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Autore: Melanyholland    04/01/2010    3 recensioni
Nessuno aveva avuto alcun indizio su quanto lungo, frustrante e doloroso fosse stato per Tony ritornare ad essere... semplicemente Tony.
Scritta per la Criticombola.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony Stonem, Michelle Richardson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Melanyholland

Iniziativa: Criticombola (www.criticoni.net)

Prompt: #80, “Era estate, pioveva”.

Summary: nessuno aveva avuto alcun indizio su quanto lungo, frustrante e doloroso fosse stato per Tony ritornare ad essere... semplicemente Tony.

Rating: arancione (per linguaggio e riferimenti al sesso).

Timeline: stagione 2

Pairing: Tony/Michelle

Disclaimer: se Skins fosse stato mio, non ci sarebbe stata alcuna seconda generazione.

 

 

Era estate, pioveva

 

 

 Avevo tutto quello che volevo, e l’ho perso di colpo. Fa un male del cazzo. Ma te lo giuro: io me lo riprenderò per intero. Pezzo dopo pezzo. Che altro mi resta?

Tony, 2x05

 

 

Nessuno sapeva quanto era stato difficile.

Effy l’aveva intuito, probabilmente; ma Effy era speciale, sapeva vedere tutto quello che le stava intorno e lui le era stato intorno per un bel po’, dopo la dimissione dall’ospedale. Tony non credeva di essere capace di esprimere a parole quanto le fosse grato e quanto le volesse bene per quello che aveva fatto. Ma, come già detto, con Effy non c’era bisogno di parlare.

Maxxie avrebbe potuto immaginarlo. Era lui che gli era stato accanto nei primi tempi, quelli più bui, quando persino camminare era difficoltoso e la vista di un autobus lo faceva sussultare. Maxxie lo aveva portato con sé quando nessuno voleva saperne di lui, lo aveva tenuto per mano quando aveva avuto paura, lo aveva abbracciato quando si era sentito disperato. Ricordare di essere stato così fragile e incapace lo imbarazzava non poco, ma Maxxie non gli aveva mai fatto pesare il suo stato, ed era stato l’unico, fra i suoi amici.

A parte loro due, nessuno aveva avuto alcun indizio su quanto lungo, frustrante e doloroso fosse stato per Tony ritornare ad essere... semplicemente Tony. Ma andava bene così, in fondo. Quella era stata la sua lotta, ed era stato qualcosa di così grande e complesso da essere impossibile da spiegare a chiunque. Anche a Effy, anche a Maxxie.

I ricordi erano stato il problema più grande. Poteva insegnare di nuovo al suo corpo a slacciare i jeans, a scrivere, a tenere una sigaretta fra le dita; ma non sapeva proprio come insegnare alla sua mente a ricordare. Più che altro lasciava che facesse da sé.

“Che cosa ricordi esattamente di noi due?

“Su, per me è importate.”

Sì, lo era, per lei. Quando aveva saputo di lei e Sid  gli era sembrato che la stanza rimpicciolisse e che non ci fosse più aria da respirare e che la gente lo stesse schiacciando e non aveva potuto pensare a niente. Ma, dopo, aveva capito che era stato per colpa sua che era successo tutto.

Perché non aveva ricordato.

Perché per lei era importante.

Tony era sempre stato un tipo determinato. Se voleva qualcosa, la otteneva, anche a scapito degli altri. Forse fu quel desiderio così intenso di riavere tutto ciò che aveva perduto che portò i primi ricordi, e poi i successivi, e finalmente quelli che per lei contavano così tanto.

Come l’odore del suo collo quando ci premeva il viso, il modo in cui i suoi capelli si spargevano sul cuscino mentre facevano sesso, la sensazione del suo seno sotto la propria mano; il suo modo di accavallare le gambe, di fumare uno spinello, di sporgere le labbra per un bacio.

Michelle.

Tutti quei frammenti di immagine avevano il volto di Michelle, i suoi occhi verdi, i suoi ricci scuri, quelle fossette che si formavano sulle sue guance anche quando sorrideva solo un po’.

Alle volte invece ricordava qualcosa in particolare che aveva fatto con lei, come la sera in cui stavano andando a una festa poco fuori Bristol e alla macchina –del padre di Sid- era finita la benzina a metà strada, nel bel mezzo del nulla. Aveva spedito Sid a cercare un distributore ed era rimasto solo con lei, così sexy con le lunghe gambe scoperte dalla gonna e con i capezzoli inturgiditi dal freddo scolpiti nella stoffa e fanculo la festa, avevano finito per scopare in quella macchina piccola e scomoda, incuranti dei dolori ovunque e del povero Sid.

Non contava mai molto il resto del mondo quando era dentro di lei.

“Ti amo. Te l’ho detto e te lo ripeto, okay?

“E tu ami me. Questo è giusto”.

L’amava, sì. Quella certezza gli era venuta all’improvviso e così l’aveva accettata, pur non avendo ancora messo a posto tutti i tasselli.

Adesso lei non stava più con Sid, adesso erano di nuovo Tony e Michelle, era tutto okay. Eppure, sebbene non capisse bene perché, sapeva che non lo era. Per quanto riusciva a ricordare, non aveva mai creduto a cazzate come presentimenti e predizioni. La vita era divertente proprio perché era imprevedibile. Divertente... finché l'imprevedibile non prendeva la forma di un autobus che faceva a pezzi la tua vita in un solo istante, almeno.

