30/01/2010
5 recensioniRiporto lo schema per scrupolo. ^^ Titolo: Oh, it’s so hot today!
Fandom: Axis Powers Hetalia
Genere: Comico (?), fluff (?).
Avvertimenti: Shounen-ai.
Personaggi: Germania, Nord Italia.
Claim: Set 10 - Strip me, Germania/Nord Italia.
Tema: 09. intimo.
Disclaimer: I personaggi qui descritti appartengono all'autore, Hidekazu Himaruya.
[Oh, it’s so hot today!]
Feliciano pare detestare con tutto il cuore qualsiasi tipo di copricapo. Si è sempre rifiutato di indossare elmetti o caschi di protezione, sia nelle esercitazioni che in battaglia, e i cappelli è poco che ha deciso di indossarli: più precisamente, da quando un manipolo di ragazzine adoranti, a casa di Kiku, gli ha fatto notare quanto sia kawaii con un cappellino - benché lui continui a sostenere che lo fanno sembrare più basso. Infatti, per quanto riesca a sopportarlo quando è fuori casa, il cappello è la primissima cosa che toglie al ritorno. Cosa perfettamente normale, se lo facesse una volta rientrato - ma il punto è che lui comincia già sul pianerottolo. Anzi, sul vialetto. Così, all’improvviso, lo afferra con decisione e se lo tira via dalla testa; spesso sembra che voglia gettarlo a terra e saltarci barbaramente sopra, ma il più delle volte si trattiene - soprattutto nel momento in cui si accorge che lui, Germania, lo sta fissando.
A questo punto, in genere, Italia finge che sradicarsi il cappello di dosso sia stata una pura casualità.
“È stato il vento!”, gli ha detto una volta.
“Mi è volato via!”, ha insistito un’altra.
“Il fatto è che quel cappello non mi sopporta.”, gli ha rivelato poi.
“Vee~”, gli ha invece spiegato lo scorso mercoledì. Ma la battuta preferita di Ludwig è una assai più semplice e banale. “Come fa caldo, oggi!”.
A parte il fatto che, di solito, lo afferma in gelide sere d’inverno (quando anche solo pensare di sfilare il pollice dal guanto prima di aver acceso la stufa è un suicidio), il Come fa caldo! innesca un delizioso circolo vizioso per cui Feliciano, per rendere più credibile la sua affermazione, inizia pian piano a spogliarsi anche del resto. La sequenza è quasi sempre la stessa. Via il guanto sinistro, quello verde chiaro. Poi quello destro - una volta bianco, ora al sapor di pasta al sugo.
Giusto prima di prendere le chiavi di casa dalla tasca, ecco che anche la sciarpa viene eliminata.
La chiave gira nella toppa, i denti gli battono allegramente in bocca, ma la cerniera del giubbotto deve per forza essere calata. Poi ecco, ecco che sono entrambi dentro. La porta è richiusa - si sente un sospiro di sollievo - ma Veneziano ormai si è immedesimato fin troppo nella parte, e continua imperterrito nel suo infreddolito strip-tease.
E... oh, è qui che viene il bello.
Nella sua figura, che lentamente riaffiora nella penombra della casa silenziosa. Nei contorni sempre più nitidi, o sempre più evanescenti, che ora s’intravedono, ora si confondono con la semi-oscurità del corridoio d’entrata. Nella pelle chiara e nei piedi che saltellano qui e là sul pavimento, come sulla sabbia che scotta.
Questo è bello. Perché Feliciano ha un modo nient’affatto studiato o sensuale nel denudarsi, mentre balbetta che ha c-c-cal-l-ldo e si dà da fare per eliminare qualsiasi indumento ancora indossi, o che potrebbe attestare il contrario. Però è bello.
Il modo in cui trema, il modo in cui salta e capitombola nel tentativo - vano, ovviamente - di non inciampare nei vestiti che sta togliendo, il modo in cui, perfettamente consapevole della propria nudità eppure perfettamente ignaro dei suoi effetti, sgattaiola via per raggiungere il letto, senza un briciolo di vergogna o pudore o eleganza. E non è che uno che corre in giro per casa col sedere al vento possa essere in qualche modo elegante - ma non è questo il punto.
Il punto è che è così adorabilmente idiota da spogliarsi praticamente senza motivo, ed è così adorabilmente idiota che Germania lo perdonerà, sì, lo perdonerà, anche se Feliciano, travolto da chissà quale estro creativo, gli ha ammassato sulla testa tutto quello che si è tolto di dosso (il cappello, la sciarpa, due guanti, il cappotto, un maglione, due canotte, tre calzini - tre calzini? -, dei pantaloni, una calzamaglia, una camicia e un paio di mutande blu elettrico, nel migliore dei casi).
E poi, tutto ciò gli fornisce un pretesto validissimo per... uhm... avere caldo e... agire di conseguenza.
In conclusione, se è vero che Feliciano detesta i cappelli, a lui non può che far piacere.
*
L’avevo detto, io, che non sarebbe durata. XD
Ma non ne farò un cruccio: le recensioni sono molto importanti per chiunque si addentri nel mondo della scrittura (in particolare, per i giovani fan-writers come la sottoscritta XD) e sono contentissima quando ne ricevo, ma non mi va di stare lì a contarle e a pretenderne di più. Quel che ho mi basta. ^^
Ringrazio, intanto, Whattina e Saeko no Danna, fin troppo gentili con me. Dal più profondo del mio cuore, grazie! *__* Il mio sogno sarebbe quello di non deludervi mai, ma so che non è possibile. Nel caso, vi chiedo già scusa in partenza. ^^’ Un ringraziamento è d’obbligo anche per i cari vecchi preferiti e seguiti, che ci sono ma per lo più restano nell’ombra. Ma deve pur esserci qualcosa che vi ha spinti ad aggiungere in lista questa raccolta, e - con tutta l’umiltà e la modestia possibili a questo mondo - mi sento orgogliosa di questo, nonché lusingata. Grazie! *__*
E, beh, in definitiva... grazie infinite per la lettura! ^^