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Autore: RubyTuesday_    31/01/2010    11 recensioni
Io l'ho sempre detto che i fan dei Beatles sono tutti un po' matti (bonariamente, eh!). Come si spiega altrimenti il fatto che io, dopo una mattinata passata a studiare arte, mi sia immaginata i quattro ragazzi di Liverpool che... non ve lo dico, lo scoprirete leggendo!
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sinfonie Su Tela

Premessa

1.     Ieri giravo su internet e ho trovato che Ringo una volta ha detto: “Mi piace molto Beethoven. Specie i suoi quadri”;

2.    Quando studio metto sempre di sottofondo un po’ di musica classica;

3.    Stamattina stavo studiando arte (!!) e ascoltavo Beethoven;

4.   Mi è tornata in mente la frase di Ringo e così la mia mente malata si è immaginata i Beatles alle prese con i quadri di Beethoven

5.    Oggi ero disoccupata, perciò mi sono messa a scrivere…

Bene, possiamo inziare.

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Era una notte buia e tempestosa… No, un pomeriggio buio e tempestoso. Insomma: quattro figure vestite di nero uscirono di soppiatto in strada. Pioveva, e la poca luce del giorno era ormai sparita, lasciando un mantello nero calato sulla città. Solo i lampioni illuminavano le strade.

Le quattro figure si infilarono in un vicoletto laterale, sempre camminando furtivamente.

“Che dite, se passiamo di qui ci vedono?”

“No, in questi vicoli non passa mai nessuno!”

“Ok allora andiamo!”

“Ehm… ho dimenticato la battuta!”

Così dicendo, si avviarono (sempre con passo furtivo) verso la loro meta.

Passarono parecchi minuti, e i quattro continuavano a camminare per l’intricato labirinto di vicoli.

“Ma dove stiamo andando? Non potevamo passare dalle strade principali?”

“Be’, così nessuno ci vede…”

“Sì, ma non ci vediamo neanche noi!”

“Guarda, Ringo, se non arriviamo entro cinque minuti ti uccido! Ma perché abbiamo deciso di seguire te?”

“Infatti! E adesso i miei capelli si stanno rovinando con tutta questa umidità!”

Tre paia di occhi si voltarono all’unisono verso chi aveva parlato.

“Sempre il solito! Comunque guardate, siamo arrivati!”

“Finalmente!”

I quattro entrarono in un edificio, all’entrata del quale c’era una targa che diceva:

 

“Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”

 

No, sto scherzando. In realtà la targa diceva:

 

“Museo d’arte

Mostra del giorno:

Beethoven”

 

Bene, come dicevamo, i quattro entrarono nel misterioso edificio, cioè nel museo.

L’interno era costituito da una piccolissima sala. Attaccate alle pareti c’erano quattro… ehm… vetrine… quelle che si usano per proteggere i quadri insomma.

I Beatles (ormai si è capito chi erano) si diressero nella direzione indicata da una freccia gialla, che mostrava l’inizio della visita.

“Ehm… Ringo? Ma sei sicuro che Beethoven dipingesse? A me risulta che fosse un compositore, non un pittore!”

Ringo guardò l’amico con sguardo truce.

“Hey, Beethoven è il mio pittore preferito, lo saprò IO, no?”

“Va bene… se lo dici tu…”

Arrivarono davanti alla prima opera. O meglio, arrivarono dove avrebbe dovuto esserci la prima opera. In realtà, c’era solo un cartellino bianco.

“Siamo spiacenti, questo quadro è stato ritirato dall’esposizione”

“Che simpatici”

Nella sala, intanto, suonava la nona sinfonia di Beethoven, appunto.

“Dai, continuiamo”

Continuarono la loro visita. Arrivarono dove avrebbe dovuto trovarsi il secondo quadro. Ma anche lì, niente. Solo un cartellino bianco.

“Cosa dice?”

“Questo quadro è stato rubato recentemente. Preghiamo i visitatori di continuare”

“Ma che cavolata è?”

“Non so, John. Evidentemente ci prendono in giro. Proviamo più avanti.”

Ma, per quanto continuassero, trovavano sempre e solo cartellini bianchi ad attenderli.

“Quest’opera non è disponibile perché è in restauro”

“Il quadro è stato spostato più avanti”

Quando, dopo mezz’ora, arrivarono alla fine di quella che avrebbe dovuto essere la loro visita, erano ormai esasperati.

Ringo era deluso per non aver potuto ammirare neanche uno dei quadri del suo pittore preferito.

George stava morendo di fame, perché per quella visita aveva saltato la merenda.

Paul era arrabbiato perché la pioggia gli aveva rovinato i capelli.

John era… stanco, infatti si era dovuto svegliare per andare lì.

Finalmente, l’ultimo quadro era veramente un quadro.

Con sorpresa però, nel quadro c’erano delle parole, non delle immagini.

 

La direzione è felice di avvisarvi che… ci siete cascati!

Infatti Beethoven era un musicista, non un pittore, e pertanto non ha mai dipinto alcun quadro.

La prossima volta informatevi prima di venire al concerto di Picasso, ok?

Cordiali saluti

 

“Ringo…?”

“Ehm… cosa?”

“Lo sapevi che Beethoven non ha mai dipinto nessun quadro, e io ho dovuto svegliarmi per venire con te a questa mostra?”

“E che io ho dovuto saltare la merenda?”

“E che io mi sono rovinato i capelli?”

“Ehm… oops…”

“Ringo… comincia a scappare, che è meglio!”

“Aiutooo!”

 

Il batterista correva per strada, ma questa volta non era inseguito da una banda di ragazzine urlanti come al solito…

 

FINE

 

 

 

*****************************

Ma ciao! Allora, premesso che questa fic è una cavolata, ho dato libero sfogo alla mia fantasia dopo una mattinata alquanto interessante passata a studiare arte.

Spero vi sia piaciuto leggere… non commento oltre che è meglio J

Ciao a tutte

THE J

 

 

 

 

 

 

  
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