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Autore: Wolf    03/07/2005    0 recensioni
...io e te siamo come il cielo e un prato verde. Prova ad immaginartelo, un prato verde, immenso da non vedere altro che l'orizzonte, bagnato da luccicare. Sopra cosa ci vedi? Non vedi un cielo azzurro? Così azzurro da non poterlo guardare troppo a lungo. Ed ogni, ogni filo d'erba sembra strappare un pezzettino di cielo ed assorbirlo in se, sembra accarezzare quel manto azzurro con estrema delicatezza. E il cielo, come un onda in procinto di cadere, sembra immergersi nel verde, sembra abbracciarlo...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo trentatreesimo

Capitolo trentatreesimo

 

E siamo all'epilogo, alla fine della storia.

Sono passati cinque anni e ventuno giorni da quel giorno.

Ed io sto scendendo da un treno nella stazione di Torino.

Te l'ho detto, non sono ancora riuscito ad oltrepassare quella linea. Non ho ancora lasciato alle mie spalle quella porta. Non ho ancora smesso di stringere il Virginian tra le mani, ne di ascoltare Natural Woman. Non posso farlo finché non mantengo la mia promessa.

In cinque anni tutto è cambiato, siamo due persone diverse, lontane, ancora unite indissolubilmente. Ma cinque anni non mi hanno fatto dimenticare la mia promessa. Non l'avrei dimenticata nemmeno se fossero stati cento.

E per questo tengo in mano un biglietto per un Inter-rail con il tuo nome sopra. Noemi Lieac.

E' strano sai? Essere qui davanti a questa porta. Busso, a tempo di musica, come facevi tu.

E sei tu ad aprirmi. I tuoi occhi grandi sono ancora più belli, verdi come sempre.

Sei tu, e non ho dubbi, mi guardi con l'aria di chi ha visto un fantasma.

"Ciao." dico.

"Ciao." rispondi.

Non riusciamo a toglierci l'uno di dosso all'altro Noemi. Lo sai è così, non possiamo stare lontani, non possiamo vivere separati, non è per questo che tutto il mondo ci indica l'uno all'altro, c'è qualcosa tra di noi e direi che se dopo cinque anni sono qui, questa ne è la conferma. Ti amo, ancora, sei la persona più importante della mia vita. Lo so, ti chiedo molto ma vieni via con me. Il tuo lavoro, tutto questo... sono importanti ma non ci puoi costruire sopra una vita. La vita va costruita insieme alle persone che, senza spiegazione, sono destinate a te. La tua vita va costruita con me, la mia con te.

Vorrei dire tutto questo, vorrei averlo detto o sono felice di essere stato zitto.

"Noe, amore, vieni solo un secondo, ho bisogno di te." la voce dall'interno della casa arriva alle mie orecchie più forte di qualunque altra al mondo.

"Arrivo subito, non scappare." mi dici.

Chissà perché l'hai detto. Forse sapevi che sarei scappato, sapevi perché ero lì, sapevi tutte quelle cose che non ti avevo detto. Ti lascio il biglietto dell'Inter-rail sul gradino di casa tua, insieme a questa cosa che ho scritto. Che ho scritto per te.

E vado via.

  
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