Per molte persone che non adorano
vivere nei propri panni esiste una festa che gli permette di essere un'altra
persona, viva o morta o inesistente sulla terra, per una giornata.
Da come
avrete capito sto parlando di Halloween, una festa non trascurata nemmeno dai
ricchi rampolli dell'Upper East Side. Le loro feste ovviamente sono più
eccentriche e sfarzose, e di certo rispetto ad una festa che avviene nei
sobborghi di una città offre una vastità di divertimento di qualità e, come è
naturale da quelle parti, scandali.
“Bass, hai deciso da cosa ti vestirai
lunedì sera?” chiese Blair con la sua voce squillante.
“Devo ammettere che
con tutto il lavoro che ho avuto in questi giorni non ci ho
pensato”
Blair si mise una mano sul fianco e guardò Chuck intento a
leggere il giornale seduto sul divano della sala. Aggrottò la fronte e arricciò
le labbra. Non era soddisfatta.
“Beh, pensaci adesso. Ho bisogno di saperlo
entro le prossime due ore”
Chuck alzò lo sguardo e la fissò interrogativo.
“E' un limite di tempo troppo breve”
Le labbra di Blair continuavano ad
essere arricciate... “E no. Ho bisogno che tu me lo dica in questo tempo
altrimenti non posso dire alla sarta che vestito deve farmi! Non posso di certo
andare alla festa organizzata da Serena con in dosso un vestito noleggiato come
una ragazza di periferia! Ho bisogno che tu mi dica da cosa vuoi vestirti,
altrimenti...” ordinò.
“Altrimenti?” le chiese Chuck alzando un
sopracciglio.
“Altrimenti sarò costretta a sceglierlo io per te”
“Perchè
non lo fai, allora” rispose tornando a guardare il giornale “conosci i miei
gusti”
“Forse perchè vorrei che lo scegliessi tu, tesoro” rispose con
dolcezza.
“Vuoi la verità?” le chiese voltandosi, lei intanto era andata
a sedersi accanto a lui “Non ho proprio idea di come vestirmi... Era più facile
qualche anno fa”
“Mmm” Blair abbassò lo sguardo mettendo una mano sulla sua
“troveremo una soluzione”
Chuck aggrottò la fronte e tornò a fissarla. “Non
dirmelo. Nemmeno tu sai come vestirti”
Blair sospirò. “Mi conosci fin
troppo bene” gli sorrise.
“Forse ho avuto un'idea” disse Chuck inumidendosi
le labbra “Facciamo una scommessa”
“Una scommessa? Non avevamo detto che non
avremmo più scommesso dopo l'incidente di Mister Ellis? Mi sorprendi, Chuck”
rispose scuotendo la testa.
“E' vero, ma la scommessa in questione non ha
altri giocatori se non me e te... E Nate e Serena” ammiccò e le sorrise,
poggiando il giornale altrove.
“Perchè anche Nate e Serena? Va bene che sono
nostri amici, ma non credi che il loro coinvolgimento possa farci litigare come
l'altra volta?”
“Nate e Serena non saranno dei giocatori... Noi
sì”
“Chuck, forse è meglio che ti spieghi”
“Visto che entrambi non
sappiamo come vestirci... Proporrei di vestirci da noi stessi”
“Da noi
stessi?” chiese Blair alzando un sopracciglio “Che originalità, davvero”
“Se
mi faresti finire ti racconto tutto” le sorrise, e lei sorrise timidamente a mò
di 'scusami'.
“Quello che intendevo dire è che ho pensato ad una specie
di caccia al tesoro... Tu dovrai cercare qualcosa che ti nasconderà Nate di mio,
ed io qualcosa che mi nasconderà Serena che appartiene a te. Questo per non
creare complicità con i nostri migliori amici...”
“Sono d'accordo. So quanto
puoi essere persuasivo con Nate, se lo vuoi”
“E tu con Serena” disse
sogghignando “quindi è meglio così per noi”
“Cosa si vince? Ci hai
pensato?”
“Chi vincerà potrà scegliere un premio a scelta che verrà
completamente pagato dall'altro – gioielli, automobili, un mese in Italia... Tre
giorni di sesso senza interruzioni... E così via”
Blair guardò in alto e
arricciò le labbra, valutando l'offerta di Chuck.
