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Autore: LyndaWeasley    21/01/2010    8 recensioni
-Che c’è?- domandò infastidito.
-Niente.. Vi stavo solo osservando-.
-Ed è proprio questo che mi preoccupa- inveì Artù, ma Merlino riuscì a scorgere una nota di ilarità in quella dichiarazione, cosa che lo fece sorridere.
-Leggo menzogna nei vostri occhi- confidò il mago sempre sorridendo,-Niente di personale, eh!-.

La mia prima slash!
Buona lettura,
Lyn.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Camelot ♥'
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Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio Oddio!
Bene, dopo questi secondi di puro e genuino sclero, torno in me! xDD
Ora vi spiego il perché di tutti quegli “Oddio”: può sembrarvi assurdo, ma per me è una giornata memorabile.. Questa è la mia prima Slash *-* Ed è nata per puro caso, ovvero guardando 27354673727 volte questo stupendissimo bellissimissimo video su youtube [vi prego guardatelo anche voi perché è davvero stupendo!], dove ho trovato altri fan di Artù/Merlino! =D
Vi prego siate clementi nelle recensioni (sempre se ne vogliate lasciare qualcuna -.-“) e fatemi sapere se vi è piaciuto il video!!
[Avviso che l’ho scritta alla c***o di cane in meno di 20 minuti xD]








Love you Anyway

What you see in my mind?



“I’m delirious.
Are you serious?
What goes on in your head?
I’m just curious,
cos’ I’m hanging here,
got me dangling here.
Think your love, oh your love has got off my head.”


-Boyzone-




Merlino si contorse da quella posizione scomoda a cui era sottoposto da cinque minuti a questa parte: era così faticoso e umiliante starsene lì, che chinò il capo più possibile per cercare almeno di non farsi riconoscere. Ma ormai, a Camelot, tutti sapevano che a finire alla gogna c’era sempre lui.

Un pomodoro gli cozzò addosso.

Si era più volte chiesto se alla gente divertiva molto lanciare verdura in testa ad un ragazzo, oppure se lo facevano solamente perché veniva loro chiesto; a parer suo non era granchè divertente, a meno che alla gogna ci fosse qualcuno di davvero antipatico.

Lui era antipatico?

Insomma, non era poi così male: sapeva essere simpatico quanto bastava, serio, gentile.. In generale si sentiva una persona di cui ci si può fidare.

Una lattuga gli colpì in pieno il naso.

Merlino cercò invano di pulirsi dal pomodoro che cominciava, piano piano, a colargli giù dalla fronte, ma i polsi legati non glielo permisero.

Si fissò i piedi ed era in un momento come quello, che sentiva il culmine dell’imbarazzo appropriarsi di lui. All’improvviso sentì una carezza dolce sfiorargli la fronte e, fortunatamente, il pomodoro non colava più.

Alzò timidamente lo sguardo e riconobbe immediatamente quegli occhi cerulei che tanto lo facevano stare bene, che tanto lo osservavano ogni giorno e in cui si perdeva molto spesso.. Oh, e va bene! Ci si perdeva sempre!

-Non sei stufo, Merlino- gli domandò con un ghigno, -di guadagnarti la cena in questo modo?-.

-Diciamo che ci ho preso l’abitudine, sire- rispose rassegnato.

Una melanzana gli sfiorò pericolosamente l’orecchio destro per poi infrangersi nel legno. Artù si voltò di scatto verso alcuni ragazzi che, in quel momento, erano rimasti con le “munizioni-ortaggi” strette in mano, pronte al lancio.

-Ora basta o quello della frutta marcia sarà l’unico sapore che sentirete per il resto dei vostri giorni!- ruggì per poi voltarsi nuovamente verso Merlino.

Il giovane mago lo fissò adulante. -Vi ringrazio, Artù-, si sollevò.

Artù fece spallucce e si limitò a fissare un punto lontano da loro e Merlino non proferì parola finchè non riuscì a mettere in contatto i loro sguardi.

-Che c’è?- domandò infastidito.

