¨Soul Palsy~
Cap.1 – Mind Palsy
Due di notte
passate.
Una discoteca in
centro.
La luna alta nel
cielo e la musica inculcata nelle orecchie a forza, tanto da far vibrare pure
il cervello.
Era la prima
notte da bad girl per Wynter Sanchez,
e si chiedeva cosa ci facesse in un posto del genere.
“Vedrai che ti divertirai un casino, c’è
musica, si balla, e … c’è l’alcol…”, le ritornarono in mente le parole di
persuasione della sua best friend, a cui, stupidamente, era cascata. Che idiota.
“Già, proprio un
posto meraviglioso…”, pensò accarezzandosi i capelli color ebano. Sarcastica.
Alcune ciocche
le scivolarono davanti al naso e lei prontamente si sistemò il ciuffo emo.
“Ma guarda te
cosa mi tocca fare..”, si disse, mentre sculettava qua e là, e veniva palpata
al sedere da chissà quale testa di cazzo.
La testa le
scoppiava, letteralmente.
Drrrrr.
Wynter si
sedette al bar (in discoteca c’era venuta solo per quello, alla fine) e tirò
fuori il cellulare illuminato.
Ricevuto SMS. Da: Best<3, diceva, o sarebbe meglio dire, scriveva il cellulare touch-screen.
La ragazza bruna
lesse il messaggio in fretta, quasi non avesse più tempo. La musica e le luci
ipnotiche le mettevano ansia e angoscia.
Sono appena partita, arriverò alla disco
entro mezz’ora. Dove sei? :)
Dove cazzo pensi che io sia, brutta cretina? Mi hai
detto di venire subito! , pensò di risponderle.
Scartò subito l’idea.
Non ne valeva la pena, in fin dei conti.
Sono in disco.
Dai?!? Davvero? :D Allora mi muovo subito! Tu
intanto rimorchiati qualche bel bonazzo, mi raccomando! :)
Sì, sì ..okei. :) Muoviti!
Bloccò la
tastiera e mise il cellulare nella tasca dei jeans.
“Desideri
qualcosa, bella bambina?”, le chiese il barman, ammicando.
Ma bambina, cosa?? Ho vent'anni, cazzo!, pensò.
Provò una
sensazione di disagio mista a disgusto, ma non fece una piega.
“Uno spritz all’Aperol,
grazie”, rispose, sorridendo e sganciando i soldi.
“Subito!”.
Quel posto le
dava sui nervi più che il tempo passava.
Ad ogni modo,
non poteva incazzarsi molto con quel povero cristo del barman. Il suo viso
immacolato e il suo fisico delicato la facevano passare per sedicenne. Con
tutti. Senza esagerazioni.
Il ragazzo le
porse lo spritz e lei se lo bevve in un sorso, o quasi.
“Un altro, per favore”.
E via, un altro drink.
Al quarto – quinto? Sesto? – cocktail si sentì girare la testa. Dove
cazzo era la sua migliore amica?
“Ohi, ohi… vedo
le stelle e gli uccellini e le farfalle… ahahahahah”, rise, ormai sull’orlo
della sbronza.
Scese dallo
sgabello, rischiando di rompersi l’osso del collo e ammazzarsi inciampando su
un gradino, e andò in pista a ballare.
Almeno, in quel
momento, la musica assordante e picchiettante non le dava più fastidio come all’inizio.
Peccato che non
avesse il tempo di gustarsela a fondo.
Dopo alcuni
minuti di ballo sfrenato le gambe iniziarono a farsi sentire pesanti, la sua testa
era un forno e le pulsava forte. E non solo… le lacrimavano pure gli occhi.
Insomma, stava uno schifo, detto terra terra.
Con il poco
cervello ancora rimasto lucido, individuò l’uscita e ci si fiondò.
Erano le quattro
di mattina.
Uscì,
barcollando… la luce dei lampioni le illuminò il viso, accecandola.
“Cazzo, mi sta
scoppiando la testa!!!”, gridò, portandosi le mani tra i capelli come una
disperata.
Strizzò gli
occhi brucianti.
E poi il nulla.
“Oh, dio
santissimo! Ma guarda te cosa mi tocca fare, e pensare che ero venuto qua per
scopare…”, si lamentò una voce adulta.
Chi parlava?
