L'alba di un nuovo amore.

● Quando Elizabeth lo vide la prima volta, sentì un brivido serpeggiarle lungo la schiena dritta e una strana smorfia di dissenso indugiò sulle sue labbra rosee. Tutto il salone improvvisamente tacque, l'unico suono che si udì fu quello degli stivali del signor Bingley e del signor Darcy e l'impercettibile ticchettio delle scarpine della signorina Bingley.

Un uomo alto, austero, con un viso che tradiva la gaiezza – quale rancore era sopito nel suo cuore per danneggiarlo in simile maniera? – camminava a carponi, sollevando una certa ansia nei presenti.

Incredibilmente adocchiò la sua figura, minuta ed esile, poi passò avanti, fino a raggiungere l'estremità del salone.

Elizabeth esalò un respiro, finalmente.

Il signor Darcy era un uomo che lasciava il segno.

● Si era ripromessa di odiarlo e aveva sperato vivamente che anche il signor Darcy covasse un simile tormento nel suo cuore, ma a quanto pare il destino si faceva beffa delle loro vite. Non poteva credere che colui che le aveva arrecato più offese in vita sua di quanto avesse mai fatto sua madre, adesso stesse confessando sinceramente i suoi sentimenti per lei. Elizabeth fece qualche passo indietro, istintivamente; la sua giovane mente ora era confusa e stordita, e, se esteriormente dava a vedere una certa freddezza, all'interno si sentiva terribilmente tormentata.

“Vi amo”

Cielo, le era parso di sentire quelle parole per la seconda volta. Facevano più male di una freccia al cuore, e, al contempo, rendevano il suo dissidio interiore una sofferenza più piacevole. Ma poteva davvero credere a quelle parole? Esse non erano calunnie, vero?

Intravedeva negli occhi del signor Darcy un velo di tenerezza, che, suo rammarico, dovette giudicar vera; tentò di reprimere i sentimenti che occultavano il suo cuore, per far spazio alla più cinica ragione.

L'orgoglio vinse, per quella volta... Il cuore avrebbe perdonato quel che la mente ancor non accettava.

● Darcy, Darcy, Darcy!

Quale tempestoso sentimento le aveva fatto nascere? Qualcosa di spinoso e acerbo in lei; invano aveva sempre lottato per non diventar una delle tante donne melense al pari di una qualsiasi dama d'alta società, ma a quanto pare i suoi tentativi erano andati tutti vanificandosi, grazie alla causa di tutti i suoi mali.

Più osservava la linea d'orizzonte scomparire dietro l'impietoso sole, più si convinceva del fatto che, presto o tardi, anche quello che provava sarebbe scomparso.

Sapeva di mentire a se stessa, ovviamente.

● Quando il signor Darcy s'avvicinò, probabilmente capì con un sol sguardo che i suoi sentimenti erano davvero mutati; forse era quella luce speciale che brillava nei suoi occhi o il lieve rossore che le tingeva timidamente le guance. O i suoi gesti più imbarazzati, inequivocabilmente coscienti della propria inferiorità rispetto all'amore. Una debita distanza li divideva, così Elizabeth tentò d'avvicinarsi senza troppi indugi alla figura imponente del suo, ormai ex, nemico... A quel punto le parole morirono sull'orlo di un precipizio, ad esse si sostituirono gli sguardi, indagatori e attenti. La baciò, e a quel punto tutte le offese arrecate dall'una e dall'altra parte furono davvero dimenticate, ogni gesto o scortesia spazzata via dalla memoria, ogni parola presto tramutata in un nuovo e autentico bacio.

Il sole era sorto, era l'alba di un nuovo giorno... Era l'alba di un nuovo amore.

***

Note dell'autrice:

Bon, che dire.

Non credevo nemmeno di riuscire a scrivere una LizzieDarcy, poiché mi ero promesso che se l'avessi fatto, avrei dovuto farlo bene. Spero davvero di esser riuscita a fare un giusto tributo, ho relazionato i libri col film, aggiungendo il bacio di mia iniziativa, più che altro per concludere in bellezza XD

Ho scoperto or ora che nell'edizione americana esiste un finale alternativo, sebbene sia stato un po' romanzato alla fine il film con questo finale... In realtà si sarebbe dovuto chiudere con il signor Bennet che da la sua benedizione.

Comunque non nego che mi sia piaciuto, anche se ovviamente il libro resta dentro *__*

Grazie a quanti si sono fermati a leggere,

alla prossima [sì, ne ho un'altra in cantiere **]

Kiki.