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Autore: xD_faby_xD    01/02/2010    1 recensioni
Mi girai curiosa di sapere chi fosse. (...) , oddio mi coprii subito la bocca e le guance diventarono rosse di vergogna, incredibile, come ho fatto a esprimere un pensiero tanto sciocco ad alta voce facendo una pessima figura non soltanto davanti a tutta la classe ma soprattutto dinanzi a quel ragazzo che aveva gli occhi più belli ed espressivi che per la prima volta mi avessero fatto fare la cosa più idiota che avessi mai fatto dall’inizio dell’anno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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impulso di sofferenza

                                                Impulso di sofferenza

Era il mio primo giorno di scuola del secondo anno delle superiori ed ero terribilmente sofferente dentro di me, come se la mia vita avesse perso ogni significato, come se il mio scopo nel mondo non fosse più quello di sempre ma di minimo livello, come se io non fossi destinata a essere felice ed innamorarmi perdutamente di qualcuno che ricambiasse lo stesso sentimento, come se fossi nata solo por aiutare  chi potevo al meglio delle mie qualità. Bhè mi sbagliavo, era finalmente giunta l’ora che tutto questo cambiasse ma non me ne accorsi subito. Iniziai arrivando in classe – come sempre- in ritardo e sgommando al lato della porta dell’aula con il fiatone, imbarazzata, cercai di non guardare i miei compagni quindi mi concentrai sulla prof. << Oh, signorina Akane, ha quindi deciso oggi di far parte alla mia lezione dunque >>, disse sarcastica la professoressa.
<< Mi scusi per il ritardo >>. Mi accomodai in un banco vuoto senza notare chi mi fosse seduto a fianco cercando di trovare il libro d’inglese nello zaino. Incominciato a prendere appunti notai dopo un arco di tempo che il mio compagno di classe mi stava fissando. Mi girai curiosa di sapere chi fosse. Magari era Mijony che l’anno precedente non faceva altro che molestarmi e nonostante le mie ripetute martellate e cazzotti sulla sua faccia si ostinava a volerci provare.
<< WoW >>, oddio mi coprii subito la bocca con le guance diventare rosse di vergogna, incredibile, come ho fatto a esprimere un pensiero tanto sciocco ad alta voce facendo una pessima figura non soltanto davanti a tutta la classe ma soprattutto dinanzi a quel ragazzo che aveva gli occhi più belli ed espressivi che per la prima volta mi avessero fatto fare la cosa più idiota che avessi mai fatto dall’inizio dell’anno. Ma come non potevo dire WOW guardando quegli occhi di un verde mai visto e di un profondo pensiero all’interno di essi. La professoressa inizialmente rimase perplessa ma poi continuò ignorando l’accaduto. Chissà perché! Mhmm… magari pensava anche lei che chiunque avrebbe avuto una reazione simile guardando quegli occhi…  indescrivibili.
Non lo conoscevo, ma era un mio compagno di classe perciò l’avrei visto ogni giorno quindi silenziosamente gli sorrisi.
<< Ciao, io sono Akane! >>
Dopo due o tre secondi rispose al sorriso (e che sorriso, quasi spalancai la bocca dallo schok, meglio di no avevo già mostrato la parte di me che non era del tutto sana di mente lasciamogli credere che sono normale).
<< Il mio nome è Ren >>, era il canto di uno strumento armonioso o qualcuno aveva installato nella sua gola un piano forte a corde dolci e sensuali? Oddio, ma ero diventata pazza o quel ragazzo cos’ì perfetto era proprio seduto accanto a me e mi stava parlando?
<< Non ti ho mai visto qui, di dove sei? >>, forse non era la domanda più opportuna. << Ehm, in realtà sono sempre vissuto qui soltanto che non venivo in questa scuola e non ho mai frequentato molto gli ambienti pubblici >>.
<< Oh >>, lasciai cadere il discorso,  il suo sguardo mi dava uno strano giramento di testa. Ci fissavamo troppo intensamente, perché?
<< Anake, which matter are we treating? >>,certo che non poteva scegliere giornata migliore per fare la sua “interrogazione settimanale”. La mia risposta fu una cosa tipo: “ehm, I don’t remeber”. 

