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Autore: UnRitratto    05/02/2010    1 recensioni
Lo vide scendere le scalinate che conducevano all’interno del palazzo. Era semplicemente perfetto.Si,quello doveva essere Artù, l’incubo di Merlino.Poi aprì la bocca e la magia svanì in un attimo. Perché gli uomini rovinano sempre tutto aprendo la bocca? Era semplicemente odioso! Eppure qualcosa dentro di lei le diceva che quello che l'aspettava non sarebbe stato un anno che avrebbe facilmente dimenticato...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' una fanfiction scritta di getto in seguito ad un' illuminazione! Spero vi piaccia!
Buona lettura! Cinzia

 

Appena entrata nel borgo fortificato iniziò a domandarsi incessantemente per quale motivo avesse accettato la proposta del fratello. E’ vero, studiare medicina con Gaius sarebbe stato molto gratificante, ma quella confusione la metteva estremamente a disagio.
Poi lo vide scendere le scalinate che conducevano all’interno del palazzo. Era… Era semplicemente perfetto.
I capelli biondi sembravano continuazioni dei raggi solari, gli occhi azzurri erano due sconfinati oceani da esplorare, il portamento lasciava intravedere una certa sicurezza mista a strafottenza, che però gli donava un non so che di tenebroso e affascinante. Si, quello doveva essere Artù, l’incubo di Merlino.
Si voltò verso il fratello e, notando lo sguardo rassegnato che aveva stampato in volto capì di avere ragione.
Quello è Artù sorellina.. E tra poco avrai il dispiacere di conoscerlo!
A me non sembra affatto così male Merlino! Hai esagerato come al solito!
Già… Vedremo!
- MERLINO! Dove ti eri cacciato si può sapere?  Sei solo un buono a nulla! Arriverò tardi alla mia battuta di caccia solo perché  tu ti diverti ad importunare le donne! Sbrigati! Devi aiutarmi con la sella! -
Perfetto. Solo dieci secondi prima si era permessa di definire quell’ essere perfetto. Ma perché gli uomini rovinano sempre tutto aprendo la bocca?
- Veramente sire… lei è mia sorella! Thessa! – Allora sorellina? Che ti dicevo? Mi credi ora?
Si.. è decisamente un’ idiota!
Artù si avvicinò alla ragazza squadrandola da capo a piedi. Come poteva essere parente del suo servitore?  E’ vero, avevano gli stessi occhi verde acqua, ma per il resto non si assomigliavano per nulla! Dei lunghi capelli castano chiaro le incorniciavano il viso, ricadendo poi sulle esili spalle. Le guancie leggermente arrossate, probabilmente a causa del vento, la facevano sembrare una bambina.
Era davvero bella. Peccato fosse una serva. Non era di certo alla sua altezza!
- Piacere e… Condoglianze Thessa! Un fratello così non lo augurerei neppure al mio peggior nemico! E’ un vero incapace! Spero non sia un gene di famiglia…-
Le parole di Artù le fecero ribollire il sangue nelle vene. Come faceva Merlino a sopportare una tale cattiveria per 24 ore al giorno? Quel ragazzo era stato da sempre fin troppo buono. Se avesse avuto i poteri del fratello a quest’ora l’avrebbe già fatta pagare a quello stupido spocchioso. Poi un’ idea le balenò per la mente. Non aveva di certo i poteri di Merlino, però sapeva come farsi ascoltare dagli animali!
- Allora? Avete perso la capacità della parola? A quanto pare la stranezza è davvero una cosa di famiglia! -
Le parole di Artù la distolsero dai suoi pensieri – Scusate sire io.. Stavo solo cercando le giuste parole da dover utilizzare per poter essere al vostro livello! – era sicura che il principe avesse  colto il sarcasmo che si celava dietro quella frase, ma comunque non lo diede a vedere. Si limitò ad annuire e a dirigersi verso il cavallo.- Merlino muoviti! -
Come puoi permettere che ti tratti in questo modo?
Cosa credi che possa fare? Ne va della mia testa! E credimi, ci tengo molto ad averla ben attaccata al collo!
Andiamo! Se solo tu usassi la magia!
Sai che qui è proibito! Ora è meglio che vada!
Merlino trotterellò dietro ad Artù, - Avete bisogno di qualcosa in particolare mio signore? -
Dal sorriso appagato di Artù Thessa capì che quella era la domanda che il principe stava aspettando.
- Si! Fammi da appoggio affinché io possa salire a cavallo! -
Merlino si inginocchiò protestando, pronto a fare da scalino umano al principe.
Questo era davvero troppo.
Così la magia è proibita è? Sarà… Ma io di certo non starò a guardare questa zucca vuota che ti tratta in questo modo indecente!Ora ci si diverte fratellino!
Non fare idiozie! E’ pericoloso!
Lascia fare a me!
Non appena Artù fu salito a cavallo la ragazza si avvicinò di più allo splendido animale, incrociando il suo sguardo.  Le bastò un semplice sorriso e il cavallo imbizzarrì di colpo, disarcionando Artù che cadde goffamente a terra.
- Sire state bene? –
Sei pazza?
Andiamo Merlino! Nessuno saprà mai che sono stata io! Infondo comunicare con gli animali è un po’ come parlare con te attraverso il pensiero! Lo facciamo continuamente da quando sono qui e nessuno sembra essersene accorto, o sbaglio? Rilassati!
Spero che tu abbia ragione! Comunque grazie per avermi paragonato ad un cavallo!
Non c’è di che! Ora è meglio che tu dia una mano al nostro amato principe, sembra proprio che con quell’armatura non ce la faccia da solo!
Merlino annuì e tese una mano ad Artù, che nel frattempo stava minacciando di morte il cavallo.
- Stupido cavallo! Che cosa avrai mai visto di così spaventoso! –
- Voi sire… - si lasciò sfuggire Thessa, forse con un tono un po’ più alto di quello che immaginava.
Artù si voltò di scatto verso di lei, - Hai detto qualcosa?-
La ragazza annuì, un sorriso solare stampato in viso – Si vostra maestà… Dicevo solo che, un cavaliere come voi non dovrebbe commettere errori banali di questo tipo! Insomma, la colpa non è di certo del cavallo, lo ammetta!-
La frase di Thessa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Artù arrossì in modo visibile, carico di rabbia. Sembrava dovesse scoppiare da un momento all’ altro.
- Merlino torniamo a palazzo! Mi è passata la voglia di cacciare! -

Mentre osservava il principe e Merlino allontanarsi ed entrare a palazzo un sorriso di soddisfazione si stampò sul viso della ragazza. Infondo, a pensarci bene, Camelot non era poi così male. Anzi, era sicura che si sarebbe divertita come mai in vita sua.

  
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