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Autore: SerenaChichi    06/02/2010    1 recensioni
Non era mai stata la tipica ragazza sprovveduta o introversa del piccolo paese di provincia, nè, tanto meno, la piccola donna cresciuta prematuramente delle grandi metropoli. Eppure, con tanta volontà e forza d'animo, aveva compiuto quel passo, forse più lungo della gamba, ma decisamente significativo.Spero vi piaccia e vi appassioni...Un bacio!
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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aaaaaaaaaaaaaa
New Life

Non riusciva ancora a crederci.
C'era riuscita, aveva preso forza e coraggio.
Non era mai stata la tipica ragazza sprovveduta o introversa del piccolo paese di provincia, nè, tanto meno, la piccola donna cresciuta prematuramente delle grandi metropoli.
Eppure, con tanta volontà e forza d'animo, aveva compiuto quel passo, forse più lungo della gamba, ma decisamente significativo.
Rimanere lì, in quel luogo pieno di ricordi, di tristezza e malinconia, dovuti sempre a quella maledettissima vicenda, a quell'incidente così assurdamente ridicolo da concepire e persino immaginare, era troppo angosciante, troppo arduo da sostenere, da vivere.
Così, con l'ostinazione tipica della sua età, l'aveva fatto.
Erano bastati due giorni per farsene un'idea, calcolare tutto, preparare e perfezionare ogni minimo dettaglio del suo piano che avrebbe portato alla ricostruzione o meglio al rifacimento totale della sua esistenza, del suo essere, del suo IO.

"Ciao papà, ci rivredemo presto...Chissà..."

Sei parole, nè una di più nè una di meno.
Troppo poche per dire addio ad un genitore, l'unico rimasto, l'unico a vegliare su di lei, a proteggerla e confortarla per ogni problema, per ogni insicurezza.
L'unico ad amarla realmente e l'unico ancora vivente.
Era stata definita una pazza dalla sua migliore amica, una vigliacca.

"Te ne vai, così? Di punto in bianco?
Credi che risolverai qualcosa fuggendo? Scappando dalla realtà?
Non ti riconosco più Sofia...Ti rendi conto di quello che hai intenzione di fare?
Tuo padre si sentirà abbandonato per la seconda volta, ci ha pensato?
Sei una codarda..."

Già, era vero, era una stupida ragazzina viziata, assecondata in qualunque capriccio, con la possibilità di realizzare qualsiasi desiderio, volontà.
Ma stavolta era diverso, era cresciuta ed il problema non aveva soluzione.
Certo, abbandonare un caro senza dare una spiegazione precisa e valutare le conseguenze che ne sarebbero derivati, non era affatto un comportamento responsibile e soprattutto adulto.
Ma nonostante ciò, il dolore era troppo e la realtà difficile da accettare.
Non ce l'avrebbe fatta a rimanere.
L'inica soluzione era andarsene, liberare la mente, riuscire a ruggengere un equilibrio interiore.
Una serenità.
_____

Il paesaggio che un vetro imbrattato di nomi, frasi e dediche, al quanto oscene ed indignose, ricreava un' atmosfera grigia...Triste.
Sembrava un film: uno di quei colossal americani, dove la protagonista dice addio alla sua città e questa sembra salutarla, commuoversi per la sua partenza.
Già, quelle gocce che si infrangevano nel bordo del finestrino apparivano ai suoi occhi come lacrime, quelle lacrime che in quel medesimo istante riversava.
Difficile trattenersi.
L'immagine di quel sorriso finto, protagonista nei minuti precedenti all'arrivo del pullman, non accennava ad abbandonare i sui pensieri .
Suo padre le era stato accanto per tutta l'attesa.
Un' attesa struggente.
Circa mezz'ora...Di silenzi, sguardi rubati e sospiri.
Una mezz'ora di ripensamenti, di flash back della propria vita, di ogni attimo vissuto assieme all'altro, nella gioia e nel dolore, come quella telefonata inaspettata avvenuta poco più di due mesi prima che, senza preavviso, di lì a poco avrebbe segnato per sempre la vita di entrambi, marcandola a fuoco come un marchio indelebile, per il resto della loro esistenza.