-Niente.. Vi stavo solo osservando-. Non ci poteva credere che dalla sua bocca erano uscite proprio quelle parole. Artù aveva sempre stentato a trattare Merlino con le buone maniere, come si fa con un amico, però aveva dimostrato più volte di esserlo. Lo era ma lo nascondeva. Ma perché?

-Ed è proprio questo che mi preoccupa- inveì Artù, ma Merlino riuscì a scorgere una nota di ilarità in quella dichiarazione, cosa che lo fece sorridere.

-Leggo menzogna nei vostri occhi- confidò il mago sempre sorridendo, -Niente di personale, eh!-.

-In realtà trovo che in te ci sia qualcosa in più di un semplice servo- confessò il giovane Pendragon giocherellando con l’orlo della manica, -Insomma, quale servo rischierebbe la vita per il suo padrone? No, in te c’è qualcosa di particolare che io, un giorno o l’altro, riuscirò a captare!-.

Inutile dire che Merlino si sciolse a quelle parole: forse, per una persona qualsiasi, era solamente parole gettate al vento, ma per lui valevano come una dichiarazione d’amore. Era convinto che non sarebbe riuscito ad avere Artù come qualcosa di più di un amico, ma anche sentirlo dire quelle cose era.. Era un onore, per lui. Le persone si dicono “ti amo”.. Ecco, per lui ciò che aveva confessato Artù erano più di un semplice “ti amo”: gli sarebbe bastato per sempre.

-Chi vi dice che io mi lasci scoprire così facilmente?- lo istigò Merlino ridacchiando sotto i baffi. Artù lanciò un’occhiata al ragazzo e poi si mise ad accarezzare dolcemente l’asta in legno.

-Beh, il fatto che se non lo fai questa bella gogna sarà sempre pronta per te: quando, come e dove lo vorrai.. Lei ci sarà sempre- rispose Artù ridendo.

-Siete perfido-.

- Forse-.

-No, dimenticatevi il forse..-

Artù diede un’ultima e fugace occhiata al ragazzo ancora intrappolato, prima di voltarsi e andarsene.

-Artù!- lo chiamò Merlino; il giovane si voltò, un’espressione serena in volto, un’espressione che diede al mago un fremito.

-Grazie..- disse semplicemente.

Passarono parecchi istanti prima che il Principe parlasse, parecchi istanti in cui Merlino non riusciva a staccargli gli occhi di dosso se non per sbattere le palpebre. Si dice che gli occhi siano lo specchio della propria anima e Merlino, in quegli occhi, riusciva a cogliere tutto ciò che Artù non mostrava con i gesti.

Grazie per cosa? Per averti messo l’ennesima volta alla gogna?- ridacchiò.

Merlino si fece serio per la prima volta.

-No- rispose, -Grazie per essere il fratello che non ho mai avuto-.

Fratello? Mmh..

Non seppe cosa dimostrava lo sguardo del giovane Principe in quel momento: a tratti sembrava imbarazzato, a tratti sembrava che la gioia gli illuminasse il volto. Infine esibì un sorriso sincero che Merlino non gli aveva mai visto, che non aveva mai riservato a nessuno se non per lui in quel momento. Un sorriso.. Un sorriso vale molto di più che una cosa detta tanto per aprire la bocca. Per lui, quel sorriso, valeva tutto.

-Ehi!- gridò Merlino quando Artù stava per andarsene di nuovo, -Non mi tirate  giù da qui?!-.

Artù fece qualche passo verso di lui, con le mani sui fianchi e subito dopo si fermò: squadrò Merlino sogghignando per poi posare lo sguardo sui ragazzi che aveva minacciato qualche minuti prima, ancora intenti a fissarli.

-Oh, no!- sbraitò Merlino abbassando la testa.

Zucchine!

-Ci vediamo a palazzo, Merlino!- rise Artù facendogli un cenno di saluto.

E Merlino lo osservò mentre si allontanava da lui.. Non lo avrebbe fatto per sempre, non si sarebbe nascosto per sempre.

Ahi! I cachi no!








Spazio Autrice:

Ecco, dopo di questa me li merito io i cachi in piena faccia! xD
   
 
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