Allora seconda one-shot
romantica.In questo periodo occupano la mia
ispirazione,che ci volete fare?
Fatemi sapere che
ne pensate.
Mafalda_
Innamorarsi è una lotta. Contro sé
stessi,contro l’altro,a volte contro il
mondo.
E l’amore è una resa. Totale,senza condizioni,a volte
liberatoria.
“Non sono la donna giusta,Adam. Non so arrendermi lo
sai.”
Emma aveva sorriso dicendolo. Subito dopo era salita sull’aereo che l’avrebbe
portata dall’altra parte del mondo e lui non l’aveva più
rivista.
Ma aveva continuato ad amarla. Ad essere sinceri non avrebbe
potuto,”saputo”,smettere.
Non ricordava un momento della sua vita in cui non l’avesse
amata.
Solo che non gliel’aveva mai detto.
O meglio gliel’aveva confessato giusto un attimo primo che lei partisse alla
volta degli States per realizzare il suo sogno di
diventare
scrittrice.
Era sostanzialmente un problema di
tempismo.
Ad Adam mancava
completamente.
Conosceva Emma da
sempre.
L’aveva vista bambina,piccolissima e con le ginocchia sempre
sbucciate,adolescente,allegra e con le gonne sempre troppo
corte,donna,bellissima e sicura di
sé.
E dopo mille lune,nei suoi sogni,ancora i suoi occhi da creatura
millenaria.
“Indovina chi sta per tornare in
città?”
L’annuncio squillante dato dalla voce di Lily lo fece sobbalzare,ma pretendendo
d’ignorarne il tono palesemente eccitato,volto esclusivamente a turbare la sua
sanità mentale,tornò a concentrarsi sul libro che stava
leggendo.
Non che sperasse che Lily rinunciasse a rivelargli quell’importantissimo
“segreto di stato”,pregava solo di rimandare un po’ quello
strazio.
“Ehi,zuccone mi hai sentito o
no?”
Lily era ostinata,a volte anche
troppo.
Adam posò il libro al suo fianco e le fece segno di
parlare.
Lily s’inchinò ironica:”Vostra Grazia,quale onore. Comunque il motivo per il
quale non hai mai degnato della benché minima attenzione nessun essere di sesso
femminile,inclusa la qui presente, è su un aereo che la sta portando dritta dritta qui. Emma sta
tornando.”
Quelle parole lo
paralizzarono.
Incredulo,continuava a ripetere: ”Emma…aereo…sta
tornando”
Lily era troppo occupata a ridere delle sue indubbie capacità oratorie per far
sì che uscisse da quello stato di
shock.
Fu la pietà a
smuoverla.
“Ehi,ehi,zuccone,calma.Sta tornando,era quello che volevi. Sono quattro anni
che mi tormenti il cervello con la meravigliosa Emma e ora che torna ti
rincretinisci?Ti ricordo che per lei hai rifiutato anche la sottoscritta,perla
del genere femminile,e so quanto debba esserti costato…”
Qui si fermò. Le faceva ancora un po’ male il rifiuto di Adam.
Si era quasi innamorata di lui e aveva sinceramente odiato “Miss Emma la
meravigliosa” finchè non aveva notato la luce che gli
si spandeva sul volto ogni volta che parlava di
lei.
Aveva concluso che solo una donna capace di trasmettere un tale splendore
potesse meritare Adam. Perciò quando aveva saputo che
la famosa scrittrice Emma Sanders sarebbe tornata a
casa per una breve vacanza,si era fiondata da lui per
dirglielo.
Dolce,fragile,forte
Lily.
Sorrise e continuò:”Per cui riprenditi,anzi riprenditela. Vai da lei,il suo
aereo arriva fra
mezz’ora.”
Adam la fissò a bocca aperta:”E se si fosse
dimenticata di
me?”
