Malgrado
Yuri tenti regolarmente di impedirmi di scrivere yaoi (Ed io sono perfettamente
d'accordo NdBoris) (Sai che questa è una limitazione alla mia creatività? NdA)
(No, è una questione di sopravvivenza allo Yuri-mannaro -__-
NdB)…
Stavo
dicendo…malgrado qualcuno sia contrario al fatto che io scriva yaoi, eccovi un
nuovo delirio sul mio terzetto preferito, anche se Kei è praticamente
inesistente stavolta.
3°
classificata al contest Filosofandom indetto sul forum di EFP
da Pucchyko Girl.
Semplicemente…
"Ogni domanda ha due facce"
-Ma
tu lo ami?
Banale.
Scontato.
Spietato.
Semplicemente
Boris.
Il
capitano della Neoborg si concesse un sorriso appena accennato; in tanti anni il
compagno non era cambiato: sapeva ancora usare quel tono che dava alle sue
parole l'aspetto di diamanti dalle mille facce. E non pietre dalla trasparente
lucentezza, ma gemme nere come le tenebre, che serbavano tra l'oscurità infinite
sfaccettature.
D'altronde il buio aveva
sempre fatto parte della loro vita, o forse era più corretto dire che loro erano
parte del buio di quelle mura antiche.
Gli occhi di ghiaccio si nascosero alcuni istanti dietro le palpebre, quasi sperassero che, nell'istante in cui avrebbero di nuovo guardato la prospettiva della stanza, la domanda e colui che l'aveva posta non si sarebbero più trovati lì. Un desiderio inespresso che non venne accontentato.
Difficile sbarazzarsi di
Boris quando si avventurava in simili conversazioni: avrebbe atteso una risposta
anche a costo di dover aspettare fino alla glaciazione dell'Inferno. Anche se
quella risposta avrebbe potuto spezzare per sempre le ali ai suoi
sogni.
Aveva posto una richiesta
all'apparenza semplice, celando all'interno una trappola inclemente e precisa:
come un ragno operoso, aveva tessuto con pazienza la sua ragnatela, riunendo in
un unico centro milioni di fili.
Quattro parole, ma bastavano
per ingabbiarlo.
"Ma tu lo
ami?"
Era
come chiedere se sapesse cosa fosse l'amore; se il lupo della steppa, cresciuto
con odio e violenza, conosceva il profondo significato dell'amore; se era in
grado di provare quel sentimento o si limitava ad una sterile emozione che
donava un lieve palpito ad un cuore atrofizzato.
Ed
oltre quei mille strati superficiali, c'era l'altra faccia, la
peggiore.
"Lo ami o ho ancora una
speranza?"
Dietro ogni domanda, alla
fine, ce n'era sempre un'altra. Una a cui era ancora più difficile
rispondere.
Yuri non aveva problemi a
dire la verità, anche se terribile, anche se poteva distruggere una persona
cara: ne aveva avuto abbastanza delle bugie con cui era stata imbottita la sua
infanzia.
Eppure esitava, prendeva
tempo.
E
non perché temesse di ferire Boris; la sua era paura, sì, ma di ammettere che
quel qualcosa iniziato quasi per gioco fosse divenuto una cosa più seria di
quanto immaginasse; o di guardare in faccia la realtà e capire che i sentimenti
del blader del Falco erano forti e non potevano essere ridotti alla semplice
amicizia.
Tirando le somme, era quello
il problema: pur inseguendo sempre la verità, non era semplice darle voce se
questo costringeva a fare i conti con la propria anima. Ma sapeva che l'amico
non si sarebbe accontentato di un "Non so".
C'era un unico modo per
uscire da quella scomoda situazione.
-Cambierebbe qualcosa?-
chiese, con il tono di chi conosceva già la risposta.
-Probabilmente no- disse
l'altro, accennando ad un sorriso. –Ma è scorretto rispondere a una domanda con
un'altra domanda.
-Non ho mai giocato secondo
le regole- replicò il rosso, puntando su di lui uno sguardo
complice.
-Anche questo è vero-
convenne, arrendendosi. In fondo, qualsiasi risposta avesse dato Yuri, non
sarebbe davvero cambiato niente: il fatto che amasse o meno Kei non avrebbe
fatto desistere il cuore di Boris. Si alzò dal letto, avviandosi verso la porta
e fermandosi un istante. –Cerca solo di non restare scottato, va
bene?
Il
ragazzo sospirò: un'altra domanda, altri interrogativi
nascosti.
Ma
questa volta non aveva dubbi.
-Se
succederà, avrò sempre il vento accanto a me.
Il
compagno uscì dalla stanza, ma prima di svanire oltre alla porta,
sussurrò:
-Puoi contarci,
Yu.
FINE
-Boris il cattivone-
Ed
è finita ^^
Yuri
(che salta fuori all'improvviso): Ciao! ^__^
Ciao,
Yu ^^" (L'Autrice nascondo la ff in un cassetto). Sei insolitamente di buon umore oggi.
Y:
Effettivamente, sono molto felice perché tu hai deciso di lasciar perdere le
yaoi.
O.o
Sul serio?! Non ricordo di aver mai detto una cosa del genere.
Boris!
Boris: Che
c'è?
Ho
per caso detto che avrei smesso di scrivere yaoi?
B
(modalità agenda on): No. Non l'hai mai detto.
Ne
ero quasi certa. Yuyu, mi dispiace, ma… Yuri? Ma dove sei
finito?
(L'Autrice
si guarda attorno)
B: O.O
A…A…Au…
Boris,
invece di balbettare inutilmente, perché non mi aiuti a cercarlo? In fondo sei
tu quello innamorato di lui, non io.
B: Lui
è…è…dietro di te… O.O
Aaaahhh!
Lo Yuri-mannaro!!
Y:
O.O
O.o
B:
O.o
Y:
Boris…mi ama?
Ehm…
(L'Autrice
da una gomitata a Boris) Coraggio, è il tuo
momento.
B: E se
mi sbrana?
Ser e Ivan hanno già pronto il discorso
funebre e posso assicurarti che sarai sempre nei nostri
cuori.
B: -__-" Questo mi consola
molto.
Che
aspetti? (Spinge
avanti Boris)
B: Ecco,
capitano… Io…io…IO TI AMO!
Y: O.O
(Sviene)
Yu!
(L'autrice si getta a soccorrere Yuri) Bo, è tutta
colpa tua! Ser, portami i sali!
B: Mia?!
Sei stata tu ad insistere perché mi dichiarassi!
Dovevi
avere più tatto. Povero, Yu: gli hai fatto venire un
infarto.
S: Ecco
i sali. Capitano! Che è successo?
È
colpa di Bo. Su, Yuyu, riprenditi…
Y:
No…non è possibile…non Boris…
Non
aver paura, Yu. Quel cattivone di Boris non c'è più…
B: O.o
Cattivone?
Ser,
pensaci tu.
S: Con
immenso piacere.
B: No,
dai, Ser… Siamo amici da tanto… Almeno parliamone! (Scappa)