Suonata la campana mi affiancai al mio nuovo amico per conoscerlo meglio ma uscì così veloce dalla classe che non ebbi il tempo nemmeno di salutarlo.
<< Akane >>, ed ecco una pacca dolorosa arrivata alle mie spalle dal ragazzo più appiccicoso del mondo. << Ciao Baiko >>, lo salutai con aria secca e per niente divertita, massaggiandomi il punto in cui mi aveva “salutata”. << Posso portarti i libri? >>, neanche il tempo di rientrare a scuola che già mi stava appiccicato. << Smamma Baiko >>, lo cacciai crudele. << Okay allora a dopo dolcezza >>, concluse con un occhiolino
riprovevole.
C’era un’ora tutta libere grazie all’assemblea scolastica d’inizio anno, perciò com’ero solita fare mi sedetti sulla mia panchina preferita del cortile della scuola ascoltando la musica dal mio Mp3.
La la la la , la la … mmmm… mmm… canticchiai senza neanche accorgermene ma venni interrotta da una mano posta sulla mia spalla. Questa era morbida e fresca come una brezza d’estate. Ren… pensai sognante. Sembrava quale grande discorso importante dovessimo fare invece era una semplice conversazione dove scoprimmo di avere molte, o forse troppe, cose in comune. La musica, i libri, i problemi, i pensieri che ci appartenevano erano molto più simili di quanto avessi mai potuto credere.
Iniziammo a frequentarci sempre più spesso fino a diventare migliori amici. Un giorno, mentre stavo leggendo un romanzo fantasioso sotto un albero vicino casa mia, Ren mi raggiunse. << Ciao! >>, sorrise serio. << Ren, cosa ci fai qui? >>, il mio sorriso si allargò al massimo io ormai vivevo di lui, lo amavo già da mesi ma lui non lo sapeva e non ero sicura che lo avrebbe mai saputo. << Ti vorrei parlare seriamente per un minuto se posso >>, era bello e dolce come il primo giorno che lo avevo conosciuto e avrei fatto tutto per lui, quella sua preoccupazione nella sua voce mi fece temere che la cosa che mi doveva dire non fosse bella ma lo invitai a palare con un cenno.
<< Akane.. io … >> DRINGGG DRINGGG … il cellulare mi squillo proprio in quel momento...
wow tempismo perfetto, pensai sarcastica.
<< Pronto! >>, chi rompeva alle quattro del pomeriggio.
<< Tesoro sono mamma, ascolta devi venire subito a casa è arrivato il tuo sposo prescelto, non è grandioso forza ti aspetto lui è ansioso di conoscerti >>. Feci scivolare il telefono dalla mano senza neanche pensare se avesse riattaccato o meno. Cosaaaaaa!!!!!!!!! Io avevo un futuro marito prescelto dai miei genitori???? Perché nessuno mi aveva mai informata di questa cosa  terribile, assurda, inaccettabile. NONONO!!!!!! Non potevo permetterlo io amavo Ren, come potevo sposare un altro.
<<  Akane? Cosa è successo? >>, nonono non potevo dirgli che mi dovevo sposare con uno che non conoscevo non avrei mai saputo se lui….
<< Nulla.. >>, mi uscì fuori con la foce strozzata nella voglia infinita di piangere e buttarmi fra le sua braccia. << Dicevi? >> lo incoraggiai a dire quelle che sarebbero state le ultime parole dolci che avrei potuto godermi da “singol innamorata”. << Akane, era da tempo che volevo confessarti, che… sono innamorato di te >>, dai miei occhi iniziarono a scendere lacrime di gioia, dolore, angoscia, frustrazione, ma comunque gioia gioia GIOA. Lui mi amava. Mi amava. C’è…. Lui mi AMAVA. Voce del verbo AMARE…. Amava me … IO…. E io amavo lui…..
<< Scusa ti prego non piangere non avrei dovuto dirtelo >>, disse triste e angosciato. << Ti sbagli Ren, perché io ti amo… anch’io ti amo… e ti amerò per sempre >>, continuavo a piangere senza fermarmi. << Basta ti prego dimmi perché piangi >>, chiese frustrato e dopo avergli spiegato la situazione restò in silenzio a fissare i miei occhi. Non sopportavo quella situazione e lo baciai con tutta me stessa con le mie mani che stringevano il suo viso. Il mio cuore era scoppiato in un vortice di multi emozioni senza limiti. << Vedrai, troveremo la soluzione a tutto questo, non possono costringerti >>, o forse si. Dopo averlo salutato corsi a casa per spiegare tutto a mia madre e appena aprii la porta dell’ingresso vidi una donna robusta vestita di una pelliccia rara e folta con al suo fianco un ragazzo dagli occhi marrone fango e capelli scuri. << Eccola qua la nostra ragazza >>, disse la donna enorme. Mia madre si avvicinò a me cingendomi le spalle per presentarmi al mio sposo: << Akane lui è Jukado, il tuo futuro sposo >>, non sembrava molto felice di conoscermi. Mi sorrideva ma aveva uno sguardo triste, lontano. <>, ci stringemmo la mano e poi le nostre madri uscirono dalla stanza per concederci un po’ di privacy. Non parlava, continuava a fissare il vuoto.
<< Salve Jukado…. Io so che i nostri genitori avranno deciso di farci sposare ma io … ecco.. sono già innamorata >>. I suoi occhi s’illuminarono. Non è che mi trovava brutta???
<< Oh, mia dolce Akane non sai quale sollievo tu mi abbia provocato. Anch’io sono perdutamente innamorato della mia dolce Misako >>. Fantastico, non poteva darmi notizia migliore, poiché con tali scuse riuscimmo a convincere le nostre madri a non farci sposare e io tornai dal mio Ren.
<< Akane, amore mio. Finalmente siamo felici e niente potrà mai separarci >>, ci baciammo intensamente e nel mio corpo sentii crescere una strana adrenalina che avevo voglia di far scoppiare in tutti i modi.

Cinque anni dopo io e Ren ci sposammo avendo avuto in seguito due figli un maschio Yoshi e una femmina Kurata adottando un bambino Joshy. Le nostre vite insieme erano bellissime e il nostro amore durò per sempre ereditandolo poi con gli amori dei nostri figli.


Spero vi piaccia anche questa storia ^__^ vi prego commentate e ditemi ciò che ne pensate xD Bacio :P
  
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