C'è sempre gente nell'unico locale alla moda della piccola città.
Sulla soglia c'è un bizzarro viavai di gente. I ragazzi entrano ed escono, cantando e ballando: sembrano stranamente euforici.
Uno di loro, un giovane pallido, nota una ragazza sola, ferma fuori dal locale. Bionda, piccolina, vestita di nero, pensierosa. Con un movimento fluido le si avvicina:
-Ciao. Sai che ore sono?
Ha un accento strano, potrebbe essere irlandese. Un vecchio ricordo sta per riaffiorare, ma lei lo scaccia e alza gli occhi su di lui. Non ha l'orologio al polso, ma gli risponde ugualmente:
-Sono le dodici e mezza.
Non sorride, ma lo guarda fisso. Lui ammicca:
-Sono Patrick, piacere di conoscerti.
Lei alza le sopracciglia e fissa per un secondo la mano che lui le tende, prima di prenderla e rispondere:
-Io sono Anne.
Dopo poche parole, lui le ha chiesto di fare un giro. Lei non ha risposto, ma l'ha ugualmente seguito. Così si trovano nel cimitero: la distesa di lapidi fa sempre effetto, come la prima volta.
Lui l'abbraccia da dietro e le mormora all'orecchio:
-Non è uno scenario suggestivo?
-Sì!
La risposta giunge fulminea, mentre la ragazza di abbassa velocemente e getta l'uomo a terra, a pancia in su. Tira fuori un paletto -impossibile definire da dove- e fa per piantarglielo nel cuore, quando lui grida:
-Aspetta!
Lei si ferma a pochi centimetri dal suo petto, così lui la prende di sorpresa e capovolge la situazione: ora lui è sopra e cerca di raggiungere il suo collo con la bocca:
-Accidenti, a questo punto non dovresti rivelarmi un segreto, per cui io non dovrei ucciderti?
Lo rimbecca la ragazza mentre con un calcio lo spinge lontano. Quando è steso a terra, gli pianta un paletto nel cuore. La figura, dagli occhi sgranati, lascia in pochi secondi spazio alla polvere.
Lei si alza, si scrolla i vestiti e si addentra nel cimitero.
Il locale è lontano, ma una musica sembra diffondersi nell'aria.
È una canzone nota, che parla di lei.
Buffy conosce le parole, e inizia a cantare:
-Every single night, the same arrangement...