Ciao a tutti. Mi presento sono Yuko.

Finalmente le vacanze sono terminate. Che orrendi giorni, preferivo studiare.
Iniziare la scuola per la sottoscritta equivale all'inizio dell'inferno.
Sono una ragazza un pò sovrappeso, e saprete certamente che quelle con un peso maggiore vengono prese in giro.

Inizio giornata: 7.00.
Mi domando perchè mia madre mi abbia svegliato così presto infondo anche se è il primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie, che importa, essendo la solita ritardataria, chi farà caso all'orario?

Il buongiorno si vede dal mattino.
Grazie armadio del disordine che mi fai trovare. Prima o poi mi toccherà mettere in ordine qui dentro.

Che brutta la fretta, ma purtroppo prevale sempre.

Ho finito. Sono pronta per andare a scuola, tranne psicologicamente. Odio quelle ragazzine di media che si vantano estremamente.
Se facessero una buona azione al posto di vantarsi, dovrebbero onorarle Sante.

Arrivo scuola. Solito ritardo, solita noia e solite persone.
Non faccio in tempo a mettere il piede in classe, che iniziano a lamentarsi.
Non è di certo colpa mia se devono svegliarsi presto.

Prima ora: Arte. Quel professore anche essendo vecchiotto ha una parlantina non indifferente; infatti quasi tutti ci riforniamo di libri per metterlo avanti ai nostri volti, che nel frattempo della spiegazione, sono pogiati sul banco mentre gli occhi si chiudono lentamente.
Seconda ora: Tecnologia. Carina come materia, ma quando il professore inizia a parlare, mi fa così talmente deprimere.
Terza ora: Geometria. Direte è un incubo, vero? Ebbene si, ora che è il terzo anno dovremmo affrontare un'esame, ma come passeremo questa materia se l'insegnate quando spiega, si capisce da sola?
Quarta ora: Storia. Che barba. Io non voglio sapere il passato, anche perchè il presente è una difficile realtà da comprendere.
Quinta ora: Fisica. Beh, fondamentale per scendere di peso. Non pratico la pallavolo perchè se sbagli i miei compagni ti stanno così addosso per non aver preso la palla...che ti viene voglia di ucciderli tutti.

Che dolce suono quello della campanella che ti annuncia che la scuola per oggi è terminata per tutti tranne che per me.
Inizia a girarmi la testa mentre il punteggio delle due squadre aumenta.
Mi inginocchio senza volerlo e inizio a tossire.
Le mura che circondano l'ambiente diventano così sfumate, le figure dei miei compagni diventano così confuse.

In un attimo mi ritrovo su un letto alquanto scomodo, quello dell'ospedale.
Mi domando chi mi abbia portata qui, chi abbia vinto quella partita di pallavolo; ma soprattutto cosa sia successo.