Storie originali > Horror
Segui la storia  |      
Autore: Tredici    06/02/2010    2 recensioni
Cinque personaggi,cinque storie diverse,ispirate a varie leggende metropolitane e non.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

.

.

.

.

.

.

Ryan tracannò rapidamente gli ultimi sorsi di birra -la terza o la quarta?-e dopo un pò sentii la sua testa farsi più leggera e un'ondata di calore indotta dall'alchol lo invase.Si maledisse per l'ennesima volta per aver accettato l'invito di Phil a seguirlo in al Resort. 'Amico,vedrai che dopo esserti preso una bella sbronza come si deve non ci penserai più a quella troia fottuta!Magari già che ci sei rimedi anche una bella scopata,il mare è pieno di pesci e via dicendo...ci vuole un pò di vita cazzo,devi reagire,cazzo!Mica Cindy è l'unica ragazza papabile al mondo eh... ''aveva sentenziato quel coglione di suo cugino prima di trascinarlo al Resort ''per consolarlo'' dalla storia con Cindy.

Un'intento lodevole.Peccato che Ryan avesse la sbronza triste.

Contemplo cupamente la lattina ormai vuota davanti a se e poi urlo al barista di portargli un'altra birra.

Il barista,un ragazzo di colore pieno di pircing e tatuaggi gli rispose con un rapido cenno del capo.Tre secondi dopo Ryan si ritrovo la quarta-o quinta?-lattina di birra davanti a se.La aprii e bevve il primo sorso.

Già,Cindy.

Troia.

Cristo,come aveva osato sbatterlo fuori di casa?Dopo tutto quello che lui aveva fatto per lei?Dopo che lui si era fatto un mazzo così rinchiuso in una cazzo di fabbrica solo per mantenere lei e quel pidocchioso marmocchio nato per un'incidente,poi!

Dopo che se l'era addirittura sposata per acconsentire alle pretese dei suoi genitori,quei dannati bigotti teste di cazzo!

Troia.

E ora lei voleva il divorzio.E l'aveva sbattuto fuori di casa,costringendolo a chiedere ospitalità a Phil,che aveva il brutto difetto di vivere in qualcosa che assomigliava più ad una discarica che ad un'appartamento con cinque altri studenti coglioni e cannati al pari di lui.

Gli sembrava quasi di risentire la sua odiosa vocetta acuta spezzata dal pianto mentre lo cacciava.

''Io ti ho già concesso la mia fiducia una troppe volte,Ryan!E tu...tu sei andato a letto con quella...quella puttana!''a quel punto Cindy si era interrotta per singhiozzare e si era asciugata gli occhi con un klenex tutto spiegazzato.Quando aveva rialzato la testa per guardarlo aveva smesso di piangere e nei suoi occhi rossi si era acceso uno sguardo stranamente serio e triste,che Ryan non le aveva mai visto.Gli aveva detto che lo amava ancora,dentro di se,ma che non poteva sopportare più quella situazione.Non poteva più sopportare di venir tradita,di concedergli seconde possibilità,di avere un marito perennemente assente capace solo di lamentarsi e di scatti d'ira.Voleva il divorzio e sopratutto voleva che se ne andasse immediatamente da casa sua.

Ripensando a quel momento Ryan sentii un fiotto caldo di rabbia invadergli il petto.Involontariamente serrò ancor di più la presa sulla lattina,tanto che le sue nocche sbiancarono.

Gli tornò in mente tutto quello a cui aveva rinunciato per sposarla.La libertà di uscire quando gli pareva e con chi gli parevaa alla luce del sole,la libertà di passare una notte che fosse una senza gli strilli acuti di un moccioso indesiderato nelle orecchie...E lei lo aveva mollato solo per una piccola scappatella!

Troia.

Oh ma gliel'avrebbe pagata.Eccome se l'avrebbe fatto!

Ryan ordino l'ennesima birra e la finii in pochi secondi.

-Posso mettermi qui o per te è un problema... -sussurrò una voce sonosciuta al suo fianco,interrompendo il flusso dei suoi (cupi) pensieri.

Ryan si volto.In piedi vicino a lui c'era una ragazza che ad occhio e croce doveva essere più o meno una sua coetanea.

Bella,non c'era che dire. Era vestita con un corto abito nero che lasciava assai poco all'immaginazione.I suoi capelli di un rosso cupo-come le labbra,lucide e turgide- le scendevano fin sulle spalle,morbidi e lisci come il pelo di un gattino.Ryan sentii l'improviso desiderio di accarezzarli con le dita. Lei continuava a guardarlo,sorridente e con gli occhi verdi che le brillavano di malizia.

-Ma certo...non rifiuto mai nulla ad una bella ragazza.-Le rispose lui,le labbra distese in un sorriso ferino.

Forse non era stata una poi cosi cattiva idea seguire Phil al Resort.Se tutto andava come si deve entro la fine della serata avrebbe rimediato una bella scopata.E dopo,dopo sarebbe andato raccontare tutto nei dettagli a quella brutta...

...troia puritana.L'ha detto anche lei che mi ama ancora no?Dopo che glielo avro detto se ne uscira con l'ennesima crisi isterica.Ma col cazzo che sta volta mi abbasso a chiedergli scusa.E col cazzo che gli pago gli alimenti per quello sgorbio di suo figlio!Che si arrangi,la stronza.Voglio proprio vedere come se la cava senza ''il marito assente''...

