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Autore: ChelseaH    10/01/2010    6 recensioni
[Piccoli accenni SPOILER SECONDA STAGIONE] Magari poteva sposare lei, tenersi Merlin come amante e godersi la faccia di suo padre.
Ma Merlin non lo ricambiava, e questo era evidente.
Se l’avesse fatto non sarebbe stato sempre così misterioso, pieno di cose da fare che lui ignorava e sempre così pronto ad eclissarsi non appena terminati i suoi compiti.
Genere: Commedia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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DISCLAIMER: Merlin e tutti i suoi personaggi appartengono alla BBC e a chi per essi. Con questo scritto non intendo avanzare pretese su di loro e / o lucrarci sopra.

[Ho messo spoiler negli avvisi, anche se in realtà ci sono solo piccolissimi accenni a cose che succedono con Gwen nella seconda stagione. Ma visto che magari a qualcuno può giustamente dare fastidio, ho preferito precisare^^]

Stigmatized

“Se è tutto Sire...” Merlin lasciò la frase in sospeso, lasciando intuire che aveva una certa fretta di andarsene.
“Si, è tutto. - sbuffò Arthur che aveva cercato di trovargli ogni mansione possibile e immaginabile nell'ultima ora, pur di non lasciarlo andare – ricordati che domattina abbiamo una battuta di caccia.” aggiunse.
“Me ne sono mai dimenticato?” replicò il ragazzo lanciandogli una di quelle occhiate insolenti che solo lui si permetteva di lanciargli.
“Si o non te lo dovrei ricordare ogni volta, Merlin.
“Buonanotte, sire.” lo salutò Merlin sorridendo.
“A domani.” disse il biondo, ma l'altro era già sparito.
Ogni tanto Merlin era davvero sfuggevole e la cosa lo irritava parecchio.
Esattamente come lo irritava non aver trovato nient'altro da fargli fare per tenerlo ancora un po' lì con lui.
Se solo quel suo stupido servo idiota fosse riuscito a rendersi conto di quanto piacere gli faceva averlo intorno, magari le cose sarebbero state più semplici.

I can feel the blood rushing throug my veins
When I hear your voice, driving me insane

Certo, semplici.
Semplice era una parola decisamente abusata perché, di recente, nulla era semplice per lui, soprattutto quando si trattava di affari di cuore.
Merlin.
Il suo servo.
E lui era il principe ereditario di Camelot.
Era sempre oltremodo stupido quando si trattava di quelle faccende, un vero e proprio asino, uno di quelli autentici. Forse Merlin non l'aveva giudicato poi così male al loro primo incontro.
Si lasciò cadere a peso morto sul letto, trovandolo improvvisamente troppo grande per una persona sola, l'intera camera era diventata agorafobica senza Merlin che vagava per essa lamentandosi e rispondendogli in maniera irriverente.
La porta si aprì di colpo facendolo sobbalzare e Merlin entrò di corsa.
“Scusate, ho dimenticato il giacchino.” disse mentre afferrava l'indumento marrone da una delle sedie per poi tornare, sempre di corsa, sui suoi passi.
“Merlin, Merlin, Merlin. Cosa devo fare con te?” chiese sollevandosi sui gomiti, ma il ragazzo era già scomparso.
Già, cosa doveva fare con Merlin?
Aveva dovuto convivere con qualcosa di simile già con Gwen e, a lei, aveva ripetuto decine di volte che suo padre non avrebbe mai capito, che non avrebbe mai permesso una cosa del genere. E Gwen era una serva, esattamente come Merlin. Senza contare che Uther non gli avrebbe mai concesso di stare con Merlin anche se fosse stato un principe suo pari, forse avrebbe sopportato più di buon grado una serva come Gwen che non una relazione omosessuale a corte.

We live our lives on different sides.

Rise di se stesso, si preoccupava di dettagli come un eventuale reazione del padre quando la sua prima preoccupazione avrebbe dovuto essere il fatto di non essere ricambiato.
Se non altro Gwen, almeno fin lì, ci arrivava.
Ma Gwen non era Merlin e, una mattina, si era svegliato rendendosi conto che l'unica ragione per la quale non si decideva a fare qualcosa di concreto con la ragazza aveva un nome ben preciso, e non era Uther Pendragon. Semplicemente c'era qualcuno che amava più di lei.
Perché quando si era trattato di baciarlo per spezzare l'incantesimo d'amore Merlin non aveva provveduto da solo? Non sarebbe stato poi male come primo bacio fra loro. Ma lui no, era dovuto ricorrere a Gwen.
Magari poteva sposare lei, tenersi Merlin come amante e godersi la faccia di suo padre.
Ma Merlin non lo ricambiava, e questo era evidente.
Se l'avesse fatto non sarebbe stato sempre così misterioso, pieno di cose da fare che lui ignorava e sempre così pronto ad eclissarsi non appena terminati i suoi compiti.
Eppure, anche con questa convinzione radicata nel cervello, non riusciva a darsi pace.

If I give up on you I give up on me.

