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Autore: shaina_hiwatari    08/01/2010    2 recensioni
“per voi forse è così….ma…ma io mi sento male lo stesso…come ho potuto cedere a Vorkoff solo per sete di potere??!!! Come ho potuto essere così stupido??!” questa è la mia prima fan fiction di un solo capitolo quindi non so cosa possa essere uscito...magari la modificherò prima o poi, intanto spero possa essere almeno decente =)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notte. Una fredda notte di dicembre. Neve. Tutta la Russia era coperta da una spessa coltre di neve. Il bianco dominava anche nelle città principali, dando loro un tocco assai poetico, essendo imminente il natale. La squadra di Takao si trovava proprio lì in quei giorni. Si trovano in quella terra lontana per partecipare alla finale del loro primo campionato mondiale come Bladebreakers. Avevano affrontato sfide in ogni parte del globo per arrivare a quel punto. Ora l’ultima competizione…Se avessero vinto sarebbero stati i primi campioni mondiali di beyblade. Per Takao era un sogno che si realizzava. Durante i suoi quattordici anni aveva sempre sperato che il suo sogno diventasse realtà, ed ora era ad un passo dal realizzarlo. Era lì con i suoi compagni ed inseparabili amici. Kai era tornato dopo il tradimento con i russi. Niente poteva fermare la squadra ora! Nonostante ciò quella sera takao non riusciva a prendere sonno. Qualcosa lo turbava e il freddo pungente non gli permetteva di assopirsi. Maledetti russi, loro erano abituati al freddo, ma un giapponese no! Come potevano credere che quelle misere coperte potessero bastargli??! Cercò di rannicchiarsi in un angolo per creare un posticino caldo, ma fu tutto inutile. Si sentiva più sveglio e congelato che mai. Decise che era inutile restare a letto. Si alzò,scese silenziosamente i pioli del letto a castello, cercando di non svegliare Max, il suo compagno di stanza. Nello stesso modo aprì la porta della camera ed uscì. Accese la luce e si diresse in cucina. Certo che erano trattati con tutti gli onori, pensò Takao, mentre osservava la grande stanza d’albergo. Non ne aveva mai viste di suite simili, nemmeno durane gli altri viaggi. Questa era enorme. Era suddivisa in sei stanze, tre da letto,una cucina,un bagno e un atrio gigantesco. Si trovava proprio in quest’ultima. Ammirava con sguardo rapito i ritratti dei vari zar e i dipinti dei paesaggi siberiani, i vari soprammobili e i preziosi tappeti. Il beyblade doveva proprio essere uno sport molto importante per assicurargli un simile trattamento. Dopo questa breve riflessione, andò direttamente in cucina. Si stupì nel vedere la luce accesa. Chi altri poteva essere sveglio…forse suo nonno, pensò con terrore…quell’uomo era capace di obbligarlo a praticare kendo a quell’ora. Quindi si avvicinò alla porta a passo felpato, incrociando le dita. “che non sia il nonno, che non sia il nonno” – continuava a pensare sempre con maggiore intensità man mano che si avvicinava alla maniglia della porta. Gli sembrava già di sentire gli strilli del nonno…sicuramente l’avrebbe rimproverato. Con il cuore a mille dischiuse la porta e guardò dentro. Non c’era suo nonno, ma il suo compagno di squadra Kai. Era chinato sul tavolo e davanti a lui c’era una bottiglia mezza vuota, contenente un liquido trasparente. Sembrava acqua. Takao entrò nella cucina,si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso l’amico. Sembrava dormire, ma non appena si avvicinò sentì un forte odore di alcool. Allora osservò bene la bottiglia e notò la scritta “vodka”. “kai, kai, mi senti???” - domandò