Bene questa è la prima FF che scrivo di Ben10 AF ... Anche se è ambientata nel tempo dei 10 Eroi Per Ken. Alcuni capitoli saranno brevi .... Quelli del passto, come il seguente ...
Sono contenta che almeno una persona abbia commentatoQuindi tutti i miei ringraziamenti a
Sherry:
Io su Ben10 ogni tanto ho letto ... Ma ritengo a sottolinerare che questa è su Alien Force.
Allora mi devi dire i nomi di uno di questi siti ...
Io ci provo a scrivere bene ... Ma spesso faccio frasi sconesse e mi perdo negli errori grammaticali.
Spero comunque di non deluderti.
Baci
EsL
*
(Il Pezzo In Corsivo, sono i pensieri futuristici Rispetto a quelli del tempo della storia)
Le*Storie*Di*Una*Vita*
12 anni e 6
mesi dopo.
Quella
mattina, mi svegliai decisamente nervosa e stanca, avevo dormito malissimo.
Incubi, su incubi. Sentì due tre colpi provenienti dalla porta. Mi alzai ed
andai ad aprire la porta di legno scuro, “Buon giorno. Sorellina!” sentì
scandire Ken*, mentre si passava una mano sui suoi capelli rosso fuoco, “KEN!”
gli urlai , buttandomi addosso a lui, facendo attenzione a non cadere nel
corridoio del mio condominio, ma grazie agli attenti riflessi di mio fratello,
non cademmo, “Che ci fai qui? A parte venire a salutare la tua sorellina
risolutrice appena tornata da una battaglia interplanetaria nella costellazione
di Galax71?” gi chiesi, con il sorriso sulle labbra, Ken ridacchiò poi mi
rispose: “Be, pensavo volessi fare colazione. Oppure andare a vedere se ti
andava di andar a trovare Nonno Max, Ben e Ken!” era fierissimo di quell’ultimo
nome, li dava un immensa gioia che nostro cugino Ben, avesse dato al suo unico
figlio il suo nome. “Certo Ken!” gli urlai, abbracciandola presa dalla gioia,
Ken mi sorrise, poi spostandomi lievemente mi disse: “Be c’è anche un’altra
novità …” aveva usato un tono dolcissimo, “Illuminami ti prego!” lo pregai,
come facevo da bambina ogni volta che doveva dirmi qualcosa ma titubava nel
farlo; Ma non quella volta, era venuto esclusivamente per dirmi questo, mi
abbracciò forte e guardandomi dritto negli occhi mi rivelò: “Gwen! Mi sposo!”
il suo volto era luminoso, ed anche il mio. Mio fratello si sarebbe sposato,
non mi importava se questo avrebbe portato Kai Green** a diventare mia cognata e
a prendere il sacrosanto cognome della mia famiglia, Tennyson, “Che bello!
Fratellino! Sono felice per te!” gli urlai abbracciandolo ancora, mentre
saltellavamo sulla soglia della porta.
