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Autore: Hi Fis    27/01/2010    4 recensioni
I pensieri dei personaggi principali di Mass Effect durante il periodo che intercorre tra il primo e il secondo capitolo. Cosa succede ad un eroe dopo che ha salvato la galassia? “Per tutto il tempo ho molto gioito, molto sofferto, e con quelli che in cuor mi amarono e solo; tanto sull'arida terra, che quando tra rapidi nembi l'Iadi piovorne travagliano il mare velato di brume. Nome acquistai, che sempre errando con avido cuore molte città vidi io, molti uomini, e seppi la mente loro, e la mia non il meno, ond'ero nel cuore di tutti: e di lontane battaglie coi pari bevvi la gioia”. Scritta quando ancora non sapevo come sarebbe continuata la saga.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione:

Degli eroi noi vediamo le gesta e le imprese. Quasi mai però, ci è concesso di osservarli dopo che la scritta FINE è apparsa sullo schermo. Dopo aver affrontato tutte le sfide che il destino ha posto sulla loro strada, dopo che anche l’ultima minaccia è stata sconfitta, cosa fanno i prodi mentre aspettano la prossima chiamata?
Il Riposo Degli Eroi è la mia risposta.
Cosa pensano i compagni del Comandante Shepard dopo che Saren è stato sconfitto?
Queste sono le loro storie. Ho cercato il più possibile di rispettare l’atmosfera creata dal gioco.
 In calce ad ogni capitolo ho inserito una breve descrizione di ogni personaggio, al fine di rendere tutto più comprensibile anche a chi non avesse giocato a Mass Effect.

Un grazie enorme ad Arkadio, che ha saputo quando frenare la mia logorrea. Se non fosse stato per lui, lo stile sarebbe stato incomprensibile. Thanks Bud.


Data# 2183 17/5
Entry n.2358, Audio only.
Perché, perché non sono diversa da ciò che sono: guardami!
Sono chiusa, in una tuta ambientale di plastica e metallo. Tutto il giorno.
Tutti i giorni.
Una tuta che non posso togliere. Una prigione dalla quale non posso uscire. Nemmeno per un momento, nemmeno per stringere la tua mano di cinque dita nella mia di tre, nemmeno per sentire il tuo odore.
Se lo facessi, morirei. Perché tu, per me, sei morte.
Eppure non riesco a fare a meno di desiderarti, di volerti toccare il corpo e di lasciarmi accarezzare, anche se ciò che nuota nel tuo sangue e cammina sulla tua pelle è per me letale: piccole cellule, batteri e virus. Cose così minute da non poterti fare del male, ma mortali per me.
 
