CAPITOLO
V:
“il quale padre Cristoforo si fremò
ritto sulla soglia, e, appena ebbe data un’occhiata alle donne, dovette
accorgersi che i suoi presentimenti non erano falsi…”
Presentimenti?
No, aspetta, mi sono persa un passaggio…presentimenti di cosa??chi sei,
Cristoforo, una specie di veggente, come la prfessoressa Cooman????no, chiedo,
non si sa mai…magari sei anche suo parente. Va be’…Comunque Fra Cristoforo
vuole aiutare Lucia. Ci sarebbero vari modi per cercare di aiutarla pacificamente:
andare a parlare con il Coniglio Tonto; andare dal cardinale, vescovo, o quello
che è; o coinvolgere i frati di Milano… ovviamente Cristoforo quale
sceglie?NESSUNA DI QUESTE..ne ha una migliore…Parlare con Don Rodrigo…mi
chiedo: MA CI SEI O CI FAI???????che ti serve parlare con lui, tanto che cosa
gli puoi fare,come minimo di caccia fuori dopo i primi due minuti di
conversazione…almeno il Coniglio Tonto puoi cercare di farlo ragionare, è un
Coniglio, ma Don Rodrigo…
Purtroppo
non sono potuta entrare dentro la storia a togliere le fette di prosciutto
sugli occhi di Cristoforo, ergo: il Frate va a parlare con Rodrigo…certo, ha
una casa che fa proprio schifo, ma ha un bel caratteraccio…in casa c’è un
banchetto, con Rodrigo,il Podestà, l’Azzeccagarbugli e il Conte Attilio (che è
il più forte di tutti perché è anche il più stupido!)…ah, più altri due ignoti
che non fanno altro che ingozzarsi di cibo (vengono subito dopo il conte
attilio nella lista dei simpatici del banchetto!!sono i più furbi di tutti…MANGIANO!!!).
LA discussione verte sul codice calvalleresco, una questinoe assolutamente
insulsa, inutile e quanto più infantile…e sono talmente presi dalla
discussione, che cercano anche di far parteciapre Fra Crisotforo, che rifiuta
qualcosa tipo una ventina di volte…Rodnrigo cerca di non parlarci, ma, visto
che “la seccatura non si poteva scansare”, decide di potrare il Frate in
un’altra stanza per parlare….