“Dai
su andiamo a trovare Ben! Ci scommetto che tutti moriranno dalla voglia di
rivederti!” mi urlò mio fratello! Gli accordai quel permesso e presi, la
giacca, una borsa, delle monetine, il telefono e del mascara, infilai tutto nella borsetta, mentre contemporaneamente
cercavo di infilare le maniche della giacca porpora, anche se era umanamente
impossibile fare ambedue le cose, assieme ,
Ken mi richiamò: “Gwen! Le chiavi!” lanciandomi dell’appartamento, che
presi al volò buttandole poi nella borsetta che
chiusi e lanciai a mio fratello, che prontamente la riprese al volo, poi
con calma mi infilai la giacca, porpora, ultimo modello, regalo di compleanno
da parte di Julie, la moglie di mio
cugino e la mia migliore amica, io stessa le avevo detto che una giacca tanto
carina non si addiceva ad una risolutrice, ma fermare Julie Tennyson Yamoto era
possibile quanto placare una valanga, “Quella giacca è splendida! Lo sai
sorellina?” mi fece notare Ken, mentre faceva oscillare la mia borsetta, lo
guardai e li regalai un grande sorriso, poi tranquillamente risposi: “Be Ken. Juls
ha sempre avuto un ottimo gusto estetico. Non te lo ricordi?”, Ken ridacchiò,
poi rilanciandomi la borsetta, con tranquillità e leggera ironia mi disse: “E'
vero, l’unica 15enne, che giocava a Tennis con la gonna bianca, stretta e corta
ed il maglioncino rosa!”, “Era una felpa!” precisai, mettendomi la borsa a
tracolla e cacciandolo fuori dall’appartamento e poi lo segui chiudendo con un
gran tonfo la porta, “Saranno tutti
contenti di rivederti!” mi fece notare, cingendomi le spalle, con un grande
sorriso, sembrava così fiero di me e l’idea di sposarsi lo rendeva così
gioioso, poi mi guardò, per un attimo pensai avesse uno sguardo torvo, ma non
era così, era tornato allegro subito, poi mi aveva chiesto: “ E tu Gwen? Quando
ti sposerai e metterai su famiglia? Io ho aspettato tanto, ma sai volevo
divertirmi! Ben invece non ha perso tempo. E tu? Quando andrai avanti?”
l’ultima delle domande, fu solo un sussurrò,
quasi nella speranza che io non lo sentissi, forse probabilmente non
voleva neanche chiedermelo, ma come bravo fratello maggiore era suo compito;
Dopo un forte colpo al cuore, decisi di accontentarlo, facendo finta di non
aver sentito quella domanda o forse feci finta di con aver capito il senso, non
capì nemmeno io cosa riuscì a far credere, poi con la mia solita tranquillità
risposi: “Spero presto. Non voglio diventare una vecchia zitella, con i gatti!
Insomma se si è sposato Ben! Ora ti approssimi pure tu al matrimonio. Non perdo
le speranze sono sicura che ci sarà una persona tanto folle da voler darmi il
suo cognome!” inevitabilmente passai la
mano destra sul dito sinistro, toccandomi l’anulare, vuoto.
*
Non
impiegammo molto ad arrivare da Ben, specialmente con la macchina ultimo
modello di mio fratello, una splendida macchina sportiva a gravita(Senza ruote)
accuratamente modificata con sfarzi di vernice colorata e strane immagini,
sotto l’aspetto del decorare le cose, Ken non era mai cresciuto, diceva sempre
che doveva rendere la sua auto sempre “Spasso Mobile!” era una delle cose
che faceva ridere di più Kai; Mio fratello l’aveva conquistata per le risate
che riusciva a farle fare, ed io un po’ la invidiavo, erano anni che un ragazzo
non si impegnava per farmi ridere o farmi stare in pace con il mondo. La
macchina era turbo, una velocità unica, capace di farti drizzare tutti i
capelli e a me non dispiaceva a fatto, ero abituata a viaggiare sulle
navicelle, mezzi ancora più veloci. La casa di Ben, si riconosceva a distanza,
la casa più alta della città, situata all’ultimo piano del quartier generale dei
Risolutori, per maggiore comodità, non abbandonare mai la sua famiglia e
contemporaneamente il suo lavoro, visto che senza di lui, il mondo sarebbe
finito, tanto tempo prima. Appena mio fratello parcheggiò la macchina davanti
alla vetrata principale dell’edificio, “Amore li potrebbe dar fastidio?” fece
notare, una voce, che apparteneva ad una splendida ragazza, dai capelli neri e
delle origini native americane, indosso aveva un vestito variopinto, Kai Green,
mi guardo un attimo leggermente stranita, mi salutò dandomi il ben tornato, la
sua voce era titubante, non sapeva esattamente come comportarsi, doveva essere
stranita dal matrimonio, probabilmente era dovuto al fatto che non fossimo mai
andate d’accordo e la situazione non era migliorata con la relazione di mio
fratello, quindi non sapeva esattamente come comportarsi, sapere che accettavo
la loro unione o semplicemente se sapevo del matrimonio. “Congratulazioni!” le
urlai, abbracciandola, per quanto non reggessi quella ragazza, se lei era la
felicità di Ken, bene allora anche io le avrei voluto bene; E poi l’amore era
amore ed io chi ero per giudicare?