“Mi sembra che possa
andare. E il perdente cosa avrà? Quello voglio deciderlo io”
“Penso che
chi vince dovrà decidere che pegno pagherà il perdente...” le rispose
Chuck.
“Forse hai ragione. Io chiamo Serena” disse Blair allontandosi col
blackberry tra le mani prima di poter sentire la risposta di Chuck. Quest'ultimo
stava facendo la stessa cosa.
“Nate, ti ho chiamato per l'idea che ti
avevo detto ieri sera... Sì, ha accettato. Voglio che tu porti quella cosa dove
abbiamo concordato. Mi raccomando, non ti far adescare altrimenti ti caccerò via
dall'appartamento... Spero che hai capito tutto. Chiamami poi per farmi sapere
la situazione... E fai attenzione ancora. A dopo”
Chuck chiuse la
chiamata con Nate giusto in tempo prima che Blair tornasse in sala con un
sorriso stampato in faccia. “Dobbiamo dargli il tempo di nascondere la cosa e
inventare i biglietti degli indizi, quindi direi che possiamo iniziare domani
mattina”
“Sono d'accordo” disse Blair “Cerca di non rendermi le cose troppo
difficili, Bass... Anche se nel bene e nel male so che vincerò io” si avvicinò e
gli diede un bacio a stampo prima di lasciarlo solo con le sue idee per la
caccia al tesoro del giorno dopo.
La mattina successiva come avevano
stabilito Blair andò da Chuck molto presto.
“Sei pronto?” chiese lei con un
sorriso che la diceva lungo.
“Mai stato più pronto di prima” rispose Chuck
alzandosi dal divano e andando verso l'appendi-abiti per prendere la sua giacca
e il suo giaccone. Blair lo seguì e fece lo stesso.
“Quali sono i limiti
di tempo?” chiese Blair.
“Mezzanotte di oggi... Se nessuno dei due trova
nulla non se ne fa niente”
Blair sospirò e sorrise a trentadue denti
“Benissimo!” disse, e premette il tasto per chiamare l'ascensore. Chuck le
bloccò la mano. “Aspetta”
“Perchè?”
“Nate e Serena devono portarci i primi
indizi”
“Giusto. Ero così preparata sulla gara che me ne stavo
scordando”
Qualche secondo dopo Nate e Serena arrivarono nella suite di
Chuck, pronti per iniziare il gioco. “Ecco il tuo primo indizio” disse Serena
dando un foglio a Chuck.
Nate fece la stessa cosa con Blair e aggiunse “Ci
rivediamo qui quando avete finito”
Sia Chuck che Blair entrarono
nell'ascensore e lessero il loro indizio.
Non c'era scritto niente di che, ma
a Chuck parve subito che Blair avesse capito dove andare a cercare il prossimo
indizio. Anche lui aveva un'idea del suo.
Una volta usciti dall'Empire,
Blair andò a destra e Chuck andò a sinistra.
Blair iniziò a cercare il primo
indizio. Da come aveva capito, ne doveva cercare tre che l'avrebbero portata
all'oggetto finale che le avrebbe permesso di vincere.
Molto acuta com'era,
Blair in poco più di tre quarti d'ora andò da Barneys capendo che 'la cosa che
le deliziava gli occhi che aveva qualcosa in comune col suo nome' era proprio il
negozio, esattamente il primo posto dove Nate aveva nascosto il primo
indizio.
“Spesso i nomi si adattano proprio bene alle cose che indicano”
[cit. Riccardo da Venosa] aveva dovuto dire Blair alla commessa del prestigioso
negozio per farsi consegnare un nuovo bigliettino con bordo dorato su cui c'era
scritto il secondo indizio. Blair avrebbe voluto chiamare Chuck per dirgli che
aveva già trovato l'indizio, ma poi si trattenne perchè aveva un po' paura che
anche lui l'avesse trovato e la cosa le avrebbe messo ansia per ricercare il
successivo.
Il secondo indizio era nascosto al Gramercy Park.
Blair ci
arrivò in poco più di un'ora, trovando il 'qualcosa che ha la stessa iniziale di
una parolaccia ma che alla vista è di sicuro meglio' proprio nel parco della 14°
strada di New York.
L'inidizio era custodito da una donna di mezza età che
aveva tra le mani dei fiori.
Ormai Blair si sentiva la vittoria
addosso.
Tanto tanto non dovrai
cercare, ad un posto che ti è caro devi tornare.
