Impulso di sofferenza
Era il mio
primo giorno di scuola del secondo anno delle superiori ed ero terribilmente
sofferente dentro di me, come se la mia vita avesse perso ogni significato,
come se il mio scopo nel mondo non fosse più quello di sempre ma di minimo
livello, come se io non fossi destinata a essere felice ed innamorarmi
perdutamente di qualcuno che ricambiasse lo stesso sentimento, come se fossi
nata solo por aiutare chi potevo al
meglio delle mie qualità. Bhè mi sbagliavo, era finalmente giunta l’ora che
tutto questo cambiasse ma non me ne accorsi subito. Iniziai arrivando in classe
– come sempre- in ritardo e sgommando al lato della porta dell’aula con il
fiatone, imbarazzata, cercai di non guardare i miei compagni quindi mi
concentrai sulla prof. << Oh, signorina Akane, ha quindi deciso oggi di
far parte alla mia lezione dunque >>, disse sarcastica la professoressa.
<< Mi scusi per il ritardo >>. Mi accomodai in un banco vuoto senza
notare chi mi fosse seduto a fianco cercando di trovare il libro d’inglese
nello zaino. Incominciato a prendere appunti notai dopo un arco di tempo che il
mio compagno di classe mi stava fissando. Mi girai curiosa di sapere chi fosse.
Magari era Mijony che l’anno precedente non faceva altro che molestarmi e
nonostante le mie ripetute martellate e cazzotti sulla sua faccia si ostinava a
volerci provare.
<< WoW >>, oddio mi coprii subito la bocca con le guance diventare
rosse di vergogna, incredibile, come ho fatto a esprimere un pensiero tanto
sciocco ad alta voce facendo una pessima figura non soltanto davanti a tutta la
classe ma soprattutto dinanzi a quel ragazzo che aveva gli occhi più belli ed
espressivi che per la prima volta mi avessero fatto fare la cosa più idiota che
avessi mai fatto dall’inizio dell’anno. Ma come non potevo dire WOW guardando
quegli occhi di un verde mai visto e di un profondo pensiero all’interno di
essi. La professoressa inizialmente rimase perplessa ma poi continuò ignorando
l’accaduto. Chissà perché! Mhmm… magari pensava anche lei che chiunque avrebbe
avuto una reazione simile guardando quegli occhi… indescrivibili.
Non lo conoscevo, ma era un mio compagno di classe perciò l’avrei visto ogni
giorno quindi silenziosamente gli sorrisi.
<< Ciao, io sono Akane! >>
Dopo due o tre secondi rispose al sorriso (e che sorriso, quasi spalancai la
bocca dallo schok, meglio di no avevo già mostrato la parte di me che non era
del tutto sana di mente lasciamogli credere che sono normale).
<< Il mio nome è Ren >>, era il canto di uno strumento armonioso o
qualcuno aveva installato nella sua gola un piano forte a corde dolci e
sensuali? Oddio, ma ero diventata pazza o quel ragazzo cos’ì perfetto era
proprio seduto accanto a me e mi stava parlando?
<< Non ti ho mai visto qui, di dove sei? >>, forse non era la domanda
più opportuna. << Ehm, in realtà sono sempre vissuto qui soltanto che non
venivo in questa scuola e non ho mai frequentato molto gli ambienti
pubblici >>.
<< Oh >>, lasciai cadere il discorso,
il suo sguardo mi dava uno strano giramento di testa. Ci fissavamo
troppo intensamente, perché?
<< Anake, which matter are we treating? >>,certo che non poteva
scegliere giornata migliore per fare la sua “interrogazione settimanale”. La
mia risposta fu una cosa tipo: “ehm, I don’t remeber”.
Suonata la
campana mi affiancai al mio nuovo amico per conoscerlo meglio ma uscì così
veloce dalla classe che non ebbi il tempo nemmeno di salutarlo.
<< Akane >>, ed ecco una pacca dolorosa arrivata alle mie spalle dal
ragazzo più appiccicoso del mondo. << Ciao Baiko >>, lo salutai con
aria secca e per niente divertita, massaggiandomi il punto in cui mi aveva
“salutata”. << Posso portarti i libri? >>, neanche il tempo di
rientrare a scuola che già mi stava appiccicato. << Smamma Baiko >>,
lo cacciai crudele. << Okay allora a dopo dolcezza >>, concluse con
un occhiolino riprovevole.
C’era un’ora tutta libere grazie all’assemblea scolastica d’inizio anno, perciò
com’ero solita fare mi sedetti sulla mia panchina preferita del cortile della
scuola ascoltando la musica dal mio Mp3. La la la la , la la … mmmm… mmm… canticchiai senza neanche accorgermene ma
venni interrotta da una mano posta sulla mia spalla. Questa era morbida e
fresca come una brezza d’estate. Ren… pensai sognante. Sembrava quale grande discorso
importante dovessimo fare invece era una semplice conversazione dove scoprimmo
di avere molte, o forse troppe, cose in comune. La musica, i libri, i problemi,
i pensieri che ci appartenevano erano molto più simili di quanto avessi mai
potuto credere.
