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Autore: Yumi_Slyfox483    30/01/2010    6 recensioni
Si avvicina il giorno di Natale, ma l'atmosfera non è più quella di una volta in famiglia. La fama, il successo rendono questo giorno come tutti gli altri. Bill desidera solo staccare un attimo dal lavoro di star e passare una giornata diversa con il suo gemello, come facevano da bambini.
Bill rimase immobile con il capo chino. Le parole di Tom aveva centrato proprio il segno "Possibile che tu non capisca" esclamò "Eppure sei tu che mi conosci più di chiunque altro!"
Tom lo guardò e vide chiaramente una piccola lacrima rigare il suo viso.
"Non ti metterai a piangere ora??" esclamò innervosito.
Bill non rispose a quella stupida domanda "Vattene a quel paese!" pronunciò seccato e tornò in camera sua sbattendosi rumorosamente la porta alle spalle.
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Liebe Katrine xD'
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Frohe Weinachten, Kleine Bruder!



Capitolo 1

Stava quasi scoccando la mezzanotte e la famiglia Kaulitz aspettava ansiosa l'apertura dei regali. Anche se non erano credenti festeggiare il Natale era diventata una tradizione e tutti quanti in famiglia lo aspettavano con gioia, soprattutto i due figlioletti. Accanto all'albero i due bambini guardavano allegri i regali che avrebbero dovuto aprire pregustando l'eccitazione del momento, mentre i due genitori erano pronti a filmare quel momento felice per tenerlo sempre impresso nel tempo.
I due bambini erano due gemelli identici, biondi, occhi color nocciola e di circa sei anni ciascuno. Sotto l'albero c'erano tanti regali, tutti indirizzati ai due gemellini.
"Mamma quando a'iva la mezzanotte?" irruppe uno dei piccoli dirigendosi verso la mamma e aprendo le braccia. La mamma lo accolse nel suo caldo abbraccio e lo fece sedere su una gamba. "Adesso arriva, tesoro, un po' di pazienza."
L'altro gemello li guardò ridendo "Bill tu non hai pazienza!!" sbottò guardando ogni due per tre l'orologio.
Il gemello gli fece la linguaccia e l'altro, senza neanche badarci guardò per l'ennesima volta l'ora e cominciò a urlare di gioia. "E' Natale! E' Natale!"
La mamma e il figlio si alzarono insieme e si diressero verso i regali.
I due gemelli cominciarono a scartare i doni felici e i genitori filmavano quel momento magico.
"Guadda, guadda, Mamma!" gridò uno dei gemelli scartando dal pacchetto accuratamente incartato, un orsacchiotto beige con al collo un fiocco arancione e un cartellino con scritto "Toby".
"E' prop'io il 'egalo che volevo!.. Danke Mutter!" La madre sorrise, mentre il piccolo si voltò verso il gemello ed esclamò "A te cosa hanno 'egalato, Tomi?"
Il gemellino alzò tra le mani un orsacchiotto beige uguale a quello del fratello, con l'unica differenza che il ficco intorno al collo era azzurro e il nome sulla targhetta era "Teddy!"
"I nost'i ossacchiotti sono uguali!" esclamò Bill entusiasta della scoperta mettendo il suo Toby accanto a Teddy.
"Proprio come noi!" finì il gemellino rivolto verso i genitori.
I due gemelli corsero in braccio alla madre e la riempirono di baci come ringraziamento per il dono ricevuto.
Terminata l'apertura dei regali i due gemellini cominciarono a giocare con i nuovi giocattoli.
Bill era felice del suo dono, e non faceva altro che giocare con il suo orsacchiotto, quando tirando troppo forte, il braccino di Toby si ruppe.
Il piccolo scoppiò in lacrime mentre si dirigeva dalla mamma, che esaminando il danno cercò di rassicurare il piccolo che non era nulla di grave. "Lo hai usato troppo, amore!" aveva esclamato la donna.
"Ma lo puoi riparare, vero?" chiese il piccolo con ancora le lacrime algi occhi.
"Certo!" rispose la mamma.
Sul volto del bambino tornò il sorriso, ma si rabbuiò subito "Ma così non sarà più uguale a quello di Tomi..." esclamò, poi si sedette accanto all'albero piangendo silenziosamente.
La mamma fece per alzarsi per consolare il bambino e spiegargli che avrebbe fatto in modo di non far notare la differenza, ma il marito le fece segno di fermarsi e cominciò a riprendere la scena.
Tom si era avvicinato al gemello con in mano il suo orsacchiotto, appena ricevuto in dono, e gli aveva messo una mano sulla spalla.
"Bill, per favore, non piangere.." aveva esclamato.
Il gemello si era voltato verso di lui con gli occhi lucidi e le guance rigate dalle lacrime.
"Tieni!" aveva continuato Tom "Mi dispiace tanto per il tuo orsacchiotto. Se vuoi ti do il mio... Ma devi promettermi di non piangere più!"
Il gemello lo aveva fissato negli occhi, mentre l'orsacchiotto blu nelle mani di Tom, era teso verso di lui.
"Ma è tuo, Tomi... se lo dai a me tu non ne avrai uno, e così non potranno essere uguali!"
"Non importa!" aveva commentato il gemello "Non c'è bisogno che siano uguali.."
"Ma... è il regalo che desideravi!"
"Non lo voglio più! Voglio che lo abbia tu!"
Bill aveva teso le piccole mani e aveva afferrato l'orsacchiotto.
"Danke, Tomi!" aveva esclamato mentre lo stringeva al petto felice.
"Purché tu non pianga mai più!"

