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Autore: Jillian Greenleaf    12/07/2005    2 recensioni
"il suo passato lo tormentava a tal punto da impedirgli di vivere, tutto quello che poteva fare era aggrapparsi a..." salve, sono tornata con una nuova ff scritta a quattro mani (con Ras) che cionvolge un aspetto un po'...darke della vita di un blader! ovvamente è un'altra one-shot ma spero che vi piaccia ugualmente! leggete e commentate!^^
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Takao Kinomiya, Max Mizuhara, Kei Hiwatari, Rei Kon, Professor Kappa, Hilary
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TRA LE ALI DEL GARGOYLE

TRA LE ALI DEL GARGOYLE

 

Correva perdifiato sotto la pioggia, cercando di non pensare al passato ma volgere lo sguardo al futuro, un futuro felice e roseo con i suoi amici. Eppure non c’era istante in cui i volti dei suoi genitori gli offuscassero la mente.

Anche quella sera pioveva, quella sera in cui sua madre gli aveva fatto il suo ultimo regalo: Bad Gargoyle.

 

Era fuggito da sua padre; l’aveva fatto ancora, l’aveva violentato di nuovo.

Josh Mc.Grollew aveva cominciato a torturare il figlio per pura e semplice cattiveria quando aveva circa 8-9 anni (ora 15enne) e il povero ragazzo aveva ancora le cicatrici sul suo bel copro bronzeo.

Il padre lo aveva portato via dalla casa materna ancora in fasce, la madre non aveva potuto fare niente per impedire ciò; il suo bambino, il suo tesoro, il piccolo Michelle le era stato sottratto con la forza e con le minacce.

 

Il cielo piangeva ancora così come il suo cuore. I tristi avvenimenti degli anni passati ancora lo perseguitavano!

Quante volte si era svegliato urlando nel cuore della notte credendo che il padre fosse lì con lui? Non lo sapeva; troppe, troppe volte aveva vomitato l’anima assieme alla cena al solo pensiero!

Era ridotto male, magro e smunto, ultimamente non dormiva molto e mangiava ancor meno. Gli amici erano decisamente preoccupati; Matilda, Clode e Alan (i suoi compagni di squadra) cercavano di tirarlo su, di fargli tornare quel sorriso meraviglioso che da un po’ di tempo, il giovane dagli occhi azzurri aveva perso!

Non gl’importava di non mangiare, di non bere, di non dormire…per quello che gl’interessava poteva anche smettere di respirare! Che senso aveva sperare nel futuro se poi il passato tornava a perseguitarlo più terribile e oscuro che mai?

Arrivò ad un parco abbandonato; e dopo essersi seduto in ginocchio sotto una grande quercia cominciò a piangere. Piangeva e piangeva senza pensare ad altro. Stava male; gli occhi gli bruciavano, la gole era secca, la testa gli girava e il cuore, il cuore gli doleva e tanto. Faceva male, un dolore immenso, cieco quasi palpabile.

Fu allora che cominciò a pensare a sua madre e poi a Vorkof e Bartetz, alle umiliazioni subite e al dolore e all’odio provati in quei giorni di lunga agonia.

Così senza motivo cominciò a dondolare lentamente su se stesso, in avanti e indietro, piano; con una freddezza scottante e pronunciando parole sconnesse in un’assurda anemia:

-mamma…dolore…solo…aiuto…amici…aiuto…dio…salva-

Ciò che voleva dire la sua voce flebile e rotta dal pianto era:

“mamma, sento solo dolore, aiutami. Amici, aiutatemi, dio…salvami!”

dopo aver versato tutte le sue lacrime si decise, con non poco sforzo, ad alzarsi e a tornare a casa.

 

Le giornate erano uguali, tristi e monotone e neanche il bey riusciva a fargli tornare un po’ d’allegria. Era ormai caduto in quella che viene definita “depressione post-traumatica” e non trovava la forza per continuare a vivere.

Fu così che in una giornata come tante altre, si diresse verso una rupe che dava sul mare. Le onde s’infrangevano sulla scogliera e il vento trasportava con se il profumo dell’oceano, il profumo che la madre di Michelle gli aveva descritto l’ultima volta che l’aveva visto.

