Ma belle sœur
~Tuer une
femme en particulier est acceptable, la tuer en public non ~
Da una
finestra aperta entrava la luce d’agosto in tutta la sua luminosità. Lei era
china sulla sua scrivania, con due mitra puntati addosso da altrettanti uomini in
uniforme.
- Per
favore, lasciatemi finire. – aveva detto lei, indicando con un dito i fogli
sparsi sul ripiano in legno.
America
stava per dire qualcosa, ma Francia gli fece cenno di stare zitto. Stranamente,
America stette zitto.
-
Finisci quello che devi fare, Bérénice- disse
osservandola attraverso il mirino – ma poi dovrai venire con noi.
Bérénice
annuì, intingendo la punta di una lunga penna ricurva nell’inchiostro nero e
riprendendo a scrivere.
- Ehy, Francia- sussurrò America
avvicinandosi a lui – non credi che possa scappare?
- No,
non lo farebbe mai.
Bérénice
si fermò un attimo, osservandoli con gli occhi azzurri.
-
Scusate- domandò alzando il capo verso i due – avete mica una sigaretta?
America
stava per dire qualcosa (un’amenità delle sue, probabilmente) ma il gesto di
Francia lo zittì per una seconda volta (era un giorno magico). Bérénice prese con calma la sigaretta dalle
sue dita, portandosela alle labbra. Francia le avvicinò la fiamma
dell’accendino al viso ed attese che la sigaretta si fosse accesa.
Bérénice
prese una lenta boccata di nicotina, togliendosi poi la sigaretta dalla bocca
con un gesto elegante e soffiando una sottile nuvola perlacea – Hai delle buone
sigarette, France-
disse con un sorriso – te le ha date Amérique?
- Oui.
- Il est très mignon de sa part.- assicurò lei osservando la
sigaretta – Qui girano solo quelle schifezze oppiate. Non mi piacciono cose che
danneggiano le mie facoltà mentali.
Francia
sorrise. America scalpitava –Damn it, Francia! Quanto ci vuole a portare via questa fuckin’ nazi?!
Latrò il
biondo pestando un piede a terra. Sia Francia che Bérénice lo guardarono con
l’aria di chi guarda un bambino isterico.
- Sarà
una nazista, ma è pur sempre una donna, America.- disse Francia calmo – E le
donne vanno trattate bene.
Certo,
molto probabilmente l’avrebbero finita in mezzo alla piazza con una pallottola
fra capo e collo ma, almeno finché poteva, voleva comportarsi come si confaceva
ad un gentiluomo.
Bérénice scosse la testa sorridendo –Il est
une enfant.
- Oui- rispose Francia -mais
il est beau et il a un beau s'asseoir, ceci il le rend beaucoup fascinant
au-delà que supportable.
Bérénice
rise allegramente, mentre America si guardava attorno furibondo senza aver
capito nulla di quello che i due si erano detti.
- Sois toujours l'habituel mon chéri!-
disse la donna senza trattenere le risate, alzandosi dalla sedia e allungando
una mano per prendere la giacca.
- Allora
sei pronta!- sbottò America, azzittito subito dagli sguardi gelidi dei due
francesi.
- Al
diavolo, io aspetto fuori!- disse furibondo, uscendo con tanto di sbattimento
di porta. Bérénice si voltò verso Francia – Fa sempre così?
- Mah,
se te lo porti a letto in genere sta zitto e non protesta più di tanto.
-
Peccato non averlo conosciuto in uno di questi frangenti- disse la donna con un
sospiro, mentre chiudeva l’ultima asola della giacca.
-
Guarda, ha preso dal quell’incivile di suo fratello. Stessi modi e stessi goûts horribles.
- Parli
di Angleterre? Quel caro ragazzo
avrebbe bisogno solo di un manuale di bon-ton e una pinzetta per le
sopracciglia. Oltre che di un libro di cucina, di un completo nuovo et d'un sac d'autres choses di cui
purtroppo non possiamo parlare.
Bérénice
si sistemò sul capo il cappello a larghe tese e si appuntò sul petto la fascia
con il tricolore.
- Est-ce que tu es
prête?
- Même s'il je ne
fusse pas?
Francia
deglutì a vuoto, stringendo l’arma convulsamente fra le mani.
- Non
voglio ucciderti sulla piazza Bérénice. Non voglio ucciderti, in realtà.
- Ma io
ho fatto molte cose cattive. Lo dice sempre Angleterre
e, a quanto pare, ne è convinto anche il tuo amico Amérique . – un’ombra passò sul
viso di Bérénice – Anche se mi dispiace lasciare Natal così.
