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Autore: Kakashi    08/07/2005    6 recensioni
Questa è una storia parallela a Caro diario.. spero vi piaccia! ^-^
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve a tutti! Per i lettori nuovi, voglio dire che questa ficcy parla di un avventura che si svolge parallela ad un’altra mia ficcy che si chiama “Caro Diario...”. Vi consiglio di leggerla, è corta (solo 1 capitolo)!

Per coloro che mi hanno x ora sostenuto un giantesco GRAZIE! E spero vi piaccia la nuova storia! Purtroppo ho paura chi si trasformerà un po’ in un avventura più che in una storia horror, ma farò il possibile x rendere le scene spaventose!

Buona lettura! (vi prego: commentate!)

LE FORMICHE HANNO FAME

Non scorderò mai quella vigilia di Natale. Quella vigilia che mi ha cambiato... anzi, stravolto la vita.

Il mio nome è Elias, è un nome particolare. Il nome italiano sarebbe Elia ed è piutosto raro, ma i miei genitori, oltre a scegliere un nome particolare, hanno aggiunto una “s”. Non gli ho mai chiesto il perchè. Forse un giorno lo saprò.

Elia è un nome greco che significa “dono del sole”. Eppure vivo in un paese in cui piove tre giorni su quattro. Mi annoio qui. Ho una vita felice: la scuola, la famiglia, gli amici, però... quando sono solo in camera sento una tristezza nascere in me. Mi sento depresso. Come se fossi solo. Come se tutti fossero scomparsi. E mi chiedo: perchè? perchè?

E ancora: perchè ogni giorno devo pensare a dei “perchè” senza poi cercare una risposta?

Ma poi mi accorgo che ho appena formulato l’ennesima domanda con un perchè, quindi non avrà risposta neanche questa...

Un urlo mi distolse dai miei pensieri.

-Elias! E’ pronto in tavola.-

-Si, mamma! Arrivo!-

Scesi le scale!

-Giorgio!- gli corsi incontro! – Come va?-

Giorgio Foletti è un single che la mai famiglia ha “adottato”. Fa lo stesso lavoro di mio padre, ma, al contrario di lui, Giorgio è spesso a casa, e quando è a casa viene da noi. E’ lui che fa le veci di mio padre, che mi festeggia quando vado bene a scuola, che è emozionato quando ho un esame. Invece, il mio padre naturale, è sempre fuori casa a lavorare, e, nonostante mi dimostri il suo affetto quando torna, non riesco a volergli bene come ne voglio a Giorgio.

Mio padre, Luca, è uno scienziato. Lavora per la Francia, a cui è molto attaccato, perchè sua nonna e la sua famiglia vive in Francia “da sempre” dice lui. Ultimamente, però, i suoi studi si erano trasferiti in Cina. Quindi era andato ad abitare là per qualche mese.

-Papà viene?- chiesi a mia madre mentre usciva dalla cucina

-Si. Ha appena chiamato dicendo che era arrivato in Italia, sarà qui a momenti. Pensa che quelli del lavoro gli avevano chiesto di restare anche per Natale, ma io ho detto “No! Non farai come l’hanno scorso! Tu festeggerai il Natale con la tua famiglia!”. Mi faccio rispettare io.-

- Si, lo so mamma, lo so. Me l’hai già detto.-

- Abbi pazienza Elias, sai che con l’età...- disse Giorgio.

- Tu stai zitto che hai due anni più di me!- aggiunse mia madre sorridendo.

-Ah! Credo che papà abbia con se il suo regalo per il tuo diciassettesimo compleanno.-

- Davvero?!?- mi brillarono gli occhi. Se c’era qualcosa che apprezzavo in mio padre erano i suoi regali. Mi portava o cose particolari dai posti che visitava oppure marchingegni scientifici stupendi!

-Senti mamma, domani posso passare il Natale da Jo? Ha chiamato un po’ di amici e ha invitato anche me., quindi...-

-Elias François Purtaux, almeno durante i giorni che tuo padre è a casa cerca di non uscire!-

Come la detestavo quando mi chiamava col mio nome intero! François è il mio secondo nome, in italiano si può tradurre in Francesco, e io l’ho sempre odiato quel nome. Probabilmente non mi è mai piaciuto perchè in prima elementare avevo un compagno che si chiamava così, ed era veramente antipatico.

Mi stupii. Avevo una risposta ad un perchè. Senza pensarci ne cercarla l’avevo trovata.

“E’ il primo passo!” pensai.

Dopo una ventina di minuti arrivò mio padre. Dopo i vari salamelecchi puntai al sodo:

- Papà, hai il mio regalo?-

Purtroppo la sua faccia prese una strana espressione, traducibile in: Accidenti! L’ho dimenticato in Cina.-

Capite? Non è come dire “L’ho lasciato in macchina”, bensì è in Cina e SE anche ci torna, prima che ritorni nuovamente a casa ci vorranno mesi!

-Sentite, io sono molto stanco. Potrei saltare la cena?- aggiunse mio padre.

- Ma come, tesoro? Stavo giusto portando a tavola il primo.-

Mio padre, vedendo i tortellini in brodo, cambiò idea e si sedette a tavola. Durante la cena cercando, anche se non riuscendo nel suo intento, di non farsi sentire accennò a Giorgio di “un problema con l’esperimento 696”

- Che problema c’è?- dissi io.

- EH? Niente, niente.-

- Eddai, papà-

- Sono curioso anch’io- disse Giorgio.

- Uff! E va bene! In poche parole, a causa dell’esposizione della cavia a vari raggi, e a uno sbaglio per cui i cromosomi…- Conoscevo mio padre. Se iniziava così chissà quando avrebbe finito, e l’unico di noi a capirlo era Giorgio.

- Insomma, in poche parole?- dissi io dopo un po’.

- Ecco… le formiche-cavia sono…-

- diventate onnivore, e immagino che siano anche aumentate di statura.- finì Giorgio.

- Esatto! Ogni giorno si riproducono moltissimo, e ogni nuova generazione è più grande e mangia di più.-

- Però, immagino ci sia un “ma”, altrimenti il problema non sarebbe così grosso.- disse Giorgio.

- Già! Una decina di formiche sono scappate dal laboratorio. Non sono intelligenti, almeno per ora, ma se lo diventassero sarebbero guai seri.-

- Quante erano le formiche fuggite?-

-Tredici. E tutto è avvenuto due settimane fa.-

-Quindi…- Giorgio si mise a pensare- quindi adesso saranno già circa qualche centinaio!-

- Già, e se continuano a crescere di numero usciranno dalla Cina. Potrebbero perfino…-

- Invadere il Mondo!- finì Giorgio!

Continua…

Allora? So che per ora è orribile. E’ lenta e non è successo niente. Purtroppo era questa la mia paura. Non sono bravo a scrivere storie horror lunghe, ma è inevitabile qui.
Se non vi piace ditemelo e proverò a riscriverla! Ciao a tutti!

Kakashi

  
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