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Autore: Stray cat Eyes     05/01/2010    7 recensioni
Il lume brucia lento nella sua bugia, scolpendovi intarsi e scoprendo, nel buio, dolci lineamenti e la sponda di un letto.
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultima fanfiction - si spera XD - prima della fine delle vacanze.
Visto che l’altra volta me ne sono barbaramente dimenticata, colgo adesso l’occasione per farvi i miei migliori auguri di buon anno, che sia davvero buono per tutte/i voi!

Ciò detto, consiglio una lettura serale di questa oneshot, non tanto per le atmosfere, quanto più perché l’ho trovata particolarmente soporifera. Sapete com’è, per terminarla ieri sono andata a letto a mezzanotte passata, e avevo un sonno che... woah XD
Consideratelo come un pensierino per l’Epifania, anche se noioso, barboso, monotono e bla, e bla, e bla...






[Every little shade]

- (in) Love Making -




Il lume brucia lento nella sua bugia, scolpendovi intarsi e scoprendo, nel buio, dolci lineamenti e la sponda di un letto.

Facciamo l’amore.

Quelle parole soffocano nel silenzio e gli chiudono la gola.
Arthur non ha mai mostrato l’esitazione che si mescola ora al suo sussurro, né ha mai usato quell’espressione; di solito, è più qualcosa come “Stanotte resterai qui”, oppure “Chiudi la porta a chiave” - tutte frasi che implicano qualcosa, senza tuttavia esprimerlo realmente.
Il suo repertorio è ricco di frasi del genere, ed è per questo che lui non si capacita di una simile scelta. Arthur avrebbe potuto pronunciare parole assai diverse, e trasmettergli lo stesso messaggio - senza rivelarsi, senza dover correre rischi.

“Merlin.”

O forse no. No, il significato di cui sono intrise quelle parole non avrebbe potuto comunicarglielo in altro modo. Qualsiasi altra espressione avrebbe avuto un senso simile, ma non identico.
E quale senso avranno queste, adesso?

Merlin.”

Ma lui non lo ascolta, mentre le vesti prendono il largo nel mare oscuro che è il resto della stanza, e sotto di loro appare l’unica cosa certa e reale, travestita da mucchio di lenzuola stropicciate.
No, Merlin non lo ascolta; ha ancora le orecchie piene di quel bisbiglio, e la mente va alla deriva, analizzandone ogni possibile sfumatura.

Sembra sciocco, ma in un primo momento gli è parsa quasi un’affermazione. Come se Arthur, mani fra i suoi capelli e occhi nei suoi, avesse voluto ricordarglielo. “Ehi, sciocco, stiamo facendo l’amore.”
E il bello è che riesce persino ad immaginarselo, ritto e fiero, seduto giusto al centro del materasso, mentre lo prende per le spalle e lo scuote per farglielo notare e sottolineare il concetto.

Un attimo dopo, soffocato un gemito in una risata e cedute le braghe al pavimento, gli è suonato piuttosto come una richiesta, e forse lo era. Quasi che ti prego dicesse ti prego e ancora ti prego, fai l’amore con me.

Carezzandogli il viso nella luce fioca e rendendosi conto di avere ancora una scarpa al piede, Merlin ride ancora nella sua bocca, stavolta pensando a quelle strane, misteriose parole come ad una proposta alquanto indecente, eppure priva di malizia.
“Per favore, non potresti fare l’amore con me?”. Sì, suonava così, ad un certo punto.
E, se fosse sul serio andata in questo modo, il ragazzo è certo di quale sarebbe stata la risposta.

Lo guarda negli occhi e sorride; lui già nudo, Arthur che, nell’animo, si è spogliato per lui un bel po’ prima.

E allora, pensa, magari si è trattato di niente più che un ordine. Un mero imperativo - un imperativo assoluto, di quelli che non ammettono repliche.
“Facciamo l’amore, ti ho detto.”. E gli viene da ridere in modo assurdo, così tanto che non riesce a fermarsi, neppure davanti allo sguardo prima attonito e poi adirato del suo amante, che si starà probabilmente maledicendo per avergli fatto dono delle più belle parole che Merlin abbia mai ascoltato. Sfortunatamente, che lui la pensi così il principe non lo sa.
“Insomma, vuoi piantarla?!” E questo è quello vero, non una semplice fantasia o ipotesi.
È Arthur, ritto e fiero, seduto giusto al centro del materasso, braccia conserte e un muso lunghissimo, arrabbiato quanto mai le sue immagini mentali potranno esserlo.
“Mi sento preso in giro, lo sai?” Sbotta, piccato, mentre cerca di re-infilarsi nella casacca - pianificando probabilmente di lasciarlo alle sue fragorose risate.

Ed ecco che, interrompendo un ritmo che va avanti da più di vent’anni, il suo cuore salta un battito.
La mente, che prima viaggiava alla ricerca di un significato da attribuire a delle parole così pericolose, torna indietro e finalmente si accorge che di accezioni strambe ed interpretazioni varie ce ne sono a tonnellate, ma quella giusta è una sola.
Così, prendendogli delicatamente un braccio, Merlin termina l’opera da sé e gli sfila del tutto l’ultimo indumento rimasto.
“No,” mormora, “no,” si rifugia tra le sue braccia, quasi obbligandolo a stringerlo, “No.” ed è, adesso, più nudo di quanto fosse prima.

Resta in silenzio, immobile, lasciando alla rabbia di Arthur il tempo di acquietarsi e scemare.
Lo bacia, ne sfiora la pelle quasi la venerasse. Poi.

Facciamo l’amore.”

Le azioni che seguono sono così dolci e spontanee, quasi lievi nella semi-oscurità, che verranno presto dimenticate - nella loro successione, e non nell’intensità.
Tutte, tranne una.


“Sbaglio o hai ancora una scarpa...?”

Risata. Ma stavolta anche Arthur ride. Di gusto.
E di gusto riprenderà l’opera... quando la scarpa sarà sparita dalla loro vista.









*


Un po’ priva di senso, vero? XD
D’accordo, sappiate che mi ci è voluto tutto il mio coraggio per scrivere quellestramaledettissimeparole per ben cinque volte in almeno tre modi diversi - io che non le so nemmeno pronunciare a voce bassa e che, in effetti, non le ho mai pronunciate. Mi vergogno, che volete farci. *tears*
Figuratevi che, ad una prima stesura, lasciavo degli spazi vuoti o ci piazzavo un “trallallero”, e credetemi quando vi dico che, rileggendola così, l’effetto era molto, molto surreale. XDDD
Forse è più che altro che la trovo una frase talmente intima che dirla mi sembra uno spreco, quasi. O sarà piuttosto che ho una forma mentis ridicola che mi impedisce di dire parole così peccaminose. Sì, mi sa che quest’ipotesi è la più probabile. XD

Grazie infinite per aver letto! ^^


  
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