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Autore: cerere    15/01/2010    2 recensioni
seconda FanFic.... non e propriamente riguardante i green day, ma l'ho inserita in questa categoria perche e un, appunto, fiume di pensieri venuto fuori ascoltando i loro CD a ripetizione.... ve la regalo com'e uscita, spero la commentiate
Genere: Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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im the son of rage and love
ecco da dove sono arrivata io.
cathy.
mi capitava spesso di pensarci.
ma io, in fondo di chi ero figlia?
non certo di mia madre, troppo lontana
e nemmeno di mio padre, troppo diversa
non ero figlia del cielo dimentico di me
e nemmeno del mare troppo infinito perche si potesse curare delle mie emozioni
non ero figlia dell'amore che mi aveva voltato le spalle
ne dell'amicizia monca della mia esistenza
non ero figlia della terra che girava fregandosene delle mie parole sparse per aria
e nemmeno di un qualche dio lontano e troppo distratto
ero figlia sua
figlia del vento e dell'aria
figlia di un elemento instabile
ed io instabile ero
figlia di un elemento libero
e io libera ero
figlia di un elemento disordinato
ed io disordinata ero
figlia di un elemento funambolo
ed io funambola ero
figlia di un elemento equilibrista
ed io equilibrista ero
figlia di un elemento artista
ed io artista ero
figlia di un elemento chiacchierone
ed io chiacchierona ero
figlia di un elemento sognatore
ed io sognatrice ero
figlia di un elemento solo
e sola ero
perche non avevo amici
non avevo famiglia
non avevo amori
avevo solo la mia chitarra
chitty
non sapevo nemmeno come mi fosse uscito quel nome idiota
era nato da un giorno all'altro
proprio come me
la figlia del vento
e della rabbia
della grinta
della voglia di sfidare il mondo
di batterlo a morsi
di dimostare che si, ce la faro a restare in piedi
anche se tutto va giu, intorno a me
io e chitty
insieme
sole come due sorelle nate da nessuno
perche il vento, in fondo, era nessuno
e io nessuno ero.
e questo e il bello di essere nessuno:
che puoi essere chi vuoi.
ed io ero chi volevo
ero tutti
ero chi sceglievo di essere
ero libera di decidere per me stessa
non dovevo rendere conto a nessuno
non avevo niente da perdere
non avevo nulla da guadagnare, a parte il benessere di un attimo
di quell'attimo in cui ti senti padrona di quel mondo che tanto ti odia
senti di potertelo mettere in tasca
e decidere tu il modo in cui farlo girare.
e poi c'erano quelle sere in cui ti sentivi l'unico essere sulla faccia della terra
e sentivi come se una forza potesse rapirti e portarti via
quelle erano le bellissime last night on heart
dove tutto ti sembrava un sogno e tu provavi quasi nostalgia per quella fottuta terra che stavi per lasciare
e, in fondo, anche se non ti aveva mai amato
ti faceva comunque sentire parte di essa
come una mamma distratta che cresce un figlio fra l'ammasso di cianfrusaglie della sua vita incasinata
e che il figlio continua ad amare comunque
anche con i suoi difetti di carne
perche noi siamo fatti di carne, in fondo
carne, ossa, muscoli, tendini
e di un cuore
un cuore che batte, piange, ride, sogna e spera
e che a volte soffre di una malattia inesistente quanto letale
la fantomatica restless heart syndrome
irrequieta quanto piu e irrequieto chi possiede quel cuore
quel cuore che magari vive una vita tutta sua
e tu ti ritrovi ad un incrocio con lui, un giorno qualunque
e a stento vi salutate
e tu non lo riconosci piu
quel cuore che prima sembrava il tuo piu grande amico
e ora e il peggiore degli estranei
peggiore di tutti perche non e facile diventare estranei dopo anni di frequentazioni
dopo che avete smezzato tutto, dal primo sorriso all'ultima rissa...
ma si va avanti
anche se il tuo cuore ti tradisce con emozioni che non c'entrano
trasportandoti attraverso la corrente che cerca di assorbirti
ma tu no
tu rimani li
non ti sposti
e sei tu
che nemmeno un terremoto ti sposta dal tuo posto
ma uno sbuffo della sua piu piccola nota puo farti crollare
sua
perche ti piace tanto fare quella che se ne frega
quella che all'amore non ci crede
quella che sono solo stronzate
quella che ho di meglio da fare
e allora cos'e quella cosa che senti nel petto, ora?
