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Autore: Ashestoashes    21/01/2010    2 recensioni
"Perchè quel bianco sembra dirle che non c'è proprio nulla di sbagliato in lei."
Genere: Generale, Romantico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dark hair and white skin: I love you, mozzarella!'
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Titolo:  Your skin makes me feel right.
Prompt: 019. White
Autrice:  Ash
Tipologia: One-shot
Raiting: Pg
Warnings: Female-slash, fluff

In assoluto, la prima storia che pubblico.
Un commento sarebbe gradito, grazie!
Anche solo per dirmi che ne pensate, o roba simile. Quello che vi pare! XD


Enjoy it!



Your skin makes me fell right.


Viviana adora baciare le guance di Andrea. E' il suo hobby, il suo modo - fisico e indolore - di dimostrare tutto quello che prova  alla sua sempre-e-per-sempre migliore amica.
Come adesso, sedute in macchina dirette verso non sanno bene dove, le bacia la guancia, senza riflettere. Si è quasi strangolata con la cintura, ma va bene, è naturale. Come dirle subito dopo che le vuole bene.

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Se li ricorda tutti i baci che ha dato a Andrea. Non riesce a dimenticarseli anche se, ne è pienamente cosciente, è una cosa un pochino stupida. Sono solo baci sulla guancia, pelle che tocca altra pelle, niente di così speciale.

Come quando era seduta sulle sue gambe perchè non c'era nemmeno un posto libero sull'autobus. L'ultimo l'aveva preso Sara, sapendo che Viviana avrebbe trovato una sistemazione più comoda.
Le due parlavano di nulla di così importante, l'università, la musica e "come va la tua band, Andrea?".
E Viviana, fuori dal mondo, le strinse le guance facendo una faccetta tutta contenta. E le diede anche un rapido bacetto, tanto per non farsi mancare nulla.
O come la prima volta che l'aveva incontrata - quando ancora pensava di riuscire ad essere indipendente.
Andrea le aveva stretto la mano sorridendo e lei, in uno di quei suoi momenti dove il filtro tra cervello e corpo si scollegava, le era praticamente saltata addosso, assalendole le guance.
Si era aspettata uno sguardo perplesso, un insulto, qualcosa.
Invece Andrea aveva riso. E Viviana aveva quasi saltellato. Senza il quasi, aveva proprio saltellato, cazzo.

O quando le passa accanto e sempre continuando a camminare la bacia.
O ancora, mentre sono spalmate sul divano, birre in mano, caldo afoso e le si incolla addosso.
O mentre sono al centro commerciale a fare la spesa.
Oppure sono a casa e Andrea le passa il ketchup e lei è così contenta di ogni piccola cosa da stringerla come un cazzo di orsetto del cuore.

Che poi, riflettendoci, c'è anche una motivazione a spingerla a compiere piccoli attentati al viso di Andrea. E le avevano anche chiesto perchè si comportasse come una dodicenne rincoglionita, più di una volta. Sara si era anche risposta da sola, facendole poi una specie di discorso educativo sull'amore sano e regolato. E socialmente accettabile, anche.
"Sai, Viv - aveva cominciato - penso che, non so, dovresti calmarti. Capisco quello che provi, cioè... okay, non capisco, però forse è meglio se ti calmi. Così eviti di mettervi in imbarazzo entrambe."
In altre parole: io lo so, so tutto, so perchè le stai appiccicata e so anche che è terribilmente sbagliato.
Si era sentita sporca, impura, la peggiore delinquente del mondo.
Qualcosa in lei - un piccolo orsetto rosa, probabilmente - le stava urlando che ormai era fatta, quella stronza riccioluta avrebbe detto tutto ad Andrea e lei non le avrebbe più parlato.
Non avrebbe più potuto toccarla.
Sara, comunque, non aveva più toccato l'argomento.

Andrea continua ad essere la sua sempre-e-per-sempre migliore amica, totalmente inconsapevole di quello che passa - e stagna, anche - nella mente della più giovane.
Quella domanda, e la parole non dette da Sara, ancora continuano a vorticarle in testa, tormentandola.
Eppure una risposta c'è ed è proprio quella pelle così bianca. Pallida, come la neve e il latte scremato. Bianca come l'ideale purezza che, Viviana lo sa, nessuno associerebbe mai a quel vampiro ghignante. Ma la fa sentire bene, le ricorda che c'è ancora qualcosa, qualunque cosa. Che se appoggia le labbra sulle sue guance, Andrea le sorriderà e allora smetterà di sentirsi così sporca. Così, perchè quella che ha accanto e Andrea.
Perchè quel bianco sembra dirle che non c'è proprio nulla di sbagliato, in lei.

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Sono bloccate in coda da mezz'ora e Andrea impreca dando fondo a tutta la sua scorta di parole scurrili. Mette su un cd dei Misfits e si volta a guardarla.
"Vanno bene o vuoi i Leathermouth?", chiede.
"Mn. Lascia, vanno bene.", risponde Viviana allegra.
Poi si sporge sul sedile dell'auto e le sfiora il collo - tutto ciò cui può arrivare bloccata dalla cintura. Andrea ride e Viviana  si sente in qualche strano modo salva.
Potrebbe incollare le sua labbra alla faccia di Andrea e sarebbe felice in modo indecente. Proprio non ne può fare a meno...
Perchè sfiorarle la pelle è l'unico compremesso soddisfacente che i suoi sentimenti riescono a sopportare.


  
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