Qualcosa dal passato dovrai
rievocare, qualcosa di colorato che il collo ti fa riscaldare.
Blair
aggrottò la fronte alla lettura di quell'indizio.
Era l'ultimo, e tuttavia
non le veniva in mente cosa potesse mai essere la cosa di cui parlava.
Sopirò
e si sedette sulla panchina dove era seduta anche la donna che le aveva dato
l'indizio.
“Mi scusi se la disturbo ancora” iniziò Blair.
“Ma dimmi pure,
figliola” la incitò la donna.
“Per caso chi le ha consegnato questo le ha
anche detto che cosa era questa cosa di cui si parla qui dentro?” chiese con un
grosso sorriso sperando di avere una risposta positiva.
“Mi dispiace
signorina, il ragazzo dagli occhi azzurri che mi ha dato questo mi ha detto solo
di aspettare una ragazza e niente più. Non so come aiutarla”
Blair
sospirò ancora, e pensò che doveva spremersi le meningi per trovare la
soluzione.
“Secondo lei cosa potrebbe essere che fa riscaldare il collo?”
chiese alla donna.
La donna non parve nemmeno pensarci, che disse “Una
sciarpa?”
Blair aggrottò la fronte e poi sorrise. “La sciarpa di Chuck!
Grazie, signora” le disse col sorriso prima di allontanarsi e prendere un taxi
che l'avrebbe riportata all'Empire.
Ora che aveva capito cosa cercare
decise finalmente di telefonare a Chuck.
“Non crederai mai cosa ti sto per
dire, Chuck”
“Posso immaginarlo” rispose lui con nonchalance.
“Preparati
ad una sconfitta!” esclamò lei prima di chiudere la telefonata.
Era appena
tornata all'Empire e si era diretta a tutta velocità nella suite di
Chuck.
Nemmeno il tempo di far aprire le porte dell'ascensore che subito
entrò e gettò la borsetta sul divano scansando a tempo Nate che la stava già
aspettando.
“Dov'è? Dov'è?” domandò più a se stessa che all'amico.
“Non
posso dirti niente, Blair... Tranne che le cose non sono molto più in là del tuo
naso”
Blair si bloccò e guardò Nate con un'espressione enigmatica. “Grazie
dell'aiuto, Nate”
“Non vuoi sapere a che punto è Chuck?” chiese Nate.
“No,
evita di dirmelo tanto lo so che sono più avanti io”
“Come vuoi” acconsentì
Nate, che tornò a sedersi sul divano della saletta.
Dopo quasi un'altra
mezz'ora a cercare nella stanza di Chuck facendo attenzione a non mettere troppo
a soqquadro, Blair esultò con un “L'ho trovata!” e andò nella stanza dov'era
Nate sventolandogliela davanti per fargli vedere che l'aveva trovata. “Era
questa, no?”
Nate sembrò sogghignare e le sorrise annuendo.
“
Congratulazioni, Blair...” disse guardando l'orologio “Ora mi sa che
dobbiamo farlo sapere a Chuck... Che volevo informati è nella stanza di
Serena”
“Cosa? Anche Chuck è già tornato all'Hotel?!”
“Che credevi, Blair”
disse Nate facendole l'occhiolino.
Blair sospirò e sperò con tutta se stessa
di aver trovato prima lei l'oggetto.
Aveva in mente una cosa davvero carina
da cui far travestire Chuck...
Qualche minuto più tardi, Chuck e
Serena salirono nella suite.
Con sorpresa e rabbia di Blair, Chuck aveva tra
le mani l'oggetto che Serena aveva nascosto per lei, un completino di pizzo nero
e rosso che lo faceva particolarmente eccitare.
Lo teneva tra le mani come
fosse chissà che cosa, con quel suo sorriso compiaciuto.
“Cosa hai da ridere,
Bass? Guarda che l'ho trovato prima io” disse Blair con acidità.
“Nate il
tempo, per favore...” disse Chuck eludendo l'affermazione di Blair.
“Blair ha
trovato l'oggetto alle cinque e quindici”
Serena guardò Chuck un po'
rassegnata “Chuck alle cinque e ventisette”
Blair si alzò dalla poltrona
su cui era seduta con un grosso sorriso. “Ho vinto! Ho vinto!”
“Così sembra”
rispose Chuck per niente deluso “Ora voglio sentire il pegno”
L'angolo della
bocca di Blair si piegò in una maniera molto strana. Sia Serena che Nate la
guardavano confusi. Non avevano idea di cosa potesse scegliere come
pegno.
