posto della sua.
<< Nice to meet you >> Ripete con un sorriso che mi fa letteralmente girare la testa. Sposto poi lo sguardo verso il bassista, che mi sta osservando privo di espressione, le braccia incrociate al petto. Dopo pochi istanti accenna un lievissimo sorriso e mi porge la mano, mormorando un semplice << Hi >>.
Gli stringo la mano ruvida sorridendo a mia volta, senza dir nulla. Sembra quasi che gli costi, quel gesto. D'altronde, avevo sempre pensato a Mike come il più riservato, il più silenzioso e, in un certo senso, anche il più freddo del gruppo. E' proprio per questa sua aria quasi misteriosa che, pur amando alla follia Billie Joe, lo ho sempre ritenuto di gran lunga il più affascinante fra i tre.
<< Hey, is she your...sister? >> Domanda Trè poco dopo, fissando qualcuno alle mie spalle. Mi volto e solo ora mi ricordo di avere una madre. Dio, mi ero completamente dimenticata di lei! Incredibile l'effetto che hanno questi matti sulla mia psiche. Forse mio padre aveva ragione, gli ultimi neuroni sani rimasti nel mio cervello se ne erano andati a puttane ascoltando i Green Day.
<< Emh..no, Trè. She's my mother, Mary. >>
Faccio le presentazioni e lo vedo ammiccare senza ritegno. Sempre il solito.
<< Mary, Mary, Mary. What a beautiful woman! >>
Le prende la mano, baciandone il dorso fingendo di essere un vero gentle man. Che lecca culo. Grandissimo, fottutissimo lecca culo. Mi viene quasi da ridere al pensiero che ci stia provando proprio con lei, mia madre, mentre con la coda dell'occhio la vedo assumere un'espressione di puro stupore. So quello che sta pensando: che sia un emerito idiota, nulla di strano in questo.
<< Wait a minute, I remember about you. >>
Billie Joe ha la fronte corrugata.
Cazzo! Non puoi ricordarti di lei, avanti! Ti prego, ti prego, ti prego.
<< Ah, no. I was wrong. Just forget what I said. >>
Dio ti ringrazio! Vorrei quasi gridare. Sarebbe stato davvero troppo umiliante se l'avesse riconosciuta. Probabilmente non le avrei più rivolto la parola per il resto della mia vita.
Vedo che anche lei sta tirando un sospiro di sollievo.
Aaah, ora te ne sei accorta di che figura di merda avremmo potuto fare, eh?
<< Well. You're not Italian, Mary. Are you? >>Chiede dunque il moro incrociando le braccia al petto.
<< No, I'm Australian. >> Risponde mia madre, sorridendo cortese.
<< Oh, that's why you're daughter can speak English so well! >>
Quell'affermazione mi coglie alla sprovvista. Mi volto verso di Mike e lo vedo sorridermi amichevolmente. I miei occhi si illuminano di gioia mista a soddisfazione.
<< Oh...Thanks, Mike! >>Rispondo felice, il sorriso che mi va da un orecchio all'altro.
<< So, did you enjoy the concert? >>Torna a chiedere Billie Joe, stavolta rivolto sia a me che a mia madre.
<< It was... >>
Non trovo le parole, come fare ad esprimere un parere su di una cosa che ti sta letteralmente cambiando la vita? Anche quelle più belle e ad effetto sembrano non rendere bene l'idea.
<< Fantastic! >>
Ho un'illuminazione.
<< You were fantastic! I love you! I mean, I love your music! Everytime I listen one of your songs..they make me cry. Beacause...they're so full of feelings and..so damned rich of energy. Just I couldn't live without your music. >>
E mentre parlo non mi rendo conto di star gesticolando come un polipo. Mi succede sempre, quando sono in imbarazzo e parlo prima ancora di pensare a cosa devo dire.
<< I just love your songs, and I love you as singers, as musicians and as men, too. And yesterday, it was absolutely the best day of my life, I still can't believe it has really happened to me. And now, staying here, with you...I don't know. Seems like a dream. It can't be real. Believe me. >>
Riesco a dire tutto d'un fiato nonostante lo sforzo per esprimermi il più correttamente possibile in inglese. L'attimo dopo ho già dimenticato ogni singola parola detta. I tre mi guardano con un'espressione che non riesco a decifrare, e dentro di me inizio a pensare che forse quelle facce sono dovute al fatto che probabilmente ho toppato qualche parola e loro, giustamente, non hanno capito un cazzo di tutto quel che ho detto. Poi, però, vedo tre sorrisi aprirsi pian piano sui loro visi. Prima Trè, poi Billie Joe, ed infine Mike. Mia madre mi poggia amorevolmente una mano sulla spalla. Sta sorridendo anche lei. Forse ora riesce davvero a capire quanto sia stato importate per me essere stata a quel concerto.
<< Little girl >> Dice il cantante prendendomi entrambe le mani tra le sue. << You can't imagine our satisfation. We're really pleased you enjoyed the concert. It's a big pleasure for us, knowing that there is someone supporting us with such a big passion like you, Anna. I'm not joking. >>
La sua voce è così dolce, così sincera che non posso fare a meno di sorridere, felice per le bellissime parole che ha appena detto.
<< So, I hope you'll carry on listening our music. >>
Annuisco sinceramente emozionata.
<< Of course, you can bet on it. >>