Dove… chi sei?, chiese Wyn, mugugnando. Anzi,
mugugnò solamente.
“Hai detto
qualcosa?”, chiese il ragazzo che la portava in braccio, manco fossero due
sposini.
“Mmm…”, fu la migliore
risposta che riuscì a dare Wyn, prima di collassare di nuovo.
SBUM!
Un colpo morbido
alla schiena dovuto a un’improvvisa frenata le fece aprire gli occhi. Ci mise
poco a comprendere dove si trovava.
“Tutto okei?”,
le chiesero due occhi blu oltremare riflessi sullo specchietto retrovisore.
“Dove sono?”,
chiese la ragazza, sospirando per il terribile dolore alla testa. Si portò una
mano sulla fronte, gemendo silenziosamente e socchiudendo gli occhi.
“Ti sto portando
all’ospedale” fu la risposta secca e fredda del ragazzo al volante.
“Ma… cosa?
Perché… AH!”. La sua stessa voce le aumentava a dismisura la pressione che un
martello immaginario le batteva in testa, provocandole dei dolori allucinanti.
“Non urlare, razza
d’incosciente! Hai la febbre alta!”, la sgridò.
Wyn fissò
stranita il ragazzo che l’aveva appena rimproverata. Come si permetteva?
Cercò di affermare
le sue ragioni, ma il solo pensare le aumentava le fitte, così chiuse bocca e
si stravaccò come meglio riusciva sui sedili posteriori.
“Scusa per il
disturbo…”, sospirò Wyn poco dopo.
“Ah-ah. Sei
davvero fortunata che ti abbia trovata io”. Una risatina sincera.
“Perché?”.
“Immagina se ti
avesse trovato qualcun altro… non avrebbe esitato un solo secondo ad approfittarsi
della situazione”.
Silenzio.
“E chi me lo
dice che non lo farai anche tu?”.
SBUM! Altra frenata brusca e due schiene che
sbattevano forte sui sedili.
“Che succede?”.
Il ragazzo occhi color mare si voltò verso i sedili
posteriori per poi piombare subito sopra il giovane corpo della ragazza occhi color smeraldo.
I nasi che quasi
si sfiorano. Gli occhi puntati nel viso dell’altra. Le sue mani che, appoggiate
sui sedili dove era distesa lei, quasi le sfioravano i morbidi capelli lisci.
“Che stai f…”, tentò
di protestare. “Rispondimi. Dove ti ho trovata?”, la interruppe.
“Eh?”.
“Rispondi”.
“Davanti alla
discoteca?!”, chiese, sarcastica.
Non fare tanto la stronza, pensò.
“E sai perché mi
trovavo lì?”, chiese, con una punta di disprezzo nella voce.
“E cazzo ne so
io?”.
“Non lo sai?
Bene, allora te lo spiego proprio terra terra”.
Silenzio.
Wyn deglutì. Era
impaurita, ma tentò con tutte le sue forze di non darlo troppo a vedere. Ma
forse non era abbastanza… Fissava gli occhi del ragazzo che la guardava dall’alto.
Il ragazzo notò
l’angoscia della ragazza che le stava sotto, immobile.
“Aaahh... lascia
stare”, disse infine alzandosi e ritornando sul sedile anteriore e mettendo in
moto, sotto gli occhi sbigottiti di Wyn.
Questo ragazzo è proprio un santo!, pensò.
Altra fiction original, ragazzi! :D
Questa idea mi è
venuta non so come, facendomi i miei soliti viaggi mentali. E mi è piaciuta,
assai! XD Lo so… è una spiegazione un po’ del cavolo ma spero che possiate
chiudere un occhio. >w<
Tranquilli, non
voglio assolutamente fermarmi ad aggiornare le altre mie fiction in corso ^-^.
Quindi dormite
in pace! ^o^/ (Ma che cazzo ce ne frega
a noi?? Nd.Tutti)
Come non detto…
xD Ora corro a riposare, che è meglio u_ù
Aspetto con ansia
le vostre recensioni, quindi… orsù
voi ch’entrate in questa ff, lasciate un segno di voi e io sarò felice come una pasqua per i prossimi 16
giorni (mi è venuto sto numero… non so perché u_ù).
E con questo,
stacco, raga… ùwù
BieBie xD