“Sei
contenta?” domandò Kai, completamente esterrefatta, io li regalai un sorriso
sincero, poi con un tono placido le
disse: “Certo … Kai ti sposi e sarai membro della mia famiglia!”, lei mi
sorrise, abbracciandomi calorosa, come non aveva mai fatto, quello era il
nostro modo di scusarci di tutti i torti, i cattivi sguardi e le velenose
parole che ci eravamo scambiate da quando avevamo 10 anni, mio fratello ci
raggiunse dopo aver fatto atterrare la macchina, proprio davanti l’ingresso
sulle strisce, poi aveva attaccato qualcosa sul parabrezza, “Te la ritirano
lì!” li fece notare Kai, con un tono totalmente scherzoso, nessuno avrebbe
osato togliere la macchina ad un Tennyson, specialmente se era prossimo al
matrimonio con una Green, mio fratello fece un cenno con la mano, prima di
chinarsi leggermente e baciare la sua ragazza, poi le prese la mano sinistra,
mostrandomi l’enorme anello d’oro bianco con un enorme diamante, che alla luce
del sole risplendeva, “Guarda … Più di tre mesi del mio stipendio!” mi rivelò
mio fratello, Kai arrossì, ed io ne rimasi incantata, ero certa che Ken si
sarebbe impegnato per guadagnare e comprare un suo personale anello alla sua
donna, non avrebbe mai usato l’anello della nonna, non era il suo stile. “Su
entriamo! C’è una novità …” mi fece
notare mio fratello, ma non mi disse nulla, continuava a premere sulle mie
scapole per spingermi all’interno e io mi feci trascinare senza troppi
complessi, mentre Kei ci seguiva a ruota. Il pavimento era freddo e di un blu
ceruleo, le mie scarpe con il tacco, continuavano a ticchettare su quel
pavimento, mentre mio fratello impertinente mi spingeva dentro l’ascensore con
la sua adorata consorte, “Allora quali novità? Oltre il matrimonio e la novità
di cui non so nulla. Chi coinvolge?”, chiesi, sperando in un piccolo indizio,
Kei mi guardò, ma non disse nulla, mio fratello lasciandomi le scapole, decise
di rispondermi: “Coinvolge la famiglia Tennyson … Il ramo di Ben!” ne rimasi
veramente stupita, mi sembrava strano che ne Ben, ne Julie, ne Ken, mi avevano
detto qualcosa, mi sorprendeva che anche nonno Max, non lo avesse fatto, “Vedrai!”
mormorò Kei, guardando i numeri dell’ascensore crescere, io cominciai impaziente
a fissarli. Non ricordavo questo nervosismo ed impazienza da una vita, era raro che mi prendesse, l’avevo avuta
mentre aspettavo la prima chiamata dei risolutori, alla nascita di Ken, mentre
mio cugino mi stritolava la mano ed in altre occasione di cui io stessa non
volevo ricordare, occasioni bellissimi, che ora facevano troppo male.