Sono felice, felice come non sono mai stata in vita mia. Perchè non solo sono davanti ai miei più grandi idoli, ma sono anche riuscita a dirgli finalmente tutto quello che penso di loro, a rivelargli ciò che provo ogni singola volta che ascolto una loro canzone. E mi rendo conto di avere una fortuna immane, perchè c'è chi pagherebbe per essere al mio posto, in questo momento. Perchè questa è una di quelle cose che accadono una sola volta nella vita, ad una persona su mille. Oggi, quella persona sono io. E questo pensiero mi fa venir voglia di urlare della felicità.
Mia madre tira fuori dalla borsa la mia adorata macchinetta fotografica e mi fa una foto insieme a loro. Foto che, so già, finirà come immagine del profilo di Facebook, msn, Netlog, come sfondo del Desktop, del cellulare, e come gigantografia da appendere al muro della mia camera. Un ricordo tangibile ed incancellabile di questo mio sogno che si avvera.
<< Anna, tra poco abbiamo l'aereo... >>
Mi fa poi notare con voce sottile, come se le dispiacesse interrompere quel momento così importante per me.
Sospiro silenziosamente, annuendo.
<< I must go now. >> Dico con voce tremante. << I'm so happy to have met you today. I hope to see you again. >>
<< Goodbye girl, goodbye Mary. Have a nice travel. >> Dice Mike sorridendomi amichevolmente, porgendo la mano prima a me, poi a mia madre. Gliela stringiamo e ripetiamo il gesto anche con gli altri due. A malincuore mi volto assieme a mia madre e lentamente ci allontaniamo da quello che fino a pochi minuti prima sembrava essere solamente un sogno irrealizzabile.
Poi però mi rendo conto che non posso andarmene via così. Una cosa del genere non mi ricapiterà mai più, quindi mi allontano da mamma con un << Devo fare una cosa! >> e corro di nuovo verso di loro.
<< Billie Joe! >> Lo chiamo correndo verso di lui. Quando si gira, siamo già l'uno di fronte all'altra.
Mi guarda confuso, ma mi sorride ugualmente.
<< Anna, what's up? >>
Mi schiarisco la voce, portandomi una mano sul cuore, come per assicurarmi che stia ancora battendo. Non ricordo di essere mai stata così in imbarazzo in vita mia.
<< Billie Joe...posso darti un bacio? >>
Questo proprio non riesco a dirlo in inglese, forse perchè il mio inconscio vuole far sì che lui, non capendomi, mi lasci lì come una perfetta idiota.
Invece capisce, e quel suo sorriso dolce mi fa girare la testa.
<< Of course... >>
Sorrido contenta e mi sporgo in avanti, salendo sulle punte. Già, perchè da mia mamma non ho ripreso solo la buona pronuncia dell'inglese, ma anche la scarsissima altezza. Lentamente poggio le labbra sulla sua guancia morbida, e quel contatto mi provoca una scarica di adrenalina pura. Profuma di dopobarba, ed è liscia proprio come quella di un bambino. Dopo un paio di secondi mi stacco timidamente, ma non ho nemmeno il tempo di guardarlo che mi poggia una mano dietro la nuca, tirandomi a sè. L'attimo dopo le mie labbra sono a contatto con le sue. Certo, le cose o si fanno bene o non si fanno per niente. Avevo quasi dimenticato che da uno come Billie Joe Armstrong c'era da aspettarsi davvero di tutto. Sento un brivido percorrermi la schiena, ed i battiti del mio cuore accelerano vertiginosamente quando schiude le mie labbra con le sue e le nostre lingue si sfiorano. Mi manca il fiato, e la testa mi gira vertiginosamente, ma continuo a bearmi di quel bacio rubato come se fosse l'ultima cosa che faccio nella mia vita. Non oso pensare all'espressione che può avere mia madre in questo momento, ma so benissimo che non verrebbe mai qui a separarci. Sento il suo sapore nella mia bocca, e le sue labbra morbide accompagnare i movimenti delle mie. Il mio cervello è annebbiato da un turbinio di sensazioni, tutte ugualmente fantastiche, e proprio non riesco a credere di star veramente baciando lui. Non so dire con esattezza per quanto tempo siamo rimasti attaccati, ma se si fosse trattato anche solo di un secondo, so con certezza che è stato il secondo più bello e intenso della mia vita. Quando ci stacchiamo ho il volto arrossato, e solo ora ricomincio a respirare, anche se il mio cuore non accenna minimamente a rallentare.
Mi prende le mani e mi guarda con quei suoi occhi verdi così intensamente che quasi mi perdo nel suo sguardo.
<< Anna, crazie. >> Dice in un italiano tutt'altro che perfetto, ma che mi fa letteralmente impazzire.
E infatti non ho più controllo di me stessa, e gli lancio le braccia al collo, stringendomi forte a lui in un calorosissimo abbraccio. Affondo la testa sul suo petto e una lacrima mi riga la guancia. Piango. Piango perchè è il giorno più bello della mia vita, perchè sono abbracciata al ragazzo che con le sue canzoni mi ha fatto crescere, mi ha fatto sognare, mi ha fatto diventare la ragazza che sono. E piango perchè so che non avrò mai più la possibilità di rivederli così da vicino, che per tutto il resto della mia vita dovrò accontentarmi di vederli attraverso la freddezza di uno schermo televisivo. Ma non ho voglia di pensare al resto della mia vita. Quello che conta è solo qui e ora.
<< No, Billie Joe. Grazie a te. >>
Semplicemente piango perchè sono felice, e non ho bisogno di nient'altro al mondo.

Fine

   
 
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