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Autore: miriel67    05/02/2010    1 recensioni
Un incontro imprevisto porta Sanzo a fare i conti con il suo passato. Una nuova avventura per i Saiyuki Boys che li porterà molto lontano dal deserto del Tenjiku...
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Da qualche parte nel Tojiku, molti anni prima

-Mia signora il bambino piange!-

-Datemelo!-

La fanciulla scostò la veste lasciando libero il seno, l’ancella le porse il bambino e lei lo attaccò.

-Hai sempre fame tu, vero?-

Aveva la voce morbida e dolce mentre cantava una ninna nanna, allattando il piccolino: un bambino con i capelli biondissimi e insoliti occhi color indaco.

-Fino a quando dovremo continuare a fuggire? Sono così stanca, così stanca. -

-Mia signora vostro padre vi cerca e gli uomini del vostro promesso sposo, dovrete fuggire sempre voi e il vostro bambino, il frutto del vostro...-

La voce dell’ancella ripeteva ogni volta la stessa storia.

-Non osare serva! Mi sarei dovuta sposare con quel vecchio? Io la prima principessa del regno dello Shandong! Mai e poi mai! Non è colpa mia se mi sono innamorata, non è colpa mia!-.

Il tono della voce della ragazza si era improvvisamente alterato e il bambino si era messo a piangere.

-Non hai nessuna colpa tu, piccino mio, nessuna. -

E nel vedere sorridere la madre, il piccolo sorrise e si rimise beatamente a succhiare.

Ai-Li era di una bellezza stupefacente. Il viso piccolo e ovale, gli occhi elegantemente piegati all’insù color della giada. Bella e altera. Fin da piccola aveva dimostrato un caratterino tutto suo. Testarda come un mulo e cocciuta come un bue tibetano, ma quando sorrideva, faceva dimenticare ogni spigolo del suo carattere.

Era stata promessa in sposa appena nata, come da tradizione, per mantenere i buoni rapporti con il regno vicino. Cresciuta nel lusso, aveva conosciuto il suo promesso compiuti i quindici anni. Un vecchio.

Subito aveva puntato i piedi e detto no: no a suo padre, a sua madre e al gran ciambellano. No e poi no. Non si sarebbe sposata, sarebbe diventata una monaca buddista piuttosto, sarebbe scappata in al di là del mare, nel regno del Sol levante.

E poi c’era lui, il figlio del console di Britannia. Anche lui la guardava, di nascosto, fra le grate dei padiglioni femminili e quando durante le feste partecipava ai banchetti. Così come si guardano i fiori rari e preziosi in un giardino.

James Ewan, futuro lord di Wessex, era capitato nello Shandong per caso, al seguito di suo padre, durante l’ennesimo viaggio per stabilizzare i commerci via mare. Era successo tutto una sera, mentre stava tranquillamente fumando una sigaretta sotto un salice piangente. Un singhiozzo sommesso l’aveva distratto dai suoi pensieri. Dietro ad un cespuglio c’era una ragazza che piangeva. Da gentiluomo qual era James aveva esordito con uno “scusate signorina posso” ma la giovane aveva risposto con un secco e piagnucoloso “ No, non potete aiutarmi, nessuno può” e avrebbe incenerito con lo sguardo il suo interlocutore, solo che Ai-Li si era immediatamente persa nello sguardo quasi violetto di James e lui con stupore, si era accorto che la ragazzina non era altri che la prima principessa dello Shandong. Si erano guardati a lungo, ma non c’era voluto molto tempo per tutto il resto. James fantasticava di rapirla e portarla in Britannia, dove sarebbe diventata lady Wessex. Le parlava in continuazione di come fosse verde la sua patria e di come sarebbero stati felici. Dovevano solo scappare. Insieme. Solo che Ai-Li era scappata da sola, non appena si era accorta di essere incinta. Aveva minacciato la sua vecchia ancella e l’aveva costretta a seguirla. Due lettere, una a suo padre nella quale diceva che piuttosto che sposare quel vecchio preferiva fare la vagabonda per il mondo e una a James in cui diceva che se avessero scoperto la sua gravidanza per lui sarebbe stata morte sicura. A cavallo e con i gioielli cuciti nelle vesti e nelle bisacce della sella, aveva preso dall’armeria una pistola e anche se era scarica, era stata sufficiente mostrarla alla vecchia per convincerla a salire sul mulo al suo seguito.

Prima in montagna, poi verso il deserto e poi ancora in montagna. E poi era nato il piccolo Xuànzang.

Ai-Li era diventata meno prudente. Non si fidava a lasciare il bambino alla vecchia e scendeva nei villaggi a comprare il cibo e tutto quello che le poteva servire. Nascondeva il piccolo vicino alle piccole edicole votive del Buddha nei dintorni del villaggio e velocemente faceva acquisti. Poi recuperava il suo piccolo e tornava dalla vecchia che aveva fatto accampare nelle vicinanze. Non poteva passare inosservata, nonostante Ai-Li vestisse abiti dimessi da povera contadina. Era sempre la prima principessa dello Shandong. Fu una pattuglia di mercenari a scoprirla. Vicino a un fiume, mentre cullava il piccolo Xuàn.

Il capo dei mercenari quando la vide capì ogni cosa: sapeva che se avessero scoperto Ai-Li con il bambino sarebbero morti entrambi. A lui però serviva la principessa viva per la ricompensa.

-Principessa, potete salvare voi stessa e sperare per questo bambino, ma non potete sperare di salvare entrambi tornando a Palazzo.-

Ai-Li sapeva che aveva ragione. Pianse, urlò mentre prendevano Xuànzang e lo mettevano dentro ad una cesta, per affidarlo alla corrente del fiume. Nella cesta Ai-Li mise la pistola che aveva rubato nell’armeria di suo padre. Non volle guardare mentre il mercenario affidava la cesta al fiume. Ostinatamente rimase con le spalle girate, mentre il fiume si prendeva suo figlio.

   
 
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