TRA LE ALI DEL GARGOYLE
Correva
perdifiato sotto la pioggia, cercando di non pensare al passato ma volgere lo
sguardo al futuro, un futuro felice e roseo con i suoi amici. Eppure non c’era
istante in cui i volti dei suoi genitori gli offuscassero la mente.
Anche
quella sera pioveva, quella sera in cui sua madre gli aveva fatto il suo ultimo
regalo: Bad Gargoyle.
Era
fuggito da sua padre; l’aveva fatto ancora, l’aveva violentato di nuovo.
Josh
Mc.Grollew aveva cominciato a torturare il figlio per pura e semplice
cattiveria quando aveva circa 8-9 anni (ora 15enne) e il povero ragazzo aveva
ancora le cicatrici sul suo bel copro bronzeo.
Il
padre lo aveva portato via dalla casa materna ancora in fasce, la madre non
aveva potuto fare niente per impedire ciò; il suo bambino, il suo tesoro, il
piccolo Michelle le era stato sottratto con la forza e con le minacce.
Il
cielo piangeva ancora così come il suo cuore. I tristi avvenimenti degli anni
passati ancora lo perseguitavano!
Quante
volte si era svegliato urlando nel cuore della notte credendo che il padre
fosse lì con lui? Non lo sapeva; troppe, troppe volte aveva vomitato l’anima
assieme alla cena al solo pensiero!
Era
ridotto male, magro e smunto, ultimamente non dormiva molto e mangiava ancor
meno. Gli amici erano decisamente preoccupati; Matilda, Clode e Alan (i suoi
compagni di squadra) cercavano di tirarlo su, di fargli tornare quel sorriso
meraviglioso che da un po’ di tempo, il giovane dagli occhi azzurri aveva
perso!
Non
gl’importava di non mangiare, di non bere, di non dormire…per quello che
gl’interessava poteva anche smettere di respirare! Che senso aveva sperare nel
futuro se poi il passato tornava a perseguitarlo più terribile e oscuro che
mai?
Arrivò
ad un parco abbandonato; e dopo essersi seduto in ginocchio sotto una grande
quercia cominciò a piangere. Piangeva e piangeva senza pensare ad altro. Stava
male; gli occhi gli bruciavano, la gole era secca, la testa gli girava e il
cuore, il cuore gli doleva e tanto. Faceva male, un dolore immenso, cieco quasi
palpabile.
Fu
allora che cominciò a pensare a sua madre e poi a Vorkof e Bartetz, alle
umiliazioni subite e al dolore e all’odio provati in quei giorni di lunga
agonia.
Così
senza motivo cominciò a dondolare lentamente su se stesso, in avanti e indietro,
piano; con una freddezza scottante e pronunciando parole sconnesse in
un’assurda anemia:
-mamma…dolore…solo…aiuto…amici…aiuto…dio…salva-
Ciò
che voleva dire la sua voce flebile e rotta dal pianto era:
“mamma,
sento solo dolore, aiutami. Amici, aiutatemi, dio…salvami!”
dopo
aver versato tutte le sue lacrime si decise, con non poco sforzo, ad alzarsi e
a tornare a casa.
Le
giornate erano uguali, tristi e monotone e neanche il bey riusciva a fargli
tornare un po’ d’allegria. Era ormai caduto in quella che viene definita
“depressione post-traumatica” e non trovava la forza per continuare a vivere.
Fu
così che in una giornata come tante altre, si diresse verso una rupe che dava
sul mare. Le onde s’infrangevano sulla scogliera e il vento trasportava con se
il profumo dell’oceano, il profumo che la madre di Michelle gli aveva descritto
l’ultima volta che l’aveva visto.
Fu
allora che, con passo lento e malfermo, avanzò sino a sentire il vuoto sotto di
se. Ora c’era solo il vento e il tormentato ricordo della sua infanzia, che mai
più avrebbe rivisto.
