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Autore: maryku    06/01/2010    2 recensioni
Un temporale, qualche tuono e i pensieri di Haruhi.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un lampo.

Lo segue il rumore della pioggia scrosciante e del vento che cerca di entrare dalla finestra già chiusa.

Una ragazza che si nasconde sotto il tavolo, una coperta addosso che le copre anche la testa e gli occhi chiusi, serrati.

Il tuono.

Un rombo che le sembra infinito. Trema di paura, nascondendosi meglio e sperando che cessi presto.

Ha la paura, no, la fobia dei tuoni. Ogni volta che è a casa da sola, si nasconde sotto il tavolo o dentro un armadio, qualunque posto in cui possa sentirsi sicura. E anche quella volta è andata così. Si era nascosta appena aveva visto il lampo.

Anche quando era piccola si nascondeva, la coperta come adesso, le mani che spingevano sulle orecchie per non sentire, le spalle tremanti.

Aspettava da bambina finché quell’agonia non finiva, avrebbe aspettato anche adesso, lì sotto, con gli occhi chiusi, provando a calmarsi dicendosi mille volte che quello era semplicemente un normalissimo fenomeno atmosferico, ma non sarebbe bastato ripeterglielo un milione di volte perché si convincesse che non c’era nulla di cui aver paura. Eppure ragionandoci ci arrivava anche lei. I tuoni non sono nulla di che, alla fine, eppure Haruhi continuava ad averne timore.

Altro tuono, stavolta più potente. Stringe più forte le palpebre e spera che quel supplizio finisca presto, come ogni volta. Come ogni maledettissima volta.

La sua piccola condanna personale. C’era chi aveva paura dei ragni, chi del sangue, chi era claustrofobico, chi odiava gli spazi troppo aperti. Lei avevo questa. E non riusciva a superarla. Però non si faceva prendere del tutto dal panico. Aspettava, ma i minuti sembravano non passare mai, sembravano ore, e le ore sembravano essere qualcosa di sconosciuto per lei.

Poche persone erano a conoscenza di questa cosa. Pochissime. Suo padre, sì, ma non era abituata a chiedergli aiuto. Restavano Tamaki e Hikaru. Entrambi l’avevano consolata mentre c’era il temporale, una volta per uno. Tamaki quando erano andati al mare, Hikaru in quella chiesetta, quando erano andati in giro assieme.

Era grata a entrambi. Però non glielo aveva mai detto… E per di più dopo aveva scoperto che Tamaki faceva il pervertito. Almeno a detta di quelli del club…

Scosse la testa per liberarsi da quei pensieri. Tanto erano inutili: quella volta non c’era nessuno per lei.

Però gli avevano dato dei buoni consigli. Le avevano detto di ascoltare della musica per non sentire i tuon…

Un altro rumore assordante. Si stringe in se stessa, troppo impaurita per fare alcunché.

Vorrebbe avere della musica, l’aiuterebbe, ma dovrebbe uscire da sotto il tavolo… E questo la spaventa. No, non ci riuscirebbe. Meglio rimanere lì sotto.

Una stilla le cade sulla coperta, all’altezza del ginocchio. Da dove è uscita? Si tocca la guancia e sente bagnato. Sta piangendo e non se n’è accorta. Con rabbia asciuga le guance, affondando la testa nella coperta. Perché? Perché deve durare così tanto? Se almeno avesse la forza di uscire da lì sotto e prendere un po’ di musica!

Le lacrime non escono più, ma si sente solo peggio. Non può nemmeno sfogarsi, così…

- Haruhi! – urla qualcuno. Forse conosci quella voce, ma è così lontana che non capisci a chi appartiene. No, non ti alzerai da sotto il tavolo. Assolutamente no.

- Haruhi! Haruhi, ci sei? – la voce continua a urlare nonostante lei non risponda. Che fare? Si schiarisce la voce e prova a parlare, ma ciò che emette non sembra significare nulla.  Le parole sembrano morire nella gola e non riescono a uscire.

- Haruhi! Se non rispondi mi vedo costretto a buttare giù la porta! – qualcuno ha cominciato a battere i pugni sulla porta, con rabbia. Forse anche con disperazione.

Riprova a parlare. Riesce a dire qualcosa, ma è troppo flebile perché si possa sentire con quell’acquazzone.

- Sono qui… - lo dice un po’ più forte, non riesce a urlare. Però sembra sortire il suo effetto, chiunque ci sia al di là della porta si è fermato. Non batte più i pugni.

- Haruhi, dove sei?

- Sotto il tavolo – la voce le è tornata quasi del tutto. Forse anche perché i tuoni sembrano essersi un po’ calmati.

- Haruhi, il papà adesso entrerà e ti sentirai meglio!

Come aveva fatto a non riconoscere la voce di quel pazzoide? Non era suo padre come diceva, quello era Tamaki! Il re dell’Host Club… quello che non la lasciava mai in pace. Ma per il quale, ormai, si era scoperta di provare un sentimento più forte dell’amicizia…

Haruhi guarda la porta. È sicura che non riuscirà ad aprirla tanto presto. Però solo sapere che lui è lì fuori la calma un po’.

- Tamaki… Le chiavi di riserva sono… - non fa in a finire la frase che il ragazzo ha aperto la porta, non si sa bene come.

- Haruhi, va tutto bene. Non sei sola…

Lei lo guarda prima stupita, poi vede la porta diventa su se stessa e cambia completamente espressione.

- Mi dici dove trovo i soldi per aggiustarla?

Tamaki sembra un attimo confuso, poi segue il dito della ragazza che indica l’entrata e capisce.

- Non ti preoccupare, ci pensiamo noi! – urlano i gemelli, appena entrati in casa.

Sobbalza quando sente le loro voci. Non si aspettava che arrivassero anche loro.

- Posso rimetterti a posto la porta, ma dovrai darci un tuo oggetto personale, così il debito sarà… - Kyoya non poté finire la frase, perché Honey e Mori l’avevano già sistemata.

- Abbiamo fatto noi, va bene così, Haruhi? – le chiede Honey, guardandola con i suoi occhioni dolci e usando Mori come un dondolo.

Lei li guarda stupita. Sono tutti lì, per lei, per aiutarla. Sente gli occhi umidi, ma ricaccia indietro le lacrime.

- Graz… - non fa in tempo a finire la frase che un altro tuono squarcia la calma, spaventandola. Tremante, riprende la coperta e si siede accanto al tavolo.

- Haruhi, perché non ascolti un po’ di musica? – Hikaru le passa le cuffie, lei le prende e le indossa. Parte una canzone lenta, al massimo volume, che la calma.

- Grazie… - sussurra, per poi addormentarsi con la testa sul tavolo, pensando a quanto è fortunata ad avere degli amici così strani.




Shot uscita fuori a forza dalla testa. XD Stava piovendo e c'erano i tuoni, e non so come ho pensato a Haruhi. Poi ho cominciato a scrivere... E la shot è venuta da sé! In realtà non avrei voluto pubblicarla, ma un'amica mi ha spinta a pubblicarla... E non c'è stato nulla da fare. Be', spero almeno che vi sia piaciuta.
Maryku.
   
 
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