Oh mio Dio! pensò Diana rossa d’imbarazzo per la figuraccia
appena fatta…
Oh santo cielo, altro che bambina! pensò Fred…
Osservò Diana e poi… fece, forse, l’unica cosa da non fare
mai in presenza di una fanciulla in difficoltà, rise…
Una risata calda e profonda, di gusto si potrebbe dire. Non
c’era traccia di scherno nella sua risata.
“Cos’hai da ridere?!” sbottò Diana, ancora paonazza in
viso.
“Niente, niente” le rispose Fred tra una risata e l’altra…
“Allora smettila! Perché non è educato… Non è gentile da
parte tua nei miei confronti!” tuonò ancora cercando di recuperare il
controllo: che figuraccia! pensava atterrita, con che coraggio, quando lo
rivedrò, lo guarderò in faccia!
Si osservò intorno e vide che i bambini la stavano
osservando con interesse ed il perfido Robbie Pie stava già illustrando ai suoi
compagni una storia che la vedeva di sicuro come protagonista femminile.
Oh mio Dio, devo fermarlo! pensò disperata.
Iniziò a salire i gradini dell’asilo con non molta
attenzione: era la via più breve.
La fretta, come si sa, è cattiva consigliera: era arrivata
al penultimo gradino e purtroppo, l’asse, già da prima danneggiata, cedette con
un rumore sordo sotto i piedi della giovane. A poco valse il “Stai attenta!”
dettole da Fred ed il suo tentativo di fermarla. Riuscì a sorreggerla,
evitandole forse di farsi ancor più male, ma la caviglia rimase intrappolata
nel gradino.
Una fitta lancinante le fece inumidire gli occhi: si
osservò cercando con lo sguardo un modo per uscire, senza purtroppo trovarlo.
“Stai ferma. Adesso ti sollevo. Se ti faccio male dillo…”
disse Fred tornato improvvisamente serio.
Dio mio! Non pensavo se la prendesse così facilmente!
pensava ragazzo sentendosi colpevole mentre cercava di aiutare la ragazza.
Senza passare dai gradini, alzò, con molta facilità, una
sempre più prossima alle lacrime Diana.
La mise a terra ed osservò e tastò il piede della ragazza.
“Ho due notizie: una bella ed una brutta. Quale vuoi
sentire per prima?” disse il ragazzo cercando di sembrare allegro.
“La brutta, almeno so il peggio…” disse Diana sconsolata.
“La brutta è che dovrai tenere il piede a riposo per una
settimana in quanto l’hai storto, la bella è che fortunatamente il piede non ha
subito altri danni e, dopo il periodo di riposo, tornerai come nuova” disse
Fred “Non sono un medico, quindi faresti meglio a farti visitare, comunque sono
pratico di questi incidenti…” soggiunse il ragazzo massaggiandole
delicatamente la parte infortunata.
“Certo che sei scappata come se avessi il diavolo alle
calcagna…” disse ridacchiando “sono così brutto?” terminò guardandola di
sottecchi.
Diana dal canto suo era imbarazzata per l’incidente appena
avvenuto e per il fatto che, nonostante la figuraccia, lui si stesse prendendo
cura di lei.
Certo non doveva essere un bello spettacolo: la sottoveste
si era strappata e la calza aveva seguito l’esempio di quest’ultima.
La scarpa era solo infangata, ma quel giorno per fare bella
figura, aveva indossato le scarpe in capretto ed adesso erano da buttare. Che
disastro! pensava Diana, dopo essersi osservata per qualche attimo.
“Devo andare dai bambini adesso…” disse lei in un sussurro,
rossa d’imbarazzo.
“Non potrai lavorare con questa gamba…” disse il giovane
“potrei darti una mano! Se non ti avessi fatta arrabbiare non saresti scappata
via e non ti saresti fatta male. Non obiettare!” disse in tono deciso Fred
quando vide che lei cercava di ribattere.
La sollevò agilmente e, senza sforzo, la portò in classe.
Diana sapeva che di sicuro qualche bambino avrebbe parlato
di quanto accaduto oggi con i genitori e non sapeva come giustificare
l’accaduto.
Il mio lavoro è finito! pensava avvilita Diana.
“Come mai così seria?” chiese il ragazzo, facendola
accomodare con molta attenzione
“I bambini… diranno tutto ai loro genitori… ed io perderò
il posto…” disse prossima alle lacrime.
