Mi accoccolai al suo petto mentre con le sue braccia lui mi stringeva a sé.
Ormai io e Nick eravamo migliori amici da circa…sempre.
 Le nostre madri si conoscevano ancora prima che noi nascessimo, e in terza elementare io avevo una cotta per lui. Purtroppo quasi tutte le amicizie maschio-femmina finiscono sempre con l’essere innamorati del proprio migliore amico. E questo era successo con noi. Quando ho finalmente capito cos’era l’amore vero, era troppo tardi. Il mio cuore apparteneva già a lui. C’era sempre. Quando un compito andava male, quando litigavo con i miei genitori o con mia sorella, quando volevo morire perché LUI non mi guardava nemmeno –ovviamente dicevo che quel 'lui' era un altro ragazzo- ed ero quasi sicura che lui provava le stesse cose per me. Eppure nessuno dei due aveva mai il coraggio di dirlo. Ai nostri diciassette anni eravamo più inseparabili di prima.
Sospirai stringendomi di più lui. Stavamo guardando “I Simpson”, adoravamo quel cartone.
-Hai sonno?- mi sussurrò all’orecchio mentre mi accarezzò i capelli, scossi la testa e la alzai per guardarlo, gli sorrisi e tornai a nascondermi nel suo petto.
Dio, lo amavo quel profumo. Non riuscivo mai a capire come faceva ad avere un profumo così buono. Lo respirai piano sorridendo senza farmi vedere.
-Fatti i compiti?- Gli chiesi per rompere quel silenzio, lui rise scuotendo la testa. Lo guardai male per mezzo secondo e scoppiai a ridere.
Mi strinsi di più al suo petto mentre lui si sdraiava sul divano, tenendomi stretta come una bambina, sorrisi.
Poggiai un orecchio sul suo cuore tornando a vedere la tv, mentre lui con le sue labbra tracciava il mio profilo.
-Ash, devo dirti una cosa.- mi sussurrò piano, deglutii annuendo e girai il viso solo per guardarlo meglio, lo vidi agitato, gli accarezzai piano un braccio per dargli un po’ di sicurezza.
-Io ti …- fu interrotto da una porta che si apriva e suo fratello che ci guardava, lo sentii deglutire rumorosamente alla vista di Joe.
-Ash, devi tornare a casa che tua madre ti aspetta.- Disse guardandomi, annuii piano sospirando. Quando se ne andò mi girai di nuovo verso Nick.
-Che dovevi dirmi?- Chiesi guardandolo, scosse la testa con un sorriso e mi baciò delicatamente la guancia, sospirai ma mi strinsi più a lui.
-Andiamo, ti accompagno a casa.- Disse alzandomi con me in braccio, risi tenendomi al suo collo mentre incastravo le gambe attorno al suo bacino, fece scendere la mano che teneva sul mio collo sulla mia schiena stringendomi, respirai il suo odore e mi abbandonai completamente alle sue braccia.
Quando mi accompagnò a casa era sempre una specie di tortura rimanere lontano da lui. Entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle con ancora il sapore della sua guancia e del suo abbraccio in gola e salii in camera, buttando la testa nel cuscino.
Dovevo semplicemente arrendermi al fatto che lui fosse tutta la mia vita e che non sarei stata me stessa se smettesse di essere nella mia vita.
Lo amavo, ed era abbastanza per non importarmi di nient’altro.