"BILL SEI UN IDIOTA!!!"
Tom Kaulitz strattonò il fratello al salotto e lo spinse con forza sul divano.
"Cosa?" rispose il cantante irritato. "Io un idiota? Ma guardati te! Fai tanto il gradasso ma sotto sotto sei più stupido di me!"
"Ma come ti permetti???!!!"
Georg Listing, che stava guardando tranquillamente la televisione, fu disturbato dai due gemelli, che uscendo dalla loro camera infuriati avevano raggiunto il salotto e la litigata appena nata stava per trasformasi in un pestaggio.
"Adesso basta, ragazzi!" si era alzato dal divano, essendosi trovato letteralmente Bill in mezzo alle gambe, e aveva cercato di separare i due litiganti.
Avevano iniziato a litigare proprio mentre lui stava aspettando l'arrivo di Katrine, e non poteva certo andarsene e lasciare la situazione in quel modo.
"Volete dirmi cosa è successo? E tu, Tom, tieni le mani a posto!"
Il moro cercò di calmarsi e tirò giù le mani dal fratello, voltandosi verso Georg e cercando di evitare lo sguardo del gemello, esattamente come stava facendo Bill. In quel momento i loro visi uguali li innervosivano.
"E' colpa sua!" sbottò Tom risoluto.
"COLPA MIA??" Bill si alzò irritato.
"Ehi, spiegatemi cosa è successo senza darvi la colpa!" Georg li fece sedere e si rivolse a Tom, poi a Bill.
Bill Kaulitz prese la parola, incrociando le braccia e accavallando le gambe.
"Ho chiesto a Tom se mi poteva accompagnare al mercatino di Natale, che ci sarà domani, e lui come al solito mi ha risposto di no!!"
"E' solo perché mi preoccupo per la nostra band!" ribatté Tom innervosito.
"Preoccuparsi per la band?? Ma che sciocchezze dici? Ti consiglio di pensare prima di parlare, in questo modo eviti di dire cazzate!"
"Ehi, pivello, abbassa la cresta con me! Guarda che non ho problemi a prenderti a pugni, anche se sei mio fratello."
"Pivello??? Ma guardati te, piuttosto, figlio di..."
"BILL!!!!" Georg afferrò in tempo la mano di Tom, mentre questa stava per scontrarsi violentemnte contro il viso di Bill. E per fortuna riuscì ad evitare che il cantante finisse la frase appena in tempo che scoppiasse il finimondo.
In quel caso la persona più appropriata per far smettere i gemelli di litigare sarebbe stata Gustav. Lui riusciva sempre a trovare le parole giuste e in qualche modo a portare la pace tra i due litiganti. Ma in quel momento era uscito per andare a fare un po' di spesa, così toccava a lui portare la pace in famiglia.
Ma da un momento all'altro sarebbe arrivata la sua fidanzata e per evitare figure, e allentare la tensione, doveva scegliere le parole con molta attenzione.
"Bill, ti rendi conto che hai alzato tutto questo putiferio per un'assurdità, vero?" domandò calmo.
"Bè.." Bill chinò il capo imbarazzato.
"E tu, Tom!" continuò il bassista "Ti sei mai accorto che non accontenti mai tuo fratello?"
"Cosa?" Tom chinò il capo apparentemente sorpreso.
"E' così!" proruppe il gemello.
"Fa' silenzio!" lo rimproverò il bassista. Bill chinò il capo, stavolta un po' impaurito.
"Tra poco!" continuò Georg "arriverà la mia ragazza e oggi ho intenzione di farle passare una bellissima giornata. Gustav è andato a fare la spesa, proprio per farla sentire a suo agio, vi rendete conto che se voi litigate il mio piano sfuma, vero?"
"Sì!" rispose in coro i due gemelli, che si guardarono in faccia apperentemente innervositi per questo.
"Ora, Tom. Spiega a Bill perché non lo vuoi accompagnare al mercatino di Natale!"
"E c'è da chiederlo?? Io e lui non passiamo certo innosservati e con tutta quella gente non riusciremo mai a non farci riconoscere! Saremo assaliti dalle Fan!" Il chitarrista aveva alzato la voce in modo che Bill potesse sentirlo bene.
"E' possibile che tu pensi solo a questo?" domandò Bill infuriato, risentendo per l'ennesima volta la stessa scusa.
"Solo a questo? E a cosa dovrei pensare?"
"L'idiota sei tu, Tom. Non io!" Bill si alzò apparentemente offeso e fece per andare in camera sua.
"Bill, aspetta!" Georg aveva cercato di fermarlo ma invano "Parlatene!"
"Non c'è niente di cui parlare!" rispose Tom "E' testardo! Peggio di un moccioso e si sta comportando proprio come tale!"
Bill rimase immobile con il capo chino. Le parole di Tom aveva centrato proprio il segno "Possibile che tu non capisca" esclamò "Eppure sei tu che mi conosci più di chiunque altro!"
Tom lo guardò e vide chiaramente una piccola lacrima rigare il suo viso.
"Non ti metterai a piangere ora??" esclamò innervosito.
Bill non rispose a quella stupida domanda "Vattene a quel paese!" pronunciò seccato e tornò in camera sua sbattendosi rumorosamente la porta alle spalle.
Nella sala tornò il silenzio e Georg si sedette sul divano accanto a Tom, dispiaciuto per non essere riuscito a risolvere la situazione.
"Sei veramente un'idiota!" commentò dopo qualche minuto di interminabile silenzio.
"Ti ci metti anche tu ora???" Tom si alzò seccato e tornò anche lui nella sua camera.
Devo fare da papà a due bambini di vent'anni! pensò portandosi la testa tra le mani.
In quel momento il campanello suonò e Georg corse ad aprire più felice che mai.
Per fortuna che è arrivata la mamma!