Decisamente a questa ragazza non donano le lacrime, pensò
Fred.
Prima che potesse dire qualcosa per farla tornare a
sorridere, Robbie Pie intervenne “Mia sorella Josie aveva ragione… Fai di tutto
per tenerti gli uomini stretti… Ecco perché non sei andata all’accademia come
loro…” disse con cattiveria il bambino.
Diana arrossì: come avrebbe fatto a farsi rispettare dagli
altri bambini se Robbie insinuava storie così assurde ma così altrettanto
credibili? Aveva perso, non solo il lavoro, ma anche il rispetto e la stima dei
suoi piccoli allievi.
“Pensò che i bambini non dovrebbero parlare di cose più
grandi di loro. Mia nonna diceva: ogni cosa alla sua stagione” disse Fred
guardando il piccolo Pie dritto negli occhi.
Il piccolo osservò il ragazzo “E’ ovvio che tu la difenda…
E comunque io so molte cose…” disse con aria di superiorità tipica della sua
famiglia.
“Mi fa piacere…” iniziò Fred “lo sanno i tuoi genitori che
la costante ed improvvisa morte delle vostre galline dipende da un grazioso e
simpatico quadrupede di tua proprietà?” buttò lì Fred con noncuranza.
Il bambino arrossì di rabbia repressa e di vergogna: era
stato scoperto.
“Non iniziare un gioco se non sei in grado di portarlo a
termine…” disse al bambino con voce più amichevole.
Diana lo guardò con ammirazione: era il primo che riusciva
a tener testa ad un Pie.
La lezione ricominciò tranquillamente. Diana spiegò ai
bambini quanto era accaduto.
Un’altra giornata era finita e Diana si apprestava a
salutare i bambini quando Fred la stupì nuovamente “Se tu sali a cavallo, io mi
occupo dei bambini…” propose il ragazzo.
“Grazie. Sei davvero molto gentile” disse sorridendo.
Iniziò quindi il rientro dei piccoli allievi. A turno,
tutti i bambini, rassicuravano la loro maestra che si erano divertiti e che
erano molto dispiaciuti di quanto accadutole.
“Maestra, cerca di guarire presto. Nessuno di noi crede a
quello che ha detto Robbie. Tu sei brava e buona, come la crostata di fragola
che fa la mia mamma!” le disse con affetto la piccola Mary Anne.
Lei li ringraziò tutti e lì abbracciò con dolcezza e
riservò alla piccola Mary Anne un bacio, datole senza farsi scorgere dagli
altri bambini.
Quando tutti i bambini furono a casa, Fred osservò Diana.
Era davvero dolce e gentile con quei bambini.
“Senti…” iniziò timidamente Fred.
“Dimmi…” rispose gentilmente Diana che, pian piano stava
cambiando opinione sul suo futuro vicino di casa.
“Mi dispiace per come ci siamo conosciuti. Non volevo
mentirti, ne lasciarti credere nulla. Mi è sembrato di capire che la casa dove
andrò a stare sia accanto alla tua…” continuò il giovane “siamo amici. Non
conosco nessuno qui ad Avonlea.” terminò Fred.
Di sicuro dirà di no... Vabbè almeno ci ho provato pensò
cupamente il giovane.
“D’accordo” disse invece Diana “e poi oggi sei stato fin
troppo buono con me. Ho un caratteraccio, scusami.” disse regalando al ragazzo
un sorriso dolcissimo.
“Allora… Amici?” disse Fred tendendo la mano a Diana che,
senza indugio, gliela strinse.
“Amici” disse felice.
Arrivarono a casa Barry, ed i genitori di Diana corsero
fuori a vedere cosa fosse accaduto alla loro figlia. Fred si presentò e, dopo
aver affidato la ragazza alle amorevoli cure dei genitori, se ne andò.
“Davvero un bel tipo Fred Wright, non trovi Diana?” disse
sua madre osservando la figura del ragazzo che si allontanava in sella al suo
cavallo.
“Già…” le rispose la figlia.
Ciao! Cosa ve ne
pare di questo capitolo? Fatemi sapere, magari con un commentino piccolo
piccolo.. Grazie!!
Ringraziamenti:
Ringrazio tutti
quelli che leggono ed in particolare:
Daphne: grazie stellina! Mi fa piacere che questa mia storia ti piaccia, fammi sapere anche delle altre cosa ne pensi.
Nisi Corvonero:
fammi sapere cosa ne pensi mitica!!