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Autore: Shainareth    06/01/2010    4 recensioni
Serie di shot e flashfic che prende in esame trenta personaggi della prima e della seconda serie e li fa interagire in coppie del tutto casuali (non intese come pairing). Insomma, una raccolta simile alla precedente Due a due, scritta per festeggiare il mio centesimo lavoro sulla Cosmic Era e per mettere nuovamente alla prova le mie capacità di fanwriter.
Quanto al titolo, ci ho messo un'eternità per trovarlo e non sono neanche sicura che sia adatto. Pensavo però che, oltre alla guerra che coinvolge tutti indistintamente, ogni personaggio di cui tratterò ha comunque a che fare con un proprio conflitto personale. Da ciò, proverò ad usare questo filo conduttore per le varie shot della raccolta, magari riuscendo anche ad inserire la parola guerra in ognuna di esse.
Metto le mani avanti e chiedo scusa per ciò che ne verrà fuori in taluni casi. Eviterò come sempre l'OOC ed il bashing, due delle cose che odio di più in assoluto. Per quel che riguarda il rating, invece, mi riservo di alzarlo qualora le successive storie dovessero richiederlo.
01. Muruta Azrael & Natarle Badgiruel
02. Patrick Zala & Murrue Ramius
03. Kira Yamato & Raww La Klueze
04. Andrew Waltfeld & Lacus Clyne
05. Dearka Elthman & Miguel Ayman
06. Aisha & Nicol Amarfi
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Dearka Elthman & Miguel Ayman




«Entra, entra», gli diede il benvenuto Miguel, vedendolo sull’attenti sulla soglia della stanza. Lui obbedì e si avvicinò, mentre la porta automatica si chiudeva silenziosamente alle sue spalle. «Come mai tanta urgenza di vedermi?»

   «Mi scuso per il disturbo», esordì, inarcando un sopracciglio biondo alla vista del cruciverba che il suo superiore era intento a fare, seduto scompostamente sulla poltroncina, i piedi incrociati sulla scrivania – per la precisione su un fascicolo racchiuso in una cartellina color crema. «Ho un problema con il mio compagno di stanza.»

   Miguel alzò gli occhi ambrati dalla parola perizoma. «Ancora?» L’altro fece spallucce. «Perché non ti rivolgi direttamente al Comandante La Klueze?»

   «Perché sei tu il nostro responsabile, razza di lavativo. Inoltre ci conosci meglio, sei praticamente uno di noi e tutti ti tengono in grande considerazione, nonostante tutto.»

   Ignorando a bella posta quel nonostante tutto e la smorfia di rimprovero presente sul viso di Dearka, la vanità del giovane in uniforme verde gongolò davanti a quel complimento. Miguel mise via il suo arduo lavoro di lettere e parole incrociate vietate ai minori, intrecciando le braccia sul petto. «Lo sai che a far la spia rischi il pestaggio?»

   «Ti assicuro che invece tutti sono dalla mia parte», garantì il suo interlocutore, scuotendo il capo. «Nessuno riesce a riposare quando a Yzak vengono i cinque minuti. Che per lui hanno la durata di un’ora, almeno.»

   «Esagerato come sempre, quello lì.» Il più anziano si portò un dito davanti alla bocca con fare riflessivo. «Hai mai pensato ad una bella museruola?»

   «Non scherzare, Miguel!», si sentì supplicare, mentre il suo sottoposto si accomodava nervosamente su di una sedia di fronte a lui. «La situazione è grave. Ho parlato con Athrun prima di venire da te, sai? Ma non si è risolto un accidenti. Lui e Yzak sono uguali. Uguali, ti dico. Nicol è spaventato.»

   «Addirittura?»

   Dearka annuì gravemente. «Ha sorpreso Athrun ad imprecare con voce cavernosa e a fare a pezzi un intero set da ventiquattro di matite.»

   «Questa non dovevo perdermela», fu l’unica cosa che commentò lì per lì Miguel, distendendo le labbra in un ghigno. «Già me lo vedo, Nicol, che tenta di calmarlo coi lucciconi agli occhi. “Athrun, fermati! Non ne vale la pena! Era solo una partita a carte!”»

   «A scacchi», lo corresse il minore, sinceramente ammirato dal suo talento nel fare il verso agli altri.