Mai dimenticherò quando mi hai salvata e mi hai permesso di unirmi al tuo equipaggio, alla tua missione. Sei stata così buona con me: ogni volta che scendevi nella sala macchine trovavi sempre un po’ di tempo per parlarmi, trattandomi sempre come una tua pari, come un membro qualsiasi del tuo equipaggio.
Non sai quanto questo abbia significato.
 Ma i ricordi più belli che ho di te sono altri. Ti ricordo su Therum: eri sempre preoccupata che la mia corazza rimanesse danneggiata dal calore o dai colpi e, mentre mi aiutavi a rialzarmi, dicevi che era insufficiente una tuta ambientale corazzata per scendere in battaglia.
Credevo che fosse solo per dire, per non farmi sentire un peso, invece sei arrivata a comprare la corazza più potente mai costruita per la mia gente. Per proteggermi, dicevi: Colossus X, Kassa Fabrication. Non hai mai saputo che nel mio tempo libero lucidavo quel regalo, per me così prezioso, perché mi permetteva di essere al tuo fianco nel centro della battaglia.
Mi hai dato anche altro: hai infranto le leggi per fornirmi le armi che solo tu avresti dovuto maneggiare.
Mi hai spronato a divenire forte, un alleata affidabile e un’esperta guerriera. Ma eri sempre tu a prendere i colpi, cercavi di proteggermi dal fuoco nemico, e quando non c’eri tu era Wrex a farlo per te, arrivando a lasciarsi colpire da un Camminatore su Feros in pieno petto. Mi avete permesso di sparare, ma non di essere colpita.
Krogan, Umani e Quarian: alla fine noi tre abbiamo sconfitto Saren e la Sovereign. Come ero fiera, quando hai riconosciuto il nostro contributo di fronte al Consiglio e la tua rabbia di fronte alla loro incredulità.
Comandante Shepard, tu sei stata più di un’amica per me, sei stata una mentore, in questo universo dove la mia gente è disprezzata e osteggiata. Eppure non ho mai potuto ringraziarti adeguatamente nei giorni della battaglia, e il mio debito si fa ogni giorno più grande.
Mi hai perfino permesso di copiare le informazioni estratte dal mainframe dei Geth, informazioni che avrebbero dovuto essere destinate solo ai tuoi capi.
Sapevi che quelle informazioni mi avrebbero permesso di tornare alla mia gente con una speranza di riprendere il nostro pianeta, e me l’hai date lo stesso. Ancora una volta, io ho potuto solo ringraziarti e prometterti solamente che sarei rimasta al tuo fianco fino alla morte di Saren.
Ti ricordi cosa mi hai risposto?
Io sì: “Non ho mai voluto di più.”. 
Nella penombra della sala macchine sembravi risplendere più del nucleo dei motori, mentre io mi sono sentita ancora più meschina. Mi avevi dato così tanto e io potevo ricompensarti con così poco.
Non sono una sciocca, sapevo che non avrei potuto avere più di quello che avevo già ricevuto, ma forse questo rende più sopportabile il mio desiderio?  Forse questo rende più sopportabile il mio dolore? Forse che questo rende più lieve il mio odio per Liara? Le hai dato ciò che avrei voluto io, ma che non potevo ottenere. Lei, così debole in confronto a me, incapace perfino di maneggiare un fucile. Eppure lei ha potuto essere amata. Da Te. Perché non potevo essere diversa? Perché il mio corpo è così debole di fronte alla malattia,  perché non posso togliermi la tuta, anche solo per amarti?
Non posso mostrarti il mio sorriso, non posso condividere il tuo cibo e la tua aria: sono veleno per me.
Posso solo parlarti, ma tu non vedi la mia bocca mentre lo faccio: so che solo i miei occhi sono visibili attraverso il casco, ma sono falsati dal colore del vetro.
Sapevi che ho iridi color mercurio? Non lo hai mai saputo. Non vedi nemmeno le lacrime verdi che da essi stillano, ma solo il mio casco e il mio cappuccio. E io non posso fare nulla, nemmeno farti sentire il calore della mia pelle. Il tuo cuore è già occupato. Così, dall’interno del mio guscio protettivo, io piango. Perché, Comandate, io ti amo.
Voglio combattere al tuo fianco. Perché mentre combattiamo tu ti appoggi a me. Voglio combattere con te, perché non potremo mai condividere altro che quello, e i brevi momenti in cui parliamo in sala macchine.
Non mandarmi mai via, perché l’universo è freddo dove tu non ci sei. Nemmeno la mia gente mi sembra più davvero importante: non uno di loro ha mai fatto per me una frazione di quello che tu mi hai donato, senza chiedere nulla in cambio.
Ti prego, lasciami lottare al tuo fianco, per sempre.

End Data#




A causa della loro vita nelle navi della flottiglia nomade, i Quarian hanno il sistema immunitario incapace di far pronte ai patogeni di un ambiente normale. Quindi indossano sempre tute ambientali, anche quando dormono. I Quarian devono far fronte ad una scarsità cronica di risorse , per via della loro vita da nomadi. Così, quando raggiungono la maturità, abbandonano la flottiglia e partono per il Pellegrinaggio, al fine di cercare risorse utili alla comunità. Sono sottoposti ad addestramenti specifici per sopravvivere al mondo esterno e equipaggiati con la tuta ambientale e gli impianti che fanno fronte al loro sistema immunitario deficitario.
Devo ammettere che solo l’idea di indossare una cosa del genere anche per anni senza mai poterla togliere, mi causa un mezzo attacco di claustrofobia.
Tali è un personaggio chiave di Mass Effect:  possiede le prove che vi permettono di convincere il Consiglio a dare la caccia a Saren Arterius, lo Spettro rinnegato.
Proprio queste prove, indirettamente, vi permettono di essere nominati Spettro a vostra volta, l’elite dei soldati al servizio del Consiglio, con lo status per poter inseguire Saren ovunque lui si sia nascosto.
È un eccellente personaggio di supporto sul campo di battaglia: è dotata di abilità tecnologiche che le permettono di far fronte alla diversità di costituzione fra lei e l’avversario: può surriscaldare le armi, sovraccaricare gli scudi, impedire all’avversario di usare le sue abilità, violare gli avversari robotici e rivolgerli contro i loro alleati, ed è inoltre esperta nell’uso di shotgun e pistole. Con Lei e Wrex ho vinto più di uno scontro difficile.
Come  carattere è tutto fuorché ingenua: sa bene che la sua gente è osteggiata a causa della loro vita nomade ed è stigmatizzata per aver creato i Geth, gli esseri inorganici che li hanno esiliati dal loro pianeta natale. Per questo fa di tutto per rimediare a questa cattiva fama tramite le sue azioni. Ha molta fiducia nel comandante Shepard e cerca di integrarsi nell’equipaggio lavorando a fianco dell’ingegnere Adam, il capo tecnico della sala motori.
Il fatto che il suo volto non si veda mai attraverso il casco rende il personaggio più intrigante, come Master Chief dimostra.
  
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