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Autore: Lila_88    31/01/2010    1 recensioni
Kaori nasconde un terribile segreto, che torna a tormentarla. Ryo cerca di capire cosa possa turbare in modo tanto evidente la sua socia.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2


Saeko era piena di lavoro, negli ultimi tempi. Non sapeva dove sbattere la testa. Ci mancava solo la faccenda di Toshida Yamamoto, il criminale evaso già da qualche giorno. Naturalmente di lui si erano già perse tutte le tracce e ritrovarlo sarebbe stato molto difficile ed impegnativo. Venne distratta da uno strano baccano proveniente dall’esterno del suo ufficio. Quandò udì voci femminili inveire contro un “maniaco”, comprese chi avesse deciso di fargli visita quel pomeriggio. Si alzò dalla sedia e quando aprì la porta non si meravigliò di vedere Ryo svolazzare da una scrivania all’altra delle sue colleghe. Senza scomporsi, lo prese per la giacca e se lo trascinò dietro fino all’ufficio,  richiudendosi la porta dietro e distribuendo scuse a destra e a manca.


-    Ryo, ma insomma!!! Quando la pianterai di fare il farfallone a questo modo?!?

-    Quando tu, mia dolce Saeko, ti deciderai a pagarmi tutti i mokkori che mi devi!! Devo forse mostrarti la lista?? Ti avviso che, oramai, è chilometrica!!

Saeko alzò gli occhi al cielo. Era sempre il solito.


-    Sei venuto qui solo per questo? Perché ti avverto: oggi non è giornata! Non ho il tempo materiale di stare dietro a queste sciocchezze!!


Ricordandosi il motivo della visita, Ryo si fece serio.


-    No. ho un favore da chiederti. Devi dirmi tutto quello che sai dell’evaso fuggito l’altra notte.

-    Stai parlando di Yamamoto? Perché ti interessa?
-    Tu dimmi solo se puoi darmi quelle informazioni. Altrimenti mi rivolgerò a Reika.

Saeko aggrottò le sopracciglia, vedendo quanto fosse determinato Ryo. Probabilmente non le avrebbe detto nient’altro sui motivi che lo spingevano a voler sapere tutto del criminale, quindi si decise a parlare.


-    Toshida Yamamoto stava scontando una pena di trent’anni di reclusione. E’ molto pericoloso, e di lui non abbiamo più tracce. Da tempo era particolarmente seguito per via della sua instabilità mentale che era peggiorata.

-    Si, ma perché era in carcere? Di cosa è stato accusato?
-    Vedi, il suo caso fu molto complesso, all’epoca dei fatti. Si occupò Hydeyuki  di questa faccenda. Yamamoto era uno spacciatore molto potente. Venne arrestato dopo aver sequestrato una giovane ragazza di cui non si è mai saputa, almeno ufficialmente, l’identità. A dire la verità, non si è mai saputo neanche cosa accadde di preciso durante il sequestro e il successivo arresto di Yamamoto. La questione fu insabbiata e messa a tacere. Solo l’allora capo della polizia e Hydeyuki seppero come andarono di preciso le cose.
-    Come è possibile che non si sapesse neanche il nome della ragazza?
-    Beh, fu tenuto rigorosamente segreto. Anche quel particolare fu probabilmente noto solo al capo e a Maki.
-    Beh, cerca di scoprire di chi si trattava. E’ molto importante.
-    Ma... Come faccio?
-    Senti, Saeko. Te lo ripeto: è molto importante. E tu devi aiutarmi. Me lo devi, soprattutto dopo tutti i favori che io ho fatto a te.
-    Va bene, ho capito. Farò il possibile.
-    Il possibile non mi basta. Devo avere quel nome.
-    E va bene! Allora farò anche l’impossibile, ok? Però mi scalerai tutti i mokkori, non è vero?
-    Beh, tutti no, però darò una bella scorciata alla lista.

Senza aggiungere altro, Ryo si voltò e si avvicinò alla porta per andarsene.


-    Ryo?


Lo sweeper si fermò, senza voltarsi.


-    Si?

-    Perché ti sta tanto a cuore sapere quel nome?
-    Tu cercalo e basta. Per adesso non posso dirti nient’altro.

Saeko sospirò. Ma Ryo sapeva che lei avrebbe comunque fatto di tutto per aiutarlo.


-    Grazie.


Quando Ryo se n’era già andato, Saeko si mise subito a lavoro per cercare negli archivi qualche informazione. Di rado aveva visto Ryo così preoccupato.



Kaori stava cercando di nascondere i segni del pianto che fino a pochi minuti prima l’aveva scossa. Ryo non era ingenuo. Sapeva perfettamente che lui si era già accorto che qualcosa che non andava c’era. Kaori voleva evitare di dargli altri elementi di cui sospettare. Proprio in quel momento udì sbattere la porta di casa. Sapendo che ciò significava che Ryo aveva appena fatto ritorno a casa, Kaori scese al piano inferiore. Mentre stava ancora scendendo le scale, vide Ryo di spalle. Quando lo sweeper si voltò verso di lei, probabilmente accortosi del suo avvicinamento, Kaori vide davanti a sé tutta un’altra persona. Vide il volto di colui che, in quegli anni, aveva cercato di dimenticare per sempre, pur non riuscendoci mai. Ryo, non comprendendo affatto cosa stesse accadendo alla socia, vide Kaori sbiancare d’un colpo, con il corpo rigido. Vedendola così, lui le si avvicinò. Solo quando le mise una mano sul braccio, la donna si riscosse e si accorse che si era trattata solo di un’allucinazione. Quello che aveva davanti era Ryo. Quando comprese che Ryo cercava di indagare con lo sguardo, lei abbassò gli occhi ed evitò i suoi scrutatori.

-    Kaori, che cosa c’è?

-    Ehm, niente, anzi scusami. E non preoccuparti, sto bene. Adesso devo proprio andare. Ci vediamo dopo, ok?
-    Ma, aspetta, dove vai? E’ quasi ora di cena!

Niente. Kaori non l’aveva proprio ascoltato ed era già scappata via. Ryo rimase per qualche secondo stupito ed immobile. Poi decise di seguirla, preoccupato per lei.






  
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