Mi svegliai tardi quella mattina di primavera…. Mia madre come al suo solito era a lavoro e mio padre datosi che lavora come militare non lo vedevo da almeno tre mesi. Cercai il mio cellulare sopra il comodino << Tre nuovi sms>> dissi guardando il mio nuovo i-phone che mi aveva mandato papà dall’america. Era la cosa più costosa che possedevo apparte il mio pc mezzo rotto. Aprii un sms…. “Ciao Marty come và? Spero che tu non sia nervosa per il viaggio, non ti preoccupare troveremo il modo di rimanere migliori amiche”. Guardai il nome del mio mittente -Oriana- dissi a mezza voce con un tono triste. Posai il cellulare sopra il letto e mi misi davanti al mio specchio e mi guardai dalla testa ai piedi non ero nel bionda ne mora: una via di mezzo. Non avevo gli occhi ne azzurri ne marroni: io li avevo verdi, una via di mezzo insomma E il resto di me stessa era nella norma a differenza di una cosa da tutte le mie coetanee: non avevo mai avuto un ragazzo e di conseguenza non avevo mai dato un vero e proprio bacio. Mi guardai intorno quella sarebbe stata la mia ultima mattina nella mia casetta in condominio in Sicilia. Il resto della giornata lo passai a fare le valigie e decisi di non salutare la mia migliore amica… Non perché io le volessi spezzare il cuore era già abbastanza triste anche se non lo faceva capire ma perchè non volevo dirgli addio per sempre. Era troppo doloroso! Verso le undici e mezzo di sera mia madre tornò dal ristorante dove lavorava -Com’è andata oggi mà?- -Come tutti i giorni “paperella- Disse mentre toglieva il cappotto. -Ti ho preparato la cena- le dissi mentre mettevo in tavola i ravioli. -Grazie- si siedde andò in bagno a lavare le mani e poi si mise a tavola. Io andai in camera mia… o almeno ciò che ne rimaneva! Non era più la mia stanza, non c’erano i poster del mio film preferito twilight e nemmeno Quelli dei miei cantanti preferiti i Jonas… Mi misi dentro le coperte e mi addormentai. L’indomani mi alzai presto andai a vestirmi e feci colazione lentamente… -Non me ne voglio andare- Dissi mescolando i cereali al cioccolato che galleggiavano nel latte. Appena finiti i cereali andai di sopra a prendere le valigie, mamma era già pronta. Anche lei come papà aveva trovato lavoro in America, lavorerà sempre in un ristorante, sembra nata per stare tra i fornelli. Chiusi la porta di casa e iniziai a scendere gli scalini uno per volta, pian piano. Arrivai nello spiazzale sotto casa e mi voltai indietro per guardare per l’ultima volta la casa dove ero cresciuta. Salii nel taxi che ci portò in aeroporto. -L’America ti piacerà vedrai- Disse mia mamma cercando di farmi sorridere a accarezzandomi i capelli. -Si- La mia risposta non era vera, sapevo che quel posto non mi sarebbe piaciuto. Salii in aereo con mamma e mi sedetti al mio posto. Non mi preoccupavo di non saper parlare l’inglese perché me la cavavo molto bene per essere solo una tredicenne. Appena l’aereo partì chiusi gli occhi e dissi… -Arrivederci-