Ma
quando sentì l’acqua sfiorargli il viso avvertì anche qualcosa che lo attirava
a se per salvarlo. Cadendo nell’oceano percepì una stretta forte e sicura,
quasi fosse avvolto dalle ali del suo Bad Gargoyle, che lo condusse verso la
riva e, quando riaprì gli occhi, vide accanto a se Kei Hiwatari, bagnato e
ansimante.
Lo
aveva visto gettarsi ed era corso a salvarlo; il volto di Michelle non tradiva
alcuna emozione.
Kei:-io
ti ho salvato, ma tu devi dirmi perché hai tentato il suicidio!-
E
fu così che il biondo confessò la verità sulla sua vita: le violenze del padre,
il regalo di sua madre, la sua fuga, l’incontro con Vorkof e Bartetz e le loro
minacce. Kei sembrava essere tornato indietro, ai tempi in cui viveva con suo
nonno: l’infanzia dei due era molto simile; così Kei prese la sua decisione!
Kei:-abbiamo
molte cose in comune, ma io sono sopravvissuto grazie agli amici ed ora ti
aiuterò!-concluse poi raccontandogli il suo passato.
Per
caso una macchina nera con delle fiamme disegnate sulle portiere e senza il
tettuccio, si fermò sul ciglio della strada. Una voce ai due blader familiare
disse:
-hei
raga, vi serve un passaggio?- e i due si ritrovarono davanti Miki e Ras (ma
perché proprio quelle due svitate?nd Kei)(perché siamo noi le autrici e
possiamo AVADA KEDAVRIZZARTI quando vogliamo e non fare gli occhi dolci!nd
Miki). Accompagnarono i due sino ad una piazza e poi si salutarono (meno
male!nd Michelle che sottolinea il fatto che Ras non ha la patente e lui si
sente male)(se non ti facessi tali crisi esistenziali staresti meglio!nd Ras).
Kei:-grazie
ragazze, ma dove andrete adesso?-
Miki:-io
devo cruciare Yuri Ivanof e Ras freme per faro lo stesso con Vorkof!-
Ras:-e
poi dobbiamo lanciare un bel experliarmus a Brooklyn per averti conciato così
male!- e così dicendo, sollevando un polverone e accendendo la musica a tutto
volume, partirono per sparire dopo pochi secondi (ci hanno chiamate al
Ministero della Magia, trema Yuri perché sto arrivando!nd Miki che freme per
lanciare sto crucio)(confermo, è una pazza furiosa! Uff!nd
Ras).
Kei
portò Michelle al negozio di Max dove trovarono tutti gli altri.
Takao-Max:-hei
ragazzi, dov’eravate finiti? Vi abbiamo cercato ovunque!-
Kei:-eravamo
a farci un bagno!- e gli altri ammirarono i due gocciolanti. Michelle era grato
in cuor suo all’amico per non riferito al gruppo il suo folle gesto.
Rei:-oggi
sono in forma, che ne dite di una sfida tutti contro tutti?-
Tutti:-sì,
perfetto!!!- e Kei guardò Michelle con aria di sfida.
Si
posizionarono attorno allo stadio e cominciarono a combattere. La lotta fu
accesa e intensa, erano tutti esausti. L’attacco decisivo fu scagliato
contemporaneamente da tutti i blader e dopo un lancio di luce i bey vennero
scaraventati fuori dal campo. Per un istante i ragazzi si guardarono stupefatti
e ammutoliti. Kei accennò ad un leggero sorriso nel vedere Michelle che scoppiò
e ridere ritrovando la felicità che aveva perso. Tutti gli altri lo imitarono e
poi, ormai vespro, si diressero verso le rispettive case.
Micelle
ringraziò l’amico per avergli fatto tornare il sorriso, poi ricordò le due
ragazze e disse:
-chissà
dove sono finite?-
Intanto,
in una palestra deserta si sentì un rumore seguito da…
Miki:-CRUCIO!!!-
(finalmente ci sono riuscita!!!nd Miki soddisfatta che aspetta Ras^^)(sai che
sei diabolica!nd Ras preoccupata per la sua sorte!)
Di
Ras e Miki (Jillian Greenleaf)