Lily rise di cuore:”Sai che a volte sembri davvero una donna?No dico,agisci!Và
e scoprilo.Direi che quattro anni di consunzione
bastano e avanzano.
Vai,ora!”
La guardò risoluto e lei seppe che stavolta Emma non aveva scampo.
Infilò la porta urlando un “grazie Lily” che la fece ridere,al suo cuore un po’
dolorante avrebbe pensato
poi…
Si sentiva distrutta. L’aereo era
atterrato in orario e ora stava cercando di recuperare le valigia sperando che
non fosse finita in India. Quando vide spuntare la sagoma del suo
inconfondibile trolley celeste accesso si contenne a stento dall’intonare un
canto di ringraziamento al
cielo.
Lo afferrò,sbattendolo malamente a terra e si avviò verso
l’uscita.
Si mise a cercare un taxi libero,quando sentì una voce alle sue
spalle:
“Serve un
passaggio?”
Quella voce,sapeva di casa e nostalgia,di cose mai dette e sussurri
notturni,inconfondibile,la “sua” voce. Si voltò lentamente e si trovò davanti
Adam.
Adam che l’aveva lasciata andare per amore e con
amore la rivoleva
indietro.
“Ciao,Emma”,sorrise e lei sentì lo stomaco contorcersi. Quattro anni e migliaia
di chilometri non erano serviti a nulla,si sentiva ancora sull’orlo dell’abisso
quando le
sorrideva.
A questo punto perché non lasciarsi
cadere?
“Tu”,mormorò lei avvicinandosi,”tu…sei ancora
innamorato di me?”
Eccola,Emma.Sempre diretta,non ha mai amato perdere
tempo.
La guardò negli occhi,le sfiorò le labbra con le
dita.
“Ancora?Sempre,Emma,sempre”
Gli sorrise:”Sei per caso
masochista?”
Adam sorrise con lei posando la fronte sulla
sua:”No,beh forse si. Solo,mi sei mancata troppo e non posso più
aspettare...”
La baciò,beandosi del suo sapore sulla lingua,del suo respiro in bocca. Se la
strinse contro,succhiandole il labbro inferiore. La sentì mugugnare qualcosa e
si staccò da lei,aspettando che parlasse. La vide riaprire gli occhi con
difficoltà per poi mormorare:”Portami a casa”.
Quando si svegliò la mattina dopo Emma non si rese subito
conto di dove
fosse.
Si trovò sepolta sotto un piumone bianco,circondata da un bel tepore e da….un
braccio?
Si voltò verso il possessore dell’arto clandestino e vide l’inconfondibile
zazzera nera di Adam,si morse le labbra sentendo
ancora il retrogusto fresco dei baci che le aveva
dato.
Fece scorrere le dita fra i suoi capelli e lui aprì gli occhi,godendosi le sue
carezze in
silenzio.
Gli baciò la fronte,gli occhi,il naso,le guance e solo quando gli sfiorò le
labbra con le proprie l’afferrò per la vita,trascinandola su di
sé.
Emma rise di questo suo scatto improvviso e gli morse la bocca per
dispetto.
Lui saltò su come una molla,urlando:”Tu,piccola traditrice,inizia a
correre…”
Emma corse in salotto,rallentando quando lo sentì alle sue spalle.
Adam la travolse e la trascinò con sé sul
divano,intrappolandola con il suo
corpo.
“Bene,bene,bene…ora non ridi più vero?”
Per tutta risposta Emma rise,di cuore,di
gola.
Rise
davvero.
Adam la guardava dimenarsi sotto di lui e decise di
farle passare la voglia di fare la
spiritosa.
Le leccò la bocca e quando lei dischiuse le labbra la coinvolse in uno di quei
baci che,gli era sembrato di capire, la lasciavano interdetta. Quando la sentì
abbandonarsi contro di lui le mormorò sulle labbra:”Allora ti
arrendi?”
Sorrise di nuovo:”Si,questa
volta,si.”