Tom, nella sua stanza, aveva voglia di spaccare tutto. Era tremendamente arrabbiato e se avesse avuto il fratello di fronte a lui e qualcosa di duro e appuntito in mano, non avrebbe esitato a spaccarglielo in testa.
Il comportamente del gemello in quell'ultimo periodo era molto peggiorato ed era diventato quasi insopportabile.
Tom aveva cercato di capirne il motivo ma lo stress di quei giorni era intollerabile e Bill certo non lo aiutava.
In più era uscito fuori con quella storia del mercatino di Natale ed aveva cominciato ad assillarlo da giorni ormai, finché la pazienza di Tom era arrivata al limite.
Seduto sul letto ripensava al violento scontro avvenuto pochi minuti prima e alle parole, ma soprattutto, alla piccola lacrima che aveva rigato il viso di Bill.
Non sopportava di litigare con lui, e tanto meno di vederlo piangere. Ma Bill sapeva di questo punto debole del gemello e avrebbe fatto di tutto per farsi dire di sì.
Tom sentì le voci che provenivano dal salotto. Appena se n'era andato, aveva sentito il campanello suonare e Georg che era accorso ad aprire.
La voce di Katrine aveva salutato il bassista e probabilmente i due si erano scambiati un bacio.
Ora che ci pensava il comportamente di Bill era mutato proprio quando era stata resa pubblica la notizia della relazione tra Georg e Katrine. Ad ogni intervista rivolgevano loro la stessa domanda e Bill assumeva in volto un'espressione sempre più triste.
Il tasto della sua vita privata era come diventato un taboo.
Che razza di idiota! pensò Tom, portandosi la testa tra le mani.
Bill aveva ragione. Lui avrebbe dovuto capire più di chiunque altro quello che il gemello stava passando. Ma nonostante quello, il suo comportamento infantile era stato troppo esagerato.
Basta! si convinse Tom Io non ho fatto nulla di sbagliato!
Si alzò e si diresse verso scrivania dove teneva la chitarra acustica.
L'occhi di Tom cadde su un piccolo orsacchiotto nascosto dietro una pila di libri.
Si vedevano a malapena la targhetta e il fiocco arancione, in compenso le cuciture sul braccio erano molto evidenti.
Purché tu non pianga mai più.
Tom chinò il capo e si chiese cosa stesse facendo Bill nella sua stanza.
Dannazione!

***

Eccomi con una nuova storia come avevo annunciato ^^
Sì forse è un po' tardi, avevo intenzione di postarla a Natale ma non ne ho avuto il tempo. Spero che vi piaccia e mi aspetto tanti commentini ^^
   
 
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