Lei ridacchio e si sedette.Disse qualcosa ma Ryan non sentii le sue parole che si persero nella musica a massimo volume.

Parlarono e ordinarono vari drink e birre.Ryan perse il conto delle sue e con la mente annebbiata dal alcol non si accorse che la ragazza aveva solo finto di bere le sue .

Senza capire esattamente come Ryan si ritrovo a fendere la calca di corpi sudati al seguito della sconosciuta.Se lei non lo avesse aiutato a reggersi sulle sue gambe sarebbe caduto a terra molte volte.

Prima di uscire all'esterno,nella frescura dell'aria notturna Ryan scorse suo cugino Phil che gli faceva il segno della vittoria con la mano. Da quel momento in poi le cose si fecero molto confuse.

Il giorno dopo di quei momenti ricordo solo l'oscurita confusa della notte,la luce giallognola dei lampioni, i rumori di macchine e moto,il sorriso cortese di una vecchia donna seduta dietro ad un bancone...

Le mani morbide di lei che lo accarezzavano.

Il suo corpo che si muoveva su di lui,i loro gemiti di piacere e dolore che si mescolavano.

Il mondo e Cindy sembravano confuse ombre appartenenti ad un passato lontano e oh,la sua testa era cosi vuota,così leggera.

Era tutto così bello e semplice,semplice come galleggiare...

E poi il buio l'avvolse.

.

.

.

.

.

.

*****

.

.

.

.

.

.

.

La luce gli feriva gli occhi. Ryan si costrinse a tenerli aperti comunque e dopo un pò si accorse che la luce non era poi così accecante come gli era sembrata inizialmente.La testa invece gli faceva ancora male.Un male boia.Come se un bambino sadico e leggermente disturbato ci avesse ficcato dentro la lama del suo coltellino a serramanico.

Massaggiandosi le tempie Ryan si guardo intorno.Il suo sguardo confuso si poso sul letto matrimoniale sfatto dove era seduto in quel momento e sorvolò sullo spazio vuoto e sporco di sperma accanto al suo,per poi indugiare sui muri della stanza dove si trovava .Erano verdi e pieni di crepe nel muro a sinistra vi era una piccola porta bianca,in quello a destra una porta più grande,marrone.Dall'esterno giungevano smorzati i tipici suoni di città.

Cristo quanto mi fa male la testa...

Macchine.Clacson suonati con una frenesia se non isterica,quasi.Gente che urla.Forse al di là della porta più grande il ronzio monotono di un'aspirapolvere?

Si, aveva sentito bene,ora ne era certo,si trattava proprio del suono di un'aspirapolvere.

Non ci voleva un genio per dedurre che quella era una stanza di motel,un motel d'infima qualita a giudicare dalla puzza di stantio che aleggiava nella stanza e dalle crepe nei muri.

Il problema però,infatti,era un'altro...

Come diavolo...

ci era arrivato lì?

Ryan corrugò la fronte nel tentativo di fare mente locale,di concentrarsi.Impresa quanto meno ardua,considerando le dolorose e confuse condizioni del suo cervello.

Con notevole sforzo,lentamente,moolto lentamente riusci a far riaffiorare dagli angoli buii della sua mente i principali eventi relativi alla notte appena trascorsa, eventi che lo avevano portato a svegliarsi nudo nello squallido letto a due piazze di un'altrettanto squallido motel.

Stropicciandosi gli occhi si alzò dal letto.Le molle dall'interno del materasso si lamentarono con un cigolio acuto.Quel rumore gli causo l'ennesima fitta di dolore alla testa e a Ryan sfuggì un gemito.

Per prima cosa si sarebbe fatto una doccia e vestito.Poi si sarebbe procurato un caffè,magari anche due e avrebbe pensato al resto.Aveva bisogno di recuperare un pò di lucidità.

Quando si sollevò ebbe un giramento di testa e dovette appoggiarsi al muro per non cadere.

Cristo che sbronza...

Caracollò attaraverso la stanza appoggiandosi con una mano al muro.La porta del bagno si aprì cigolando.Evidentemente era da un pò che i cardini avevano bisogno di essere oliati.

Il bagno era uno spazio angusto,occupato per meta da una doccia priva di tenda.Non c'era nessun bidè e dal water proveniva un'odore nauseabondo,che per poco non convinse Ryan a girare i tacchi ed andarsene.Del resto cosa si sarebbe potuto aspettare da un luogo simile?

Ma non lo fece.Arricciando il naso per il disgusto chiuse la porta dietro a se . Fu allora che,girandosi,lo vide.Uno specchio,pieno di macchie rosse.

Ryan si avicinò per capire di cosa si trattava,e capì che non erano macchie,bensì lettere di rossetto.Piccole,storte,ma pur sempre lettere.Lettere che componevano delle frasi.

Ci mise un pò a decifrare la scritta,e molto più tardi rimpianse amaramente di averlo fatto.Avrebbe preferito non sapere.

.

.

.

.

.

BENVENUTO NEL MERAVIGLIOSO MONDO DELL'AIDS,RYAN!

PS.Non disturbarti a cercare il tuo portafogli ed il tuo cellulare.

.

.

.

.

THE END

.

.

.

.

..................................

Okay.Forse questa non era un'horror propriamente detta ma ci ho provato.

-.-

Se lasciaste una recensione per dire la vostra,comunque,rendereste una psicopatica molto felice XD

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Tredici