“Allora” iniziò Blair avvicinandosi a Chuck “Per rispettare quello
che avevi suggerito ieri direi che ci travestiremo da noi stessi...
Però...”
“Ho paura di quello che dirà dopo” disse Serena sottovoce a
Nate.
“Però tu sarai me, ed io sarò te” disse “Per una sera potrai essere
Blair Waldorf”
Chuck ammiccò. Aveva pensato una risoluzione del genere,
quindi non ne era troppo sorpreso.
“Oh Dio mio...” esclamò Nate iniziando
a ridere a bassa voce.
“Perfetto” concordò “Domani sarò Blair Waldorf a patto
che Blair Waldorf sia Chuck Bass”
“Può andare per me...” acconsentì Blair
sorridendogli “Ma non è finita qui”
“Prepariamoci alla catastrofe...” disse
Serena.
“Dovrai sì vestirti da me... Usando dei vestiti che sceglierò io...
Ma non dovrai indossare nessun capo di biancheria intima di sotto...” disse
stringendo il bordo della sua giacca.
“Cosa? Blair, non ti pare troppo
eccessivo?” chiese Serena.
Chuck alzò un dito e si voltò verso la sorellastra
“Una promessa è una promessa”
Nate roteò gli occhi “Contento tu” ed iniziò a
sogghignare “io vado nella mia stanza”
“Io me ne vado” disse invece Serena
sorridendo “ci vediamo... alla festa di domani”
Chuck la guardò
raggiungere l'ascensore e sparire e poi tornò da Blair, che era andata nella sua
stanza. Lei lo stava fissando, la sua espressione era un po'
preoccupata.
“Perchè mi stai fissando con quegli occhi?” chiese Chuck,
curioso.
Blair scosse la testa e si andò a sedere sul letto. “Ho
esagerato”
Chuck la seguì e si andò a sedere accanto a lei. Blair appoggiò la
testa sul suo petto e lui le cinse le spalle da dietro. “E' tutto apposto,
Blair” disse semplicemente.
Lei alzò la testa e lo guardò “Sei sicuro, Chuck?
Ci saranno tante persone che conosci a quella festa... Potresti renderti
ridicolo” ammise.
“Tu hai paura di questo? E' intuile, ormai ho deciso” fu la
sua unica risposta.
Blair non ribattè, e qualche minuto dopo si addormentò
sul letto accanto a lui.
E così arrivò anche la sera della festa da
Serena...
Aveva deciso di farla nella suite dove stava, tanto era grande a
sufficienza per tutti.
Blair consegnò a Chuck dei vestiti che aveva fatto
preparare ad una sarta di sua conoscenza per evitare di dargliene dei suoi che
avrebbe potuto accidentalmente allargare o rompere.
Il completo che indossava
era composto da una gonna di colore grigio non troppo corta e una camicetta di
colore vaniglia coordinata con delle calze ricamate che Chuck aveva avuto un po'
di difficoltà ad indossare. Le scarpe per sua fortuna non avevano un tacco
troppo alto altrimenti Blair era conscia che sarebbe stato un suicidio per
lui.
Chuck indossò tutto sotto la supervisione di Blair, e nel modo più
sexy che esistesse si sfilò i boxer per farle vedere che avrebbe rispettato il
suo patto del giorno prima.
Aggiunto alla versione Blair Waldorf by Chuck
Bass aveva anche indossato una parrucca di capelli castani che assomigliava a
quelli di Blair, giusto per dare l'apparenza.
Per concludere Blair l'aveva
truccato non troppo esageratamente... Doveva pur dare l'idea.
Blair dal canto
suo aveva fatto confezionare alla sarta uno dei completi in stile Chuck.
Era
di colore grigio scuro, perfettamente in coordinato con i vestiti indossati da
Chuck.
Blair non riusciva a non ridere di Chuck quando aveva visto la sua
opera finita.
I due uscirono dalla stanza in tarda serata per dirigersi
nella suite di Serena.
Blair guardava Chuck camminare quasi perfettamente sui
tacchi e le veniva da ridere, chiedendosi come faceva ad essere così perfetto
anche in quella mise così non da lui.
“Andrà bene” le sussurrò Chuck
nell'orecchio quando entrarono nella suite.