   «Beh, tu digli di chiamarmi la prossima volta che Athrun va fuori di melone. Non è giusto che si diverta solo lui.»

   «Lascia perdere quei due, ora», si spazientì, iniziando fortemente a dubitare che il suo superiore avesse compreso il vero stato d’animo di Nicol. «Il problema più grave ce l’ho io: ogni volta che Yzak e Athrun si sfidano, è una guerra. Succede il finimondo.»

   «Anche se a vincere è Yzak?»

   «Quando accade, Athrun scocca sempre qualche battuta al veleno, di quelle che non puoi neanche rimproverargli perché sembrano parole leali e innocenti», spiegò con un sospiro disperato.

   «Che stronzo», rise di gusto Miguel, applaudendo il genio del primo della classe.

   «Vero?», concordò  Dearka. «Perciò, tutte le sante volte, mi ritrovo la camera a soqquadro perché, non potendo prenderlo a pugni come vorrebbe, Yzak si sfoga su tende, cuscini, lenzuola, libri, vestiti… Ieri ha ammaccato un piede della mia branda perché gli avevo detto che non era il caso di arrabbiarsi tanto.»

   «Che tu sappia… Yzak ha una ragazza?»

   Spaesato da quella domanda improvvisa, ruotò rapidamente lo sguardo davanti a sé prima di posarlo di nuovo su Miguel. «Non ne ho idea, ma che c’entra?»

   «Se si concentrasse su un bel paio di gambe, dubito che Athrun sarebbe perennemente al centro dei suoi pensieri.»

   «Athrun è fidanzato, eppure si comporta allo stesso modo», sottolineò allora, sporgendosi in avanti per poggiare i gomiti sulla scrivania. «Se vedessi Lacus dal vivo… Una delizia.»

   «Eh, ma non va mica bene che sia bella e frigida come una bambolina da esposizine. Sarebbe l'ideale se fosse tua figlia, ma che se ne fa un uomo di una così?», fu la perla di saggezza che Miguel si sentì in dovere di insegnargli. «Meglio una ordinaria, se almeno ti svuota e ti tiene calmo.»

   Dearka si fece pensieroso. «In pratica», tornò a chiedere poi, frattanto che il suo maestro di vita riprendeva in mano il cruciverba, «hanno bisogno di trombare?» Lo vide annuire ripetutamente. «Ma ‘sta regola non valeva solo per le donne?»

   «Hai mai visto quel film con quella soldatessa che, dopo essersi sottoposta ad un’accurata visita militare ed essere passata per gli uffici dei suoi superiori, serve la patria tenendo alto il morale delle truppe?»

   «È un cult del suo genere», confermò il giovane in divisa rossa.

   «E pure adattissimo all’ambiente in cui ci troviamo», gli suggerì ancora Miguel, strizzando un occhio. «Quel gran troione è ciò che serve ai nostri galletti.»

   «Sei un dio», replicò Dearka con enfasi, alzandosi in piedi ed avviandosi verso l’uscita.

   Prima che la porta si chiudesse dietro di lui, però, l’altro ebbe un’unica richiesta da fargli. «Chiamatemi quando lo vedrete, o dirò a tutti che avete trovato la serenità arrangiandovi fra di voi.»

 

(06 gennaio 2010)













Ed ecco che devo alzare il rating della raccolta... va beh.
Ad ogni modo, questa shot può essere compresa anche da chi non ha letto il manga su cui mi sono basata per scriverla. Se però siete comunque curiosi, eccovi il link alle scans online: http://mangahelpers.com/s/italian-scanlation/readonline/35033/2?t=1262777447 Quando l'ho letto, mesi fa, sono morta dal ridere, e sentire la traccia audio da cui è stato tratto è ancora più esilarante (benché sia in giapponese... ma Yzak che strepita «Kuso!» a ripetizione è fa-vo-lo-so!)
Spero di non aver deluso le aspettative di nessuno, specie quelle di Atlantislux, alla quale va un'altra dedica perché fangirl di Miguel (e pure di Dearka, se vogliamo dirla tutta). ♥
Ringraziando come sempre lei, Hanako_chan (Perdonami, ma più che Clyne mutanda no tame ni, sarei più propensa ad osannare quelle di Athrun. XD) e kari16 (Un bacio! XD), nonché i lettori tutti, vi do appuntamento alla prossima shot.
Shainareth





  
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