Quando
le porte dell’ascensore si aprirono con un sonoro Din, noi non eravamo ancora
arrivati al nostro piano, due figure basse si infilarono nell’ascensore due
bambini, uno era Ken Jr, che appena mi vide, si buttò dritto su di me,
appendendosi come una scimmia al mio collo, quasi al farmi cadere per
l’eccessivo aumento di peso, “Zia Gwen. Sei tornata!” abbassai lo sguardo sul
suo volto, era così gioioso che non prestai attenzione al fatto che stavo per
cadere, mi chinai lievemente e lo abbracciai forte, anche lui mi stringeva
forte, mi era mancato tanto, adoravo i bambini ed adoravo lui, per me era come
un figlio, pensare quella parola mi portò ad avere una fitta all’altezza del
petto, quando mi staccai, Ken scappò per sistemarsi accanto all’altro
ragazzino, che ora stava ciarlando con mio fratello di qualcosa, ed anche Kai,
sembrava immersa in quella conversazione, Ken si buttò sul ragazzino, quasi
travolgendolo, io li guardai. Ken aveva i capelli castani come il padre, gli
occhi neri e leggermente allungati come quelli di sua madre e la pelle bronzea, come il padre di sua
madre, l’unica persona nella nostra famiglia ad avere la pelle tanto scura,
l’altro ragazzo aveva il volto pallido, capelli nerissimi tirati in una coda
alta e degli occhi brillanti, aveva un aspetto famigliare, guardandolo fui
presa da una crisi di nostalgia, “Giorno signora Tennyson. Io sono un amico di
Ken!” mi disse il ragazzo, evitando di
guardarmi negli occhi, quasi imbarazzato, poi mio nipote prima di darli tempo
di aggiungere altro, premette il pulsante per il piani successivo ed appena
raggiungemmo il piano successivo le porte si aprirono e come due razzi i
ragazzini si defilarono, anche se Ken, mi guardò con i suoi occhi da cucciolo
bastonato, perfetta imitazione di suo padre, e mi chiese, ci chiese, ma
era certo che io l’avrei appoggiato, “Se
qualcuno chiede se Ci avete visto! Voi non ci avete visto!
Vero? Vi prego aiutateci!” poi erano scappati, io guardai mio fratello e
Kai, sperando mi dessero qualche indizio, ma decisero di non illuminare la mia
mente, probabilmente riguardava la famosa Novità, di cui nessuno voleva
dirmi nulla.
“Gwendolyn!!!” urlò Julie, quando mi vide apparire davanti alla porta spalancata del suo gigantesco appartamento, solo lei dopo sei mesi che non mi vedeva poteva chiamarmi in quell’odiosissimo modo, continuava a farlo, sottolineando che nella crisi dei miei 22 anni, volevo farmi chiamare così. “Julie!” le risposi abbracciandola veramente felice, staccandosi un attimo da me, vide la giacca che indossavo, riconoscendo che era quella che lei mi aveva regalato, “Ecco finalmente, indossi un abito più da donna!” aveva un grande sorriso, sembrava rinvigorita da una luce nuova, anche se poi incrociando il mio sguardo sembrò rattristarsi, “Cosa c’è Juls?” le chiesi leggermente titubante, le sua sopraciglia si aggrottarono, poi con una voce preoccupata, mi rispose: “Sei distrutta! Sei mesi in guerra non sono semplici, lo so! Ma sei proprio morta! Pregerò Ben, ti darti delle ferie pagate di tre mesi!” sottolineo quelle cose abbracciandomi, nonostante tutto, la tristezza in quei suoi splendidi occhi neri, nascondevano altro. “Lo sai che Gwen non si opporrà al matrimonio!” sottolineò Kai, abbracciando Julie, che ricambiò, mi chiesi come fosse possibile che andassero così d’accordo, infondo Julie era la moglie di Ben e Kai era la sua prima cotta, ma forse la situazione non era così problematica, la cotta di Ben risaliva a 10 anni, mentre con Julie c’era tutta una vita davanti; E poi la nativa era pronta al matrimonio con mio cugino, “Restate a cena?” chiese cortese Julie, mentre un enorme mostro veniva verso di me, il regalo di compleanno per mio nipote, mi chinai leggermente per accarezzarli il capo, “Certo Julie! Figurati se mi perdo una cena da te!” rispose mio fratello Ken, abbracciandola, tra di loro si era formato un legame al quanto affine, lei sbuffò e li spettinò i capelli, poi guardandomi, chiese in generale: “Avete visto quelle due piccole pesti? Sono due giorni che scappano dicendo di non farsi vedere da me!” il suo volto sembrava teso, Kai forzò un sorriso e poi cercò di dare una spiegazione: “Be Ken, non vuole che il suo amico vada via e neanche lui vuole andarsene!” sembrava triste, non misi molto a connettere che stavano parlando dell’amico di Ken, negli occhi di Julie c’era uno sguardo velato di tristezza, “Kai, Ken. Perché non andate a chiamare Ben, nonno Max, il signor Green, ed anche quelle due pesti, per dire che il pranzo è quasi pronto!” chiese cortese Julie, dirigendosi verso la cucina, mentre raccoglieva le giacche, voleva assolutamente rimanere sola con me, non ci misi molto a capirlo, e come me, Kai e Ken, che quindi con estrema cordialità accettarono uscendo, Julie, andò prima nella sua camera matrimoniale e posò le giacche sul letto perfettamente ordinato, mi sembrava impossibile pensare che quella casa che era uno specchio fosse abitata da Ken e Ben Tennyson.