Iniziammo a frequentarci sempre più spesso fino a diventare migliori amici. Un
giorno, mentre stavo leggendo un romanzo fantasioso sotto un albero vicino casa
mia, Ren mi raggiunse. << Ciao! >>, sorrise serio. << Ren, cosa
ci fai qui? >>, il mio sorriso si allargò al massimo io ormai vivevo di
lui, lo amavo già da mesi ma lui non lo sapeva e non ero sicura che lo avrebbe
mai saputo. << Ti vorrei parlare seriamente per un minuto se posso >>,
era bello e dolce come il primo giorno che lo avevo conosciuto e avrei fatto
tutto per lui, quella sua preoccupazione nella sua voce mi fece temere che la
cosa che mi doveva dire non fosse bella ma lo invitai a palare con un cenno.
<< Akane.. io … >> DRINGGG DRINGGG … il cellulare mi squillo proprio
in quel momento... wow tempismo perfetto, pensai sarcastica.
<< Pronto! >>, chi rompeva alle quattro del pomeriggio.
<< Tesoro sono mamma, ascolta devi venire subito a casa è arrivato il tuo
sposo prescelto, non è grandioso forza ti aspetto lui è ansioso di
conoscerti >>. Feci scivolare il telefono dalla mano senza neanche pensare
se avesse riattaccato o meno. Cosaaaaaa!!!!!!!!! Io avevo un futuro marito
prescelto dai miei genitori???? Perché nessuno mi aveva mai informata di questa
cosa terribile, assurda, inaccettabile.
NONONO!!!!!! Non potevo permetterlo io amavo Ren, come potevo sposare un altro.
<< Akane? Cosa è successo? >>, nonono non potevo dirgli che mi dovevo
sposare con uno che non conoscevo non avrei mai saputo se lui….
<< Nulla.. >>, mi uscì fuori con la foce strozzata nella voglia
infinita di piangere e buttarmi fra le sua braccia. << Dicevi? >> lo
incoraggiai a dire quelle che sarebbero state le ultime parole dolci che avrei
potuto godermi da “singol innamorata”. << Akane, era da tempo che volevo
confessarti, che… sono innamorato di te >>, dai miei occhi iniziarono a
scendere lacrime di gioia, dolore, angoscia, frustrazione, ma comunque gioia
gioia GIOA. Lui mi amava. Mi amava. C’è…. Lui mi AMAVA. Voce del verbo AMARE….
Amava me … IO…. E io amavo lui…..
<< Scusa ti prego non piangere non avrei dovuto dirtelo >>, disse
triste e angosciato. << Ti sbagli Ren, perché io ti amo… anch’io ti amo… e
ti amerò per sempre >>, continuavo a piangere senza fermarmi.
<< Basta ti prego dimmi perché piangi >>, chiese frustrato e dopo
avergli spiegato la situazione restò in silenzio a fissare i miei occhi. Non
sopportavo quella situazione e lo baciai con tutta me stessa con le mie mani
che stringevano il suo viso. Il mio cuore era scoppiato in un vortice di multi
emozioni senza limiti. << Vedrai, troveremo la soluzione a tutto questo,
non possono costringerti >>, o forse si. Dopo averlo salutato corsi a casa
per spiegare tutto a mia madre e appena aprii la porta dell’ingresso vidi una
donna robusta vestita di una pelliccia rara e folta con al suo fianco un
ragazzo dagli occhi marrone fango e capelli scuri. << Eccola qua la nostra
ragazza >>, disse la donna enorme. Mia madre si avvicinò a me cingendomi
le spalle per presentarmi al mio sposo: << Akane lui è Jukado, il tuo
futuro sposo >>, non sembrava molto felice di conoscermi. Mi sorrideva ma
aveva uno sguardo triste, lontano. <
<< Salve Jukado…. Io so che i nostri genitori avranno deciso di farci
sposare ma io … ecco.. sono già innamorata >>. I suoi occhi
s’illuminarono. Non è che mi trovava brutta???
<< Oh, mia dolce Akane non sai quale sollievo tu mi abbia provocato.
Anch’io sono perdutamente innamorato della mia dolce Misako >>.
Fantastico, non poteva darmi notizia migliore, poiché con tali scuse riuscimmo
a convincere le nostre madri a non farci sposare e io tornai dal mio Ren.
<< Akane, amore mio. Finalmente siamo felici e niente potrà mai separarci >>,
ci baciammo intensamente e nel mio corpo sentii crescere una strana adrenalina
che avevo voglia di far scoppiare in tutti i modi.
Spero vi piaccia anche questa storia ^__^ vi prego commentate e ditemi ciò che ne pensate xD Bacio :P