La mattina dopo Merlin si presentò in ritardo, dimenticò come suo solito qualche pezzo dell'attrezzatura per strada e impiegò una vita intera a sellargli il cavallo, perso come sempre in chissà quali pensieri. La giornata proseguì con il ragazzo che si defilava a borbottare chissà cosa in ogni fase saliente della caccia e che non si rendeva utile in nessuna maniera.
Tutto nella norma insomma, tranne per il fatto che Arthur non riusciva a sentirsi scocciato come avrebbe dovuto, si sentiva semplicemente frustrato. Ogni azione di Merlin ormai gli pareva una risposta negativa a quell'amore inconfessato e che tale sarebbe rimasto. Stava diventando paranoico e questo lo rese particolarmente scontroso nel momento in cui, per braccare un cinghiale, lui e i suoi uomini si erano divisi e lui era rimasto solo con il suo servo.
“Ormai l'abbiamo perso.” decretò sedendosi su di un masso, senza alcuna intenzione di proseguire.
“Ma se è scappato da meno di cinque minuti.” obbiettò Merlin.
“Merlin!” gli rispose lui in tono perentorio.
“Ma-“
“Merlin!”
“Come volete.” si arrese l'altro, sedendosi di fianco a lui sospirando.
Dopo qualche minuto di silenzio, Arthur decise di farla finita una volta per tutte con quella farsa.
“Perché stai al mio servizio?” chiese fissando un punto imprecisato della boscaglia di fronte a loro.
“Perché...” Merlin pareva indeciso sulla risposta.
“Non sei mica obbligato.”
“Ma mi piace.” fece spallucce l'altro.
“Non sembra.” si impuntò il principe.
“Fin'ora credo di aver rischiato la vita quanto basta da avere tutte le ragioni per mollarvi senza che mi si possa recriminare nulla.” rispose Merlin, il tono improvvisamente carico di una pesante serietà. Quella replica prese in contropiede Arthur, che si voltò ad esaminare il volto di Merlin alla ricerca di qualche segno di ironia o di presa in giro ma niente, era serio, anche fin troppo. E non solo, aveva perfino ragione.

Tease me, by holding out your hand
Then leave me, or take me as I am.

La presa di coscienza di quella verità così lampante lo paralizzo per un istante, come aveva potuto essere così sciocco?
Nessuno costringeva Merlin a rimanergli fedele o a seguirlo in ogni singola battaglia o avventura, eppure il ragazzo c'era sempre, anche quando le loro vite erano chiaramente in pericolo.
Nessuno costringeva Merlin a farsi trattare come a volte lo trattava, eppure lui era sempre lì, al suo fianco e pronto a soddisfare ogni sua richiesta, seppur a modo suo.
Nessuno costringeva Merlin a fare qualcosa di più di ciò che era richiesto a un servo, eppure lui non si limitava a fare il servo, gli era amico.
L'amico più fidato e sincero che avesse mai avuto.
L'amico che magari faceva tutto questo perché provava per lui sentimenti che andavano oltre l'amicizia.
“Forse hai ragione, il cinghiale non può essere andato lontano.” disse alzandosi.
“Mi date ragione?” chiese Merlin, confuso da quell'improvviso cambio di umore.
“Ho detto forse. ” preciso Arthur, allungandogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
Merlin afferrò quella mano scettico e, quando fu in piedi, Arthur invece di lasciare la presa la rinforzò, attirando il ragazzo a se.
“Merlin.” gli disse quando i loro volti furono a meno di un centimetro di distanza.
“S-si?” balbettò Merlin e il biondo avrebbe potuto giurare di aver notato un lieve rossore fare capolino per un attimo sulle sue guance.
“Se il cinghiale è scappato, ti riterrò personalmente responsabile.” pronunciò queste parole tenendo gli occhi puntati dritti in quelli dell'altro, il tono solenne.
“Io cosa c'entro?” sbottò Merlin, indignato.
“C'entri. – replicò Arthur, avvicinandosi ulteriormente. Ora c'erano solo pochi millimetri a separare le loro labbra – Altroché se c'entri.” aggiunse, lasciandogli poi il braccio e voltandosi, giusto in tempo per non lasciargli vedere che ora anche le proprie guance erano invase da uno strano rossore.

But we keep together you and I
Just live our lives, stigmatized.

NOTE.
E' tutto il pomeriggio che ho Camino Palmero dei The Calling in loop nello stereo e, unito al mio umore un po' ballerino di oggi, mi ha fatto uscire fuori questa piccola shot senza molte pretese. Il titolo e tutti i pezzi di canzone citati sono tratti da Stigmatized, contenuta in questo album.

E ci tengo tantissimo a dedicare questa shot a Giuly, per mille e uno motivi e sono sicura che lei riuscirà a capirli tutti quanti. Ti voglio davvero bene <3 E ovviamente spero che ti piaccia xD

Così come spero piaccia anche tutti gli altri che la leggeranno anzi, colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno commentato o hanno anche semplicemente letto e apprezzato le ultime due shot che ho postato (una su Merlin e l'altra RPS su Bradley e Colin), grazie davvero di cuore.

   
 
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