Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: sarettass    18/01/2010    0 recensioni
questa storia parla di Tom che non riesce a superare una perdita importante di una persona che lui amava veramente ...
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Guardo fuori dalla finestra. Sono qui appoggiato e guardo il panorama. Piove. Sono passati due giorni dalla tua scomparsa e ancora adesso non me ne faccio una ragione. Asciugo le lacrime. Sistemo le mie lunghe treccine nere e afferro la giacca. Sistemo i miei pantaloni. Troppo stretti quasi mi sento soffocare. Non ero abituato ad indossarli .Li avrei indossati quando avremmo fatto il grande passo Ma purtroppo quel giorno non è mai arrivato Sei andata via così presto ,in silenzio. Metto la giacca e vado in camera di Meg. Mi corre incontro :”Papà perché piangi?” La guardo. I suoi occhi mi ricordano Nicole. Ha preso tutto da lei. Anche lo stesso carattere. È forte come la mamma. La prendo in braccio. La stringo a me “Papà dov’è la mamma?” E ora cosa rispondo? Ha solo 2 anni non potrà capire. “Amore la mamma è in cielo.. ci guarda da lassù” “ Ma tornerà prima o poi?” “No amore la mamma ti protegge e ti pensa sempre” Suona il campanello. Era mia madre, Simone “Nonnaa” esclama Meg “Piccola ..vuoi venire con la nonna?” “Si …Papà posso andare?” “Si Certo” Si avvicina mia madre, mi accarezza. E mi sussurra “Tom… Devi essere forte perché solo così puoi andare avanti”. Mi scende una lacrima. Mi bagna la cravatta. “Ci vediamo in chiesa … Mi porto Meg” Chiude la porta. Mi sistemo la cravatta ed esco. Penso. Ho mille pensieri per la testa. Mi diriggo verso la chiesa ma non ce la faccio ad entrare. Vedo tutti i parenti fuori . Vedo Bill, Georg, Gustav che mi aspettano. Mi siedo su una panchina. Allargo le gambe e mi appoggio con la testa sulle mani. Ho ancora i flash di quella maledetta giornata. Io e te in macchina. Quel maledetto camion che taglia la strada. Le tue urla. “Tom Attento” L’incidente. Corro verso di te. Il tuo corpo è steso a terra. Eri bella, come sempre. I tuoi capelli poggiavano sull’asfalto bagnato dalla pioggia. Mi inginocchio. Ti guardo. Con un filo di voce mi sussurri: “ Ti amo” Mi scende una lacrima . Ti guardo. “Ti prego non mi lasciare” sussurro. Ti portammo in ospedale. L’inizio del coma. Hai deciso di dormire per sempre. Le mie urla in quell ospedale gelido. Perché mi hai lasciato? Perché non hai lottato abbastanza? E Meg… non hai pensato a lei?
  
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