Fu allora che, con passo lento e malfermo, avanzò sino a sentire il vuoto sotto di se. Ora c’era solo il vento e il tormentato ricordo della sua infanzia, che mai più avrebbe rivisto.

Ma quando sentì l’acqua sfiorargli il viso avvertì anche qualcosa che lo attirava a se per salvarlo. Cadendo nell’oceano percepì una stretta forte e sicura, quasi fosse avvolto dalle ali del suo Bad Gargoyle, che lo condusse verso la riva e, quando riaprì gli occhi, vide accanto a se Kei Hiwatari, bagnato e ansimante.

Lo aveva visto gettarsi ed era corso a salvarlo; il volto di Michelle non tradiva alcuna emozione.

Kei:-io ti ho salvato, ma tu devi dirmi perché hai tentato il suicidio!-

E fu così che il biondo confessò la verità sulla sua vita: le violenze del padre, il regalo di sua madre, la sua fuga, l’incontro con Vorkof e Bartetz e le loro minacce. Kei sembrava essere tornato indietro, ai tempi in cui viveva con suo nonno: l’infanzia dei due era molto simile; così Kei prese la sua decisione!

Kei:-abbiamo molte cose in comune, ma io sono sopravvissuto grazie agli amici ed ora ti aiuterò!-concluse poi raccontandogli il suo passato.

 

Per caso una macchina nera con delle fiamme disegnate sulle portiere e senza il tettuccio, si fermò sul ciglio della strada. Una voce ai due blader familiare disse:

-hei raga, vi serve un passaggio?- e i due si ritrovarono davanti Miki e Ras (ma perché proprio quelle due svitate?nd Kei)(perché siamo noi le autrici e possiamo AVADA KEDAVRIZZARTI quando vogliamo e non fare gli occhi dolci!nd Miki). Accompagnarono i due sino ad una piazza e poi si salutarono (meno male!nd Michelle che sottolinea il fatto che Ras non ha la patente e lui si sente male)(se non ti facessi tali crisi esistenziali staresti meglio!nd Ras).

Kei:-grazie ragazze, ma dove andrete adesso?-

Miki:-io devo cruciare Yuri Ivanof e Ras freme per faro lo stesso con Vorkof!-

Ras:-e poi dobbiamo lanciare un bel experliarmus a Brooklyn per averti conciato così male!- e così dicendo, sollevando un polverone e accendendo la musica a tutto volume, partirono per sparire dopo pochi secondi (ci hanno chiamate al Ministero della Magia, trema Yuri perché sto arrivando!nd Miki che freme per lanciare sto crucio)(confermo, è una pazza furiosa! Uff!nd Ras).

Kei portò Michelle al negozio di Max dove trovarono tutti gli altri.

Takao-Max:-hei ragazzi, dov’eravate finiti? Vi abbiamo cercato ovunque!-

Kei:-eravamo a farci un bagno!- e gli altri ammirarono i due gocciolanti. Michelle era grato in cuor suo all’amico per non riferito al gruppo il suo folle gesto.

Rei:-oggi sono in forma, che ne dite di una sfida tutti contro tutti?-

Tutti:-sì, perfetto!!!- e Kei guardò Michelle con aria di sfida.

Si posizionarono attorno allo stadio e cominciarono a combattere. La lotta fu accesa e intensa, erano tutti esausti. L’attacco decisivo fu scagliato contemporaneamente da tutti i blader e dopo un lancio di luce i bey vennero scaraventati fuori dal campo. Per un istante i ragazzi si guardarono stupefatti e ammutoliti. Kei accennò ad un leggero sorriso nel vedere Michelle che scoppiò e ridere ritrovando la felicità che aveva perso. Tutti gli altri lo imitarono e poi, ormai vespro, si diressero verso le rispettive case.

Micelle ringraziò l’amico per avergli fatto tornare il sorriso, poi ricordò le due ragazze e disse:

-chissà dove sono finite?-

 

Intanto, in una palestra deserta si sentì un rumore seguito da…

Miki:-CRUCIO!!!- (finalmente ci sono riuscita!!!nd Miki soddisfatta che aspetta Ras^^)(sai che sei diabolica!nd Ras preoccupata per la sua sorte!)

 

 

Di

Ras e Miki (Jillian Greenleaf)

  
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