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Autore: pezzente 96    26/01/2010    1 recensioni
La scuola media Shiroiwa nella prefettura di Kyoto era una normale scuola, mai successe cose strane o atti di bullismo e cose simili, eppure nulla è perfetto, infatti quel fatidico giorno, il 20 di febbraio, trasformò tutte le voci positive di quella scuola, in voci terribili.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La scuola media Shiroiwa nella prefettura di Kyoto era una normale scuola, mai successe cose strane o atti di bullismo e cose simili, eppure nulla è perfetto, infatti quel fatidico giorno, il 20 di febbraio, trasformò tutte le voci positive di quella scuola, in voci terribili. Kazuo Okida era un normale studente di terza media. Non fumava, non picchiava e non si drogava, non aveva brutti voti, ma nemmeno voti eccezionali. Era normale. Quella mattina stava camminando sul marciapiede innevato verso la sua scuola. Abitava vicino la scuola, quindi ci metteva al massimo 5 minuti per arrivare. Supero il parco. Da lì si intravedeva la scuola, ma c’era qualcosa che non andava: davanti alla scuola c’era una folla di persone. Ragazzi, bidelli, professori e passanti. Kazuo corse e attraverso il marciapiede senza nemmeno guardare le macchine, fortuna che quella non era una zona trafficata. Arrivato al marciapiede opposto si diresse correndo verso la folla. C’ era gente che piangeva, e gente che sembrava terrorizzata soltanto incrociandone lo sguardo. Ad un certo punto vide Akira, praticamente il suo migliore amico, in mezzo alla folla che guardava paralizzato un punto. “Ciao Akira” disse Kazuo “Che cazzo succede?”. Akira non rispose, mosse solo l’indice, puntando davanti a loro. Kazuo abbassò lo sguardo, e la sua faccia si contrasse in una smorfia. Fra le sbarre del cancello vi era conficcato il corpo di una ragazza. Le sbarre d’acciaio le serravano il torace, e probabilmente era morta proprio perché esse le impedivano la respirazione. Aveva la faccia viola pallido e la bocca spalancata per cercare di prendere aria. Era Haruka, una loro compagna di classe. Kazuo rimase immobile a guardare il volto della ragazza. “Non si sa come è successo…” disse Akira “Haruka viene sempre prestissimo la mattina quindi non ci sono testimoni…”. “Ma perché l’ hanno uccisa in questa maniera? Non potevano accoltellarla e basta… E poi come hanno fatto a schiacciarla fra le sbarre?” disse Akira. “Non lo so, ma spero che la polizia lo scoprirà”.
  
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