- Gli
volevi bene?
- Oui.
I due si
guardarono in silenzio per un po’.
-
Bérénice, posso chiederti un favore?
- Cosa?
- Posso
ucciderti qui?
- Mi
rovineresti la tappezzeria.- disse lei tranquilla – Non voglio lasciare
l’ufficio sporco.
- Allora
ti ucciderò per strada, o in macchina, o in un vicolo, o per le scale. Non
voglio ucciderti davanti a tutta Parigi.
- Pourquoi?
- Siamo-
Francia si bloccò, osservando i ricci biondi che spuntavano da sotto il
cappello della donna – fratelli noi, no?
- Direi
di sì.
- Non mi
sporco le mani col sangue di mia sorella. Non davanti ad una folla urlante.
- Uccidi
tua sorella, però la uccidi in privato. Molto galante.- Bérénice rise a Francia
scappò un sorriso.
- Va
bene.
- Cosa?
-
Uccidimi.
- Non mi
aspettavo che avresti accettato.
- In
fondo cosa me ne frega dell’ufficio? Mica lo dovrò ripulire io, dopo.
- Ottimo
pensiero.
Bérénice
s’inginocchiò a terra, estraendo da sotto i vestiti una sottile catenina con
crocifisso. Strinse il gioiello fra le mani giunte.
- Hai un
ultimo desiderio, État français?- domandò
Francia poggiandole la bocca del mitra sulla nuca candida dalla quale aveva
spostato i corti ricci.
- Dio
abbia pietà della mia anima. Anche se forse non lo merito.
- Adieu, ma soeur.
Vichy
sorrise, anche se Francia non lo vide. America entrò di corsa non appena sentì
lo sparo. Colpì con i piedi il cappello cremisi.
Francia
alzò lo sguardo vero di lui – Mi dai il cappello?- domandò alzando la mano
verso di lui.
America
boccheggiò, prendendo il cappello e porgendoglielo. Francia lo prese e si chinò
poi a prendere fra le braccia la donna posandole il cappello sul viso.
America
osservò prima la mitragliatrice abbandonata poi l’uomo che se ne andava.
- Ehy! Godamnit
France! Dove vai?!- ululò contro la schiena del francese.
- Che
domande.- Francia scosse la spalle senza degnarlo neanche di troppa attenzione
– A seppellirla, non si vede? Sous
les fleurs des Champs Élidés. Et que Dieu ait en gloire ma belle soeur.
A.Corner____
Bérénice,
il Regime di Vichy, o anche État
français, Stato Francese. La mia cara Bérénice.
Mi sono affezionata a lei, sapete?
Ricomparirà,
ricomparirà. Prima però voglio scrivere qualcosa su Natal (Spagna Franchista).
E
andiamo con le traduzioni (questa volta non le ho fatte con google, ma con un
altro traduttore. Suppongo siano più esatte, anche perché il francese l’ho
studiato e qualcosa ricordo xD)
Tuer
une femme en particulier est acceptable,
la tuer en public non : uccidere una donna in
privato è accettabile, ucciderla in pubblico no.
Il est très
mignon de sa part : è
molto carino da parte sua.
Il est une
enfant : (lui) è un bambino.
mais il est beau
et il a un beau s'asseoir, ceci il le rend beaucoup fascinant au-delà que supportable : ma è bello ed ha un bel sedere e questo lo rende
molto affascinante, oltre che sopportabile.
Sois toujours l'habituel mon chéri !:
sei sempre il
solito, mio caro!
goûts
horribles: gusti
orribili.
et
d'un sac d'autres choses : e
di un sacco d’altre cose.
Est-ce que
tu es prête?: Sei pronta ?
Même s'il je
ne fusse pas?: Anche se non lo fossi ?
Non
traduco ne « Oui » ne « Pourquoi » perché do per scontato che si sappia cosa
vogliono dire xD
Non
traduco neanche le espressioni usate da America, più che altro sono dei
rafforzativi di frasi. Volgari, ma
rafforzativi.
Adieu, ma soeur: Addio, sorella mia.
Sous les
fleurs des Champs-Élysées. Et
que Dieu ait en gloire ma belle sœur : sotto
i fiori dei Campi Elisi (in questo caso inteso sia come la strada di Parigi,
sia come i Campi Elisi veri e propri. Un doppio senso romantico ù_ù). E che Dio abbia in gloria la mia bella sorella.