preoccupato scuotendolo leggermente. Il ragazzo aprì gli occhi. La testa gli doleva parecchio. Ci mise un po’ a capire dove si trovava. “t..takao??!” – domandò strizzando gli occhi, infastiditi dalla luce. “Kai, ma che ti è saltato in mente??? Ti pare il caso di bere questa roba???” – domandò l’altro, sollevato nel vedere che non era ubriaco e che stava bene. Kai si portò una mano alla testa. Le tempie gli pulsavano tremendamente, e la testa gli girava. “non sono affari tuoi!!” – rispose seccamente, scansando il proprio braccio da quello dell’amico. “certo che sono affari miei, sei un mio compagno di squadra e mi sembra giusto che io mi preoccupi!! E poi non ti fa bene bere questa roba!!! Ti sei scolato quasi mezzo litro di vodka!!!” Kai non rispose. “si può sapere almeno perché l’hai fatto???” – domandò nuovamente takao. Era preoccupato. Di tutta la squadra kai era quello che aveva sempre dato più problemi. Era associale e non amava la compagnia delle persone. Però dopo il tradimento era leggermente cambiato. Takao non aveva dimenticato di quando aveva abbandonato il suo orgoglio e gli aveva preso la mano. Per il giapponese quel momento significava il ritorno di kai ad essere un bladebreakers a tutti gli effetti. Eppure era sempre così strano. Sembrava turbato…forse si sentiva in colpa? Takao avrebbe tanto voluto saperlo. Per Kai aveva sempre provato un sentimento di migliore amico-rivale. Non sapeva spiegarlo eppure era così. “Kai…se vuoi parlare di qualcosa, io ti ascolto…” – disse poi sedendosi vicino a lui. “……….per favore lasciami in pace….” “kai se hai un problema è meglio se ne parli!!! A cosa ti serve tenerti tutto dentro??? Io sono tuo amico, puoi parlare con me!!!” – concluse guardandolo negli occhi. Takao era un ragazzo sincero, ma con Kai lo era sempre stato in particolar modo. Forse proprio perché era diverso dagli altri, perché nascondeva i suoi problemi dietro una faccia da duro…non sapeva bene il motivo, ma era così. Kai sembrò quasi non ascoltarlo…aveva lo sguardo quasi vuoto. Doveva aver bevuto fin troppo. “vieni con me!” – disse poi takao, mettendosi una delle muscolose braccia intorno al collo, per sostenerlo. “ti serve una boccata d’aria…dopo starai meglio.” Con parecchia fatica, visto che Kai si faceva quasi trascinare, takao raggiunse il terrazzo. C’erano giusto due sedie che davano sulla capitale russa. Il giapponese si sedette a fatica. Si sentiva come in un vortice, dove tutto gli girava intorno e dove i movimenti erano faticosi se non impossibili. “si può sapere che ti è saltato in testa???” – la voce di takao lo riportò alla realtà – “domani abbiamo una gara molto importante, non mi sembrava il caso di ubriacarsi in questo modo…sei agitato??” “ma fammi il piacere…agitato per una gara” – fu la risposta secca. “ e allora perché? Cavolo poteva succederti qualcosa…non tutti reggono una bottiglia di vodka!” “erano affari miei…dannazione takao, saranno le tre di notte, vuoi continuare a farmi il terzo grado??? Perché non vai a dormire piuttosto??!” “perché sono preoccupato…è per quello che è successo qualche giorno fa???” - domandò poi Kai lo guardò…senza le solite strisce blu sulle guance aveva un espressione meno cattiva e meno sostenuta del solito. Annuì leggermente con la testa. “kai quella è acqua passata!!! Ti abbiamo perdonato, non devi più pensarci!!! “ – esclamò immediatamente takao. “per voi forse è così….ma…ma io mi sento male lo stesso…come ho potuto cedere a Vorkoff solo per sete di potere??!!! Come ho potuto essere così stupido??!” – rispose kai, battendo i pugni sulle ginocchia. Gli occhi gli erano