Attraversai la strada asfaltata e passai dall’altro lato. Cominciai la discesa,lentamente. Entrai nel bar che precedeva la spiaggia,feci un cenno di saluto al proprietario e scesi per la scalinata fino ad arrivare al lido. Davanti a me si apriva l’oceano. Mi aveva sempre dato il senso di vuoto. Chissà quanto è grande,chissà chi c’è dall’altro lato. Mi alzai gli occhiali sulla testa e ricomincia a scendere salutando a destra e a manca qualche due o tre famigliole. L a sabbia mi penetrava nelle infradito bianche,non era caldissima ma oserei dire, sopportabile. Camminai orizzontalmente fino ad arrivare al mio ombrellone. Quell’arancione così accesso mi aveva sempre colpita sin da quando ero piccola. Spostai il lettino sotto il sole e attaccai il pareo ad una sua estremità. Intravidi alcuni miei amici “conoscenti” giocare a pallavolo. Lla mia permanenza qui sarebbe stata,come ogni anno,molto breve e ben presto sarei dovuta tornare a casa. Ecco cosa non mi piace di queste amicizie: si perdono i contatti,ognuno prende per la propria strada ed è costretto a cavarsela da solo senza l’aiuto di quelle persone che in quei giorni ti sono stati tanto vicini. Per questo non mi sono mai voluta affezionare molto a loro. Sapevo come sarebbe andata a finire, a causa delle mie esperienze passate. Sono persone che entrano senza bussare ed escono senza salutare nella tua vita e non puoi mai sapere se resteranno nel tuo cuore. Magari li dimenticherai subito,o forse no, magari rimarranno nel tuo cuore e la lontananza ti farà soffrire, ma anche no. È sempre molto dura separarmi da loro,se mi affezionassi troppo non so cosa potrebbe accadere. Ma alcuni torneranno con me nel New Jersey ma non sarà la stessa cosa. La semplicità dei momenti in cui si sta assieme è irripetibile. Lo so che le cose belle finiscono in fretta ... ma perché?