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Autore: lulu5000    04/01/2010    2 recensioni
questa è una storia che viene da un sogno. spero che vi piacerà immergervi nella mia mente, scoprire cosa riesco a pensare, cercare di trovare nei miei personaggi un po' di realtà. spero soprattutto che la storia vi coinvolga e che non vi lasci mai delusi. vostra, luna.
Genere: Generale, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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è una grigia mattina autunnale, una delle tante. Sono seduta su un cuscino di velluto blu notte, sopra allo spazioso davanzale della finestra della mia camera e guardo il paesaggio. Adoro quel posticino. è riservato, caldo, comodo e mi da la possibilità di riflettere in pace. Riflettei lì quando dovetti scegliere tra una vita da Cacciatrice insieme alla mia famiglia e una da vagabonda per le strade di quel mondo ostile, senza nessuno con me. Optai per la prima, incapace di lasciare l'affetto spartano dei miei e la complicità di mia sorella. Non sono la mia vera famiglia, io sono stata adottata appena nata, ma li considero tali. Sin da piccole Giorgia, mia sorella, ed io siamo state abituate a combattere, prima tra di noi, per gioco, e poi con nostro padre, che ci sottoponeva a sempre più duri allenamenti per rinforzare le nostre capacità di Cacciatrici. Io sono la potenza, Giorgia la velocità. I Cacciatori sono persone incaricate di mantenere l'ordine tra i Magici. I Magici, come tutto del resto, si dividono in Buoni e Cattivi, quelli che praticano magia bianca e quelli che praticano quella nera. Ebbene, noi siamo tenuti a rintracciare e distruggere i Clan dei Cattivi. Per fare ciò ci vuole una notevole forza fisica e la conoscenza perfetta delle arti magiche, nere o bianche che siano. Inoltre siamo dotati di armi particolari che ci vengono assegnate il giorno del nostro dodicesimo compleanno e sono diverse di persona in persona: mio padre ha una pistola d'argento cui sono incastonate diverse gemme, inseguite e abbracciate da ghirigori fitti e sottili; mia madre ha un arco di legno pregiato, di un albero rarissimo che cresce in terre lontane, inciso da innumerevoli iscrizioni in lingua latina(la lingua dei Magici). Io e mia sorella abbiamo ricevuto la nostra arma da quattro anni ormai: lei ha una frusta dall'impugnatura d'oro, simbolo della sua mortale velocità, io invece ho un pugnale. sono stata sorpresa la prima volta che l'ho visto, quasi delusa. Mi diedero in mano un pezzo di legno scrauso e intagliato male, quasi sembrava si potesse sgretolare da un momento all'altro. Guardai il Capo Cerimoniere con occhi sconcertati, mi disse di aprirlo. Con un leggero clik la lama usci dalla sua tana di legno, lasciandomi senza parole. Era di una lega resistentissima di metallo e la punta, così affilata e perfetta, era di diamante. Un'arma letale, che mi rappresentava alla perfezione: all'apparenza innocua, all'occorrenza dannatamente distruttiva. Ritornando a concentrarmi sul presente, incquesto momento sono qui, nel mio posticino preferito, perchè devo prendere un'altra importante decisione. Questa volta devo scegliere tra due incarichi: uno, facilissimo, che mi avrebbe assicurato una paga decente e un ritorno a casa sicuro, l'altro che si preannunciava come l'incarico della mia vita, difficile, misterioso e con una paga da far prendere un colpo. Ho deciso per il secondo, dovrò entrare nella vita di una famiglia sospetta, e in passato pericolosissima, per un anno e fare rapporto ai miei superiori ogni mese.