non lo sai, eh?
e perche dovresti?
ti tremano le ginocchia
ti manca il respiro
ti si annebbia la vista
ti si fa vuoto lo stomaco
e questo ti basta
ti basta sentirlo a pochi passi da te
irraggiungibile
ti basta sentirlo ad un tiro di sputo dal tuo orecchio
inudibile
ti basta avvertirlo a due centimetri dal tuo braccio
inafferrabile
ti basta vederlo ad un passo dal tuo cuore
invisibile
ti basta tenerlo a due centimetri dalle tue dita
irripetibile
come questa sensazione di vuoto
che ti inchioda a quel fottutissimo banco e ti impedisce di raggiungerlo
ma ti basta saperlo li per sentirti a posto
per sentirti un po meno sola
per sentire che non ti manca niente
e per un attimo, si
sei last of the american girls
sei she
sei una a cui non importa essere chi
ma a cui basta averlo
avere lui
lui con quei suoi maledetti occhi neri
che sembrano scavare tunnel nei tuoi, quando ti guarda
che sembrano accarezzare quei tuoi dannati capelli ricci, lunghi fino alla vita e con lo stesso carattere punk rock della padrona
che sembrano rispondere alle tue domande insensate con parole rassicuranti
che sembrano farti venire il diabete solo a guardarli, tanto sono dolci
lui con quelle sue dannate mani grandi
che sembrano sprigionare elettricita solo al tocco con la tua pelle
che sembrano avvertire il modo in cui tu accusi ogni contatto casuale con loro
che sembrano modellarsi attorno alle emozioni che vogliono esprimere
lui con quel suo modo di fare tremendamente giusto
che sembra farti sentire sempre sbagliata
che sembra farti sentire sempre giusta
che sembra farti sentire sempre fottutamente confusa, perfino di te stessa
e tu lo guardi
e ti senti gia meglio
perche anche se non ti degna di uno sguardo, non ti sfiora o non si apre con te
la sua sola presenza
la sua esistenza
ti fa sentire un vero king for a day
in questa fottuta city of damned
e il mondo ti sembra meno cattivo
perche c'e lui, si lui, che lo tiene insieme e cancella le cose brutte con quel suo sorriso da schiaffi
e ti viene voglia di stringerlo fra le dita, quel sorriso
e non lasciarlo andare piu via
avvicinarlo al tuo cuore e vedere se riesce a riconoscere almeno lui
trovare conforto alla tua solitudine abissale
lui
si lui
salvatore
e ti viene voglia di abbracciarlo
anche se non puoi
perche lui avra di certo di meglio da fare
e cosi rimani li
a sorridere e fingere che tutto vada bene
mentre il tuo cervello percorre il suo boulevard of broken dreams
perche questo sei
sei sogno
sogno rotto in partenza
sogno rotto prima di nascere
sogno caduto prima di raggiungere il cielo
ma tanto il cielo e dimentico di te
allora meglio tenerlo con te, quel sogno
non farlo allontanare troppo
perche e uno dei pochi che ti sei concessa
e non puoi perderlo troppo di vista, per paura che venga distrutto dalla realta bastarda
meglio proteggerlo
e non raccontarlo a nessuno
tranne che alla tua carta
la carta
che ti ascolta, ti sopporta
e non puo nemmeno mandarti a fanculo
e le tue mani magari appena lo vedono sentono il bisogno di stringerlo
ma non si puo
cosi stringono la penna
e diventano fiume
fiume che scorre e se ne frega dei limiti
che si sfoga, rompe gli argini e straripa
tanto sei sola
c'e solo quell'acqua a farti comapagnia
quell'acqua che porta con se una sola consapevolezza
una sola
sei sola
sola con l'acqua
l'acqua che e parte di te, perche e fatta di parole che vengono dalle tue mani
dalle tue mani di fiume
chiacchierone
logorroico
non ce la fa proprio a stare zitto
e quel fiume ti porta via
verso un ricordo
avevi dodici anni ed una professoressa di inglese ti stava spiegando cosa fosse esattamente in psicologia
il fiume dei pensieri
the stream of the consciousness
  
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