La stanza era già
parzialmente piena di gente, e qualcuno l'avevano già riconosciuto.
“Serena!”
chiamò Blair quando trovò l'amica tra la folla.
La bionda si avvicinò
trattenendo una risata quando vide Chuck.
“Ciao... Blair!” disse guardando
Chuck cercando di trattenersi “Ciao... Chuck!”
“Vedo che hai rispettato il
pegno di Blair... Cioè di Chuck”
“Una promessa è una promessa” ripetè con
fermezza Chuck.
“Uhm, bene... Allora io vado a vedere la situazione...
Divertitevi!” disse poi Serena allontanandosi. Blair sentì la sua risata a molti
metri di distanza e si arrabbiò.
Da che era divertita, adesso sembrava che
non fosse più felice della sua scelta.
“Cosa c'è, Blair?” le chiese Chuck con
preoccupazione vedendola guardarsi intorno per più di un minuto “C'è forse
qualcosa che non va?”
“Blair... Chuck. Salve” disse qualcuno da dietro
alle loro spalle interrompendoli.
“Humprey, se non fosse che la festa è della
mia amica Serena direi a qualcuno di cacciarti via” disse Blair con non poca
cattiveria. Era troppo pensierosa per essere interrotta così.
Dan intanto
stava fissando Chuck. Anche lui stava trattenendo le risate.
“Che costumi...
Originali” disse “volevo solo dirvi che Lily ha organizzato una cena e che
vorrebbe che veniste tutti e due” sogghignò.
“Grazie, Dan” rispose Chuck
sorridendogli un po' acido “chiamerò Lily domani”
“Va bene, grazie a te...
Chuck ehm Blair” ridacchiò anche lui prima di andarsene.
Blair sospirò e
incrociò le braccia sul petto. Chuck aggrottò la fronte e le prese i
polsi.
“Vorresti dirmi cos'è che non va, Blair?”
Ed anche questa volta non
riuscì a rispondergli perchè i cellulari di tutti suonarono.
Chuck lasciò la
presa e Blair prese il suo blackberry per leggere il post di Gossip
Girl.
Oh Oh OH. A quanto parte a Chuck Bass
non è bastato baciare un uomo, ha deciso proprio di cambiare sesso!
Adesso
non allarmatevi... Uno dei vostri rampolli preferiti dell'Upper East Side non ha
deciso di farsi un'operazione come la figlia di Cher.
Bensì, in occasione
della festa organizzata dalla nostra S ha deciso di indossare niente meno che
una mise che ricorderebbe proprio la sua cara fidanzata.
Povero Chuck! Cosa
hai dovuto fare per subire questa umiliazione?
Spero che sia solo per gioco,
un ragazzo come te che si rivelerebbe essere dell'altra sponda sarebbe davvero
uno spreco!
Blair si guardò intorno
notando molta della gente del party che li osservava perplessa.
Non tutti si
erano accorti di lei e Chuck, almeno.
“Beh, perchè guardate?” chiese Blair a
tutta la folla leggermente osservatrice.
Non ebbe nemmeno il tempo di
chiedere che Chuck le portò una mano dietro il collo ed una dietro alla schiena
e la spinse contro di sé per baciarla.
Come al solito il bacio fu violento e
passionale, tanto che la gente iniziò a mormorare qualcosa.
Fun un bacio
lunghissimo, ma Chuck sapeva che era a fin di bene.
Quando si allontanò da
Blair le sorrise e lei fece lo stesso. Aveva tutte le labbra sporche di rossetto
e secondo Chuck era ancora più sexy del solito vestita come lui.
Chuck si
stava voltando a mo di dire 'ecco la prova' quando una ragazza urlò dalla folla
“Oh mio dio! Oh mio Dio!” e anche altre persone fecero 'ohhh'.
A Blair
cadde lo sguardo proprio lì. Quando notò cosa aveva fatto mormorare la gente si
portò una mano alla bocca e sorrise. Arrossì anche un pochino
dall'imbarazzo.
“Oh mio Dio, Chuck...” e lo fece voltare verso il
muro.
Chuck le si avvicinò e sussurrò “Almeno non possono mettere in dubbio
la mia mascolinità”
Blair scosse la testa “Ho capito. L'anno prossimo ci
travestiamo da Bonnie e Clyde e non se ne parla più...” disse a bassa voce
sorridendogli.
Già, forse era meglio scegliere costumi più tradizionali...
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