Ora Tony sapeva che 'tutto okay' poteva trasformarsi in 'disastro completo' in un battito di ciglia; ora sapeva che il caos dell'universo poteva all'improvviso ritorcersi contro di te e morderti il culo, abbastanza forte da lasciarti cicatrici che duravano una vita. Il benessere era instabile e poteva scivolarti via dalle dita come i morbidi capelli di una ragazza. Dopotutto, il fatto che fosse estate, non significava che non potesse arrivare un temporale.

Tony rifletté che forse era rendersi conto di questo che segnava il passaggio fra infanzia e maturità, poi bollò la considerazione come troppo semplicistica, una morale da raccontino edificante.

"Sei così silenzioso."

Sorrise a Michelle, che lo guardava dolcemente ma con un lieve accento di preoccupazione nella voce. Stavano passeggiando lungo la riva del fiume; Tony aveva insistito per uscire nonostante il cielo coperto e in quel momento si stringevano l’un l’altra sotto l’ombrello rosso di lei. L'odore dell'acqua e dell'erba bagnata gli riempiva le narici ed era piacevole, così caratteristico, così campestre. Gli dava buone sensazioni. Anche il profumo dei fiori gli piaceva, per questo aveva portato un mazzo di narcisi a Michelle, che ora lei teneva contro il seno. Voleva che anche Michelle apprezzasse quegli odori. Ma lei aveva detto solo che i fiori erano belli e si era lamentata dell’umidità che le increspava i capelli e della terra che le entrava nei sandali aperti di Jimmy Choo.  

Pazienza.

"Stavo pensando."

"A che cosa?".

Scrollò le spalle. Non c’era nessuno oltre a loro, i più probabilmente scoraggiati dalla pioggia. L’unico rumore era lo scrosciare dell’acqua e Tony lo trovava confortevolmente avvolgente.

“Sei preoccupato per gli esami?”.

Gli esami. Un’altra prova da superare che l’estate aveva portato per tutti loro. Dopo quello che aveva passato, Tony trovava difficile temere qualche test, ma apprezzò l’ansia di Michelle, perché lesse fra le righe la sua vera domanda: hai paura di bloccarti?

“Ad essere onesto, non molto. Potrei sempre scrivere: ‘Scusate, ho un vuoto di memoria’. Che razza di mostro non mi giustificherebbe?”.

La battuta la fece ridere e Tony ne fu felice. Rise anche lui. Era bello poterci scherzare su, nei momenti più cupi non l'aveva creduto possibile.

"Vuoi baciarmi, Tony?".

Lo fece, le labbra di lei erano tiepide e lisce e la bocca aveva quel sapore peculiare che aveva imparato ad associare a Michelle, prima con un lieve turbamento, perché ogni volta che lei lo aveva baciato dopo l'incidente era stato perché voleva fare sesso e lui non ci riusciva ed era stato tutto così sgradevole, poi con rimpianto quando i baci di lei erano riservati a Sid e infine con affetto, ora che lei era di nuovo sua.

Era Tony a tenere l’ombrello e distratto dal bacio lo inclinò quel tanto che bastava a far sì che entrambi si ritrovassero all’improvviso sotto l’acqua. Sobbalzarono e interruppero il contatto, riparandosi di nuovo.

“Questa pioggia proprio non ci voleva. È estate, cazzo!” commentò Michelle veemente, toccandosi i capelli umidi con apprensione. Sospirò, seccata.

Tony avrebbe voluto rivelarle i propri pensieri, ma capì che non era possibile. Certe cose erano semplicemente incomunicabili, come la sua lotta personale. Era certo nondimeno che un giorno lei lo avrebbe capito da sé, perché Michelle era intelligente e intuitiva e prima o poi tutti si trovavano di fronte a quella molesta verità.  

Così le sorrise ironico e rispose invece: “Di che ti preoccupi? Non può piovere per sempre”. La citazione le strappò una risatina. Si sporse in avanti perché lui la baciasse ancora e Tony l’accontentò.

Perché quando univa le labbra a quelle di Michelle, gli sembrava davvero che in estate non potesse esserci altro che il sole.

 

 

Fine

 

 

 

Note dell’Autrice:

[1] La frase citata da Tony è (chiaramente) presa dal film “Il Corvo”.

[2] Ci tengo a ringraziare tutti i lettori di “Bond” e in particolare chi ha lasciato un commento: anarchy, leggere la tua recensione mi ha fatto un enorme piacere, sono contenta di essere riuscita a comunicarti tanto. Ti dirò, la cosa buffa è che Effy non la sopporto molto nemmeno io, anche se come personaggio ha i suoi lati intriganti; lisachan, ti ho già detto sul sito di Criticoni quanto abbia apprezzato ciò che hai scritto sulla mia storia, ma approfitto di questo spazio per ringraziarti di nuovo; The Corpse Bride, sono felice che tu abbia gradito la mia shot, grazie di avermi lasciato un commento così dettagliato. A proposito del tuo appunto, mi dispiace se dalla storia è trapelato che a Tony non importasse nulla di Sid e Michelle. Non era mia intenzione, anche perché sono della tua stessa idea. Ciò che volevo far intendere è che in quel momento della sua vita Tony li dà parecchio per scontati ed è incurante di ferire i loro sentimenti, atteggiamento che non ha, né ha mai avuto con Effy; candidalametta, grazie di aver lasciato un commento, ho apprezzato moltissimo le tue righe.

[3]  Vorrei anche menzionare chi ha messo la storia tra le preferite: Kaho_chan, Pozzina e _V_a_l_E_, vi ringrazio.

  
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