{ Chiedo scusa da come esce fuori il testo da ora, oppure se ora vi va bene e prima male. Ma odio il NVU}
“Andiamo in cucina Gwen!” mi pregò, io annui ed a braccetto come da ragazze ci dirigemmo verso la cucina, lei moriva dalla voglia di
dirmi qualcosa, ma cominciai io, decisa a togliermi quel dubbio, “Ken e Kai mi hanno detto che c’è una novità, che vi riguarda.
Quale?”, lei accennò un sorriso, poi prendendomi la mano sinistra, rispose: “Quel ragazzino che era con mio figlio, vive con noi … Ecco
la novità…” i suoi occhi erano tristi ed a nominare quel ragazzo gli occhi di Julie erano lucidi, quasi volesse piangere, io la guardai
accigliata, “Cos’hai Juls?” domandai, i suoi occhi si strinsero tantissimo, i suoi tentativi di bloccare le lacrime, mi abbracciò stretta quasi
non volesse farmi respirare, poi si staccò e cominciò, sussurrava, “Avrei dovuto scriverti … Dirtelo … In qualche modo … Ma era una
notizia che andava detta faccia a faccia. Quel ragazzo è Davil Levin … Il figlio di Kevin!” le mie gambe quasi cedettero, Julie mi
riprese saldamente per le braccia, evitandomi di cadere, ma ormai io ero altrove, in un tempo passato, dove speravo davvero di essere
felice. “Ju-uli-ie, q-quel raga-azzo è-è m-mio f-figlio?” fu tutto quello che riuscì a dire, mentre mi accasciavo sul pavimento, la mia
migliore amica, l’unica a sapere la verità, mi guardava, si chinò leggermente per sollevarmi da terra, “Vieni andiamo a preparare la
tavola!”i suoi occhi, imploravano pietà, ma io non avrei mai potuto portarle rancore, c’era solo una persona a cui indirizzavo tutti il mio
rancore Kevin Ethan Levin, l’uomo della mia vita, il padre di mio figlio, che me l’aveva portato via, Kevin l’unico uomo che avessi mai
amato, mio marito. Si anche se l’ultima cosa era anche più segreta del fatto che avessimo un figlio, che quando io avevo 18 anni e lui 19
eravamo scappati a Las Vegas per sposarci, restammo a vivere lì, per quasi tutta la mia gravidanza, solo Julie sapeva e nessun’altro, poi
Kevin era tornato quello di prima, era diventato cattivo e dopo esserci spostato in gran segreto, mi aveva strappato via mio figlio. Io
l’odiavo ma continuavo ad amarlo. Ancora oggi, in gran segreto, chiudendomi in bagno e guardandomi l’anulare vuoto, mi chinavo
scostando la difettosa mattonella, tiravo fuori la custodia porpora, che conteneva la mia fede e la indossavo, mi agghindavo e con gli occhi
fissi
sullo specchio recitavo: “Io sono Gwendolyn Levin Tennyson!” sognando di
esserlo.
* Ken Tennyson: E' il fratello di Gwen più
grande di lei, di forse 5 o 6 anni, perchè quando lei aveva 15
anni lui era al college.
Dan non confondere con il figlio di Ben che è comunque Citato Sopra.
** Kei Green: E' una ragazza nativa americana , di cui Ben si era innamorata (Nipote di una risolutore); Lei e Gwen non andrannò mai daccordo.