diventati di colpo lucidi. “voi…voi mi avete sempre considerato uno dei vostri…e io vi ho ripagati tradendovi.” – ora delle calde lacrime solcavano le guance del giovane. Senza dubbio tutta quella confessione era dovuta alla quantità d’alcool che aveva nelle vene ma takao ne fu felice. Per una volta avrebbe potuto sapere cosa passava per la testa di Kai. “ma ti sei accorto dei tuoi errori e hai rimediato!! Sei tornato in squadra con noi e anzi adesso siamo tutti più uniti!!! Quindi in fin dei conti i lati positivi superano quelli negativi!!” – disse sorridendo con una delle sue solite espressioni buffe. Ma kai non sorrise…aveva lo sguardo perso nel vuoto. Quello appena raccontato era solo uno dei motivi per cui si sentiva infelice… Takao si accorse di ciò. Non sapeva però che fare…l’amico era parecchio depresso, e forse insistere non era un bene…ma lui voleva sapere…solo così poteva tentare di aiutarlo o almeno di incoraggiarlo, e inoltre quando gli sarebbe capitata di nuovo una circostanza così favorevole??! “kai…senti so che non ti piace parlare, e ancora meglio so che odi parlare di te stesso con gli altri…ma ti prego…se c’è qualcosa che ti rattrista fino a questo punto parlamene!!! Ti giuro che non aprirò bocca con nessuno!!!” Per la prima volta dall’inizio della discussione il giovane accennò un sorriso “anche perché se lo facessi non potresti gloriartene a lungo” “ecco vedi??? Quindi cosa ti costa???” – continuò takao allegro. “…….umpf….ok…” – mormorò sospirando. – “ il fatto è che ho deluso mio nonno…” – calò un breve silenzio…il giapponese stava per prendere parola, ma kai proseguì prima che takao potesse dire qualcosa – “si lo so cosa vuoi dirmi…è stupido…lui mi ha sempre usato, e non credo mi abbia mai voluto bene…ma…ma cerca di capire…è mio nonno…l’unico parente che mi è rimasto….” Dopo un primo attimo di sorpresa takao comprese…in effetti non era un discorso senza fondamenti. Poteva capire l’amico…essere soli,senza una famiglia non dev’essere bello…si lui aveva perso la madre, ma gli restavano il padre, il fratello e il nonno…non era poco. Lentamente si avvicinò al ragazzo e gli mise una mano sul braccio per cercare di confortarlo…voleva fargli capire che lui gli era vicino e che poteva contare sul suo appoggio quando voleva. Lo sguardo dapprima perso nel vuoto di kai si posò sul viso di takao, e per la prima volta il giapponese vide sul volto dell’amico un sorriso sincero e riconoscente. Valeva molto più di tante parole. *per te ci sarò sempre amico mio* – pensò sorridendogli a sua volta. Tornarono nelle rispettive camere poco dopo. Takao si sentiva molto stanco, nonostante fosse felice di aver parlato seriamente con kai. Non appena posò la testa sul cuscino sprofondò in un sonno profondo. Si svegliò solo alle otto del giorno dopo, schivando per pura fortuna un colpo di spada del nonno. “AAAAAAH NONNOOO!! TI PARE IL MODO DI SVEGLIARMI???” “alzati pigroneeeee!!!! Sono già tutti in piedi!!!” – urlò di rimando il vecchio. Takao si vesti pigramente, nonostante gli imprechi del parente. “va bene va bene arrivo….che seccatura che sei…” “come ti permetti insolente KYAAAAAAA” – urlò di nuovo cercando di colpire il nipote. “si può sapere cos’è tutto questo casino???” – domandò una persona sulla porta. “kai!!!” – esclamò felice takao. Allora si era ripreso bene dalla sbornia della sera prima. “muoviti invece di blaterare…abbiamo una gara se non ti ricordi!!” – rispose freddo dirigendosi verso la porta. “si….gli è decisamente passata… -.-‘ ” – bofonchiò risentito il giapponese. Fine ^_^
  
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