Inerme
Divina
Non eri pronta per andartene, eppure lo facesti, mi lasciasti solo,
Ti ricordi?
Ti sistemai quella ciocca di capelli che si era attaccata al tuo viso,
Ti pulii il sangue,
Eri perfetta, senza vita ma perfetta
Sono stato il primo che hai amato,
Sono stato l’ultimo che ti ha amata.
Dopo, ti guardai un altro po’, una mia lacrima ti bagnò il viso, ma tu non te ne accorgesti, non potevi, e poi che feci?
Ah sì,
Baciai per l’ultima volta le tue labbra sottili, ti cullai come un neonato.
E tutta la mia vita finì.
Ryan Atwood
Su un pezzo di carta stropicciato e sporco era stata ritrovata questa lettera. Una lettera indirizzata come sempre a Marissa. Seth non la smetteva di fissare il corpo inerme di Ryan che giaceva immobile e scomposto sul letto della sua casetta in piscina. Lo scenario era da film dell’ orrore. Un film che era stato girato sì, ma da Ryan in persona. Si era tolto la vita. Si era tolto la vita per lei. Si era tolto la vita per rivedere lei. Ora Seth odiava Marissa, la odiava dal profondo del suo cuore,Ryan si era ucciso con gli analgesici, aveva avuto un’ overdose, proprio come aveva tentato di fare, senza riuscirci, Mary a Tijuana. Eppure Coop era solo una povera innocente vittima della rabbia di Volcheck, ma a pensarci bene era colpevole di aver fatto innamorare Ryan, se amare fosse stata una colpa. Nella mente perversa di Seth era stato il fantasma di Marissa a portarle via il migliore amico. La sua anima. Il suo confidente. Suo fratello. Ma Ryan un’ anima non ce l’ aveva più da quando lei era morta, forse ora lui si trovava con lei e stavano bene insieme, litigavano come avevano sempre fatto per poi riappacificarsi dolcemente. Ma chi voleva prendere in giro? Ora Ryan non c’era più, non era con Marissa, non era con nessuno; semplicemente non esisteva e non sarebbe mai riapparso a colmare i pomeriggi vuoti di Seth. Ora gli rimaneva Summer e doveva lottare per lei, doveva proteggerla, doveva accudirla, non doveva farla cadere di nuovo in depressione conoscendola si sarebbe potuta togliere la vita, e allora per lui non ci sarebbe stata più un’ancora di salvezza. Anche lui sarebbe sprofondato. Ora che Seth e Summer avevano qualcos’ altro in comune, la perdita dei migliori amici, si dovevano far forza a vicenda anche se i loro occhi non avrebbero più brillato né avrebbero dormito né si sarebbero divertiti, perché le anime di Ryan e Mary sarebbero riapparse quando meno se lo sarebbero aspettato. I pensieri tristi che distruggevano Seth vennero interrotti dal medico legale che lo invitò anzi gli ordinò di uscire perché dovevano indagare sulle dinamiche del suicidio. A lui non rimase che guardare Ry per un’ ultima volta e poi, pieno di dolore se ne andò.
Fine.