 

La casa che mi si presenta davanti è piuttosto antica ma tenuta alla perfezione. Mi trovo in Germania, bagagli alla mano, e mi intrufolerò nella vita di questi sospetti con la scusa più semplice e sciocca di sempre: lo scambio culturale. Mi è stato fornito un nuovo cognome, Pietrocchi, orribile, e una falsa vita che ho dovuto imparare a memoria durante il viaggio. Muovo i piedi, trascinandomi dietro il trolley, su quel vialetto di ciottoli bianchi, salgo i quattro gradini che portano all'ingesso esterno e suono al campanello. dopo qualche secondo mi viene ad aprire un ragazzo rasta e dagli occhi vivaci.
-Ciao, io sono Luna. Sono la ragazza dello scambio.
Continua a fissarmi e non si decide a farmi entrare o a dire qualcosa, gioca con il piercing al labbro in modo sensuale, più per un tic che per sedurmi, impresa alquanto ardua.
Poi finalmente la sua voce profonda e, devo dirlo, sorprendemente sexy.
-Bill, ti dice niente il nome Luna?
-Mmm, no dovrebbe?
Un ragazzo alto poco più del fratello(sono stata informata della presenza di due gemelli nella famiglia) compare sulla soglia. è esile, la sua pelle marmorea entra in contrasto con i capelli corvini, scalati, che ricadendogli sulle spalle gli incorniciano il viso, che rasenta la perfezione. Un trucco pesante mette in risalto quegli occhi nocciola, da lupo, magnetici ed incredibilmente profondi. Diresti quasi che ti sembra di perderti in un mare di cioccolata calda, se non fosse per quel bagliore sospetto che ogni tanto si può notare nel suo sguardo.
-Forse è la ragazza di cui ci aveva parlato la mamma, quella che dovevamo accogliere e cercare di farla sentire a proprio agio?
Propose quella specie di demone con le ali di soffici piume nere.
-Tu dici? Dici che la dobbiamo far accomodare, o ci divertiamo un po'?
I due si guardano sogghignando, i loro sguardi che dicono tutte e niente. Sorrido.
-Sì, sono io, e non so quanto vi convenga essere così spiritosi con me.
Questa volta i loro sguardi sono più attenti sui miei occhi, alla ricerca di qualche segno di pericolo. Sì sono stati cresciuti da dei Magici senza dubbio. Sono attenti a ogni minimo particolare, la loro mente è capace di farti un ritratto completo già dopo cinque minuti. La mia capacità di recitare mi ritorna utile adesso. Assumo un atteggiamento forte, una persona da rispettare, e loro si fanno di lato per farmi passare.
Passo tra i due, mi fermo al centro della stanza, mi guardo intorno. Assumo un'espressione leggermente sperduta, imbarazzata.
-Potreste dirmi qual'è la mia stanza?
Dopo un'ultima rivalutazione della mia persona, il demone-angelo mi sorride e mi fa cenno di seguirlo. Saliamo delle scale che terminano su un lungo corridoio.
-Questa è la stanza di Tom, questa dei miei. Questa è la mia. Questo è il bagno che divideremo io e te poichè ha anche una porta sulla tua stanza, che è questa qui. Se ti serve aiuto, io e Tom siamo al piano terra a vedere la televisione.
Gli sorrido, aspetto che se ne va e inizio a tirare fuori i miei vestiti e a sistemarli nell'armadio. A opera finita mi guardo attorno: la stanza è spaziosa e arredaata all'antica. Un grosso letto a baldacchino, un armadio a muro e una scrivania sotto l'unica finestra.
Dio, quanto mi sarebbe mancato il mio piccolo rifugio. Decido di andare a farmi un bagno, mi svesto, mi immergo nella vasca(dato che non hanno la doccia) e mi lascio cullare dalle piccole onde formatesi alla mia entrata in acqua. Sto canticchiando una canzone quando Bill entra in bagno.
-Luna tra...oh scusami non volevo!
Si voltò e terminò la frase.
-Luna tra poco è pronta la cena, i miei vogliono conoscerti e darti il benvenuto nella famiglia.
-Ok scendo tra poco.
-Allora a dopo.
esco dall'acqua e torno in camera.
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è la mia prima FF siate clementi!
se volete commentare, commentate, se potete criticare criticate!
un bacio, luna

  
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