"Ciao papà, ci rivredemo presto...Chissà..."

Si era congendata così...Un saluto decisamente incoraggiante, non c'è che dire.
Ma cosa avrebbe dovuto dirgli?
Si sentiva uno straccio sporco, strizzato.
Qualunque parola o comportamento avrebbe peggiorato il tutto o perchè no, riuscito a farle cambiera idea.
NO.
Non voleva assolutamente accadesse.
Ormai si era decisa e nessuno al mondo sarebbe riuscito a farle fare marcia in dietro.
Dimenticare, dimenticare, dimenticare.
Fatto questo, allora sì, sarebbe tornata, e riacquistata la lucidità e la sua forza interiore, ricominciato a vivere la sua vita passata e continuare la costruzione delle sua fondamenta in quella piccola cittadina, sul quel monte, così piccolo e allo stesso tempo, grande protagonista della sua infanzia.

_____

Strano ma vero, il mezzo pubblicò arrivò a destinazione puntualmente all'ora prevesta.
Svegliata dal brusio nervoso del resto dei passeggeri, Sofia aprì stancamente gli occhi, focalizzando lo sguarddo su d'un punto preciso dell'abitacolo e cercando di far mente locale.
"Uhm...Devo essermi addormentata..."
Stiracchiandosi un poco e comprendo con una mano la bocca nel tentativo di camuffare uno sbadiglio, prese il grande borsone grigio perla nel vano predisposto e, messo in spalla, scese dal pullman.

Una leggera folata d'aria la fece rabbrividire e, sbadigliando nuovamente per la stanchezza, estrasse una cartina dalla tasca sinistra dei pantaloni.

"Allora...vediamo...Qual'è il verso giusto? Uhmpf, l'ho sempre detto, la Geografia non è per me!" Sbuffo, rivolgendo lo sguardo verso il cielo in segno di aiuto.
"Per arrivare alla 22° strada...Allora...Questa è?"

Iniziò a guardarsi intorno, doveva pur esserci un diavolo di cartello stradale, un qualcosa con suscritto dove un essere vivente camminasse in quell'istante!
C'era di tutto: un' insegna di una nuova gelateria, un cartellone pubblicitario raffigurante una nota modella apparentemente "sconvolta", data la sua strana ed appariscente acconciatura e...La fermata dell'autobus! -_-" "
"Ma chi me l'ha fatto fare?!"
Rilassò sconsolata le braccia e, sospirando, abbassò il capo.

"Ehm...Serve una mano?"

Un ragazzo, più o meno della sua età, non molto alto, con indosso un giubetto nero di pelle, una sciarpa bianco panna ed un paio di jeans scuri, le si era avvicinato dandole un leggero colpetto sulla spalla destra che, nonostante la delicatezza, la fece storzare, facendole cadere il foglio spieghezzato dalle mani.
"O-oh...scusami, non volevo!" Disse imbarazzato con le mani giunte in segno di perdono.
"N-no, no macchè...Figurati!" Sorrise.
-Ma che vuole da me questo? O.o - pensò guardandolo di sbieco accucciarsi a prendere il pezzo di carta e riporgerlo a lei educatamente.
"Scusa, non volevo distrarti dai tuoi pensieri, però, e-ecco... Ti ho vista un pò agitata e quindi...Sai com'è? Eheheh" Concluse ridendo imbarazzato.
-Ma chi l'ha mandato? Ho paura...O.O"
"Ehm...Beh, si...Grazie...Effettivamente sono un pò, diciamo...In crisi!" Sospirò
"Come mai?"
"Sono nuova di qui e non ho la più pallida idea di dove sia la 22° strada..." Abbassò il capo. "Non c'è neanche una maledetta indicazione che possa portarmici!"
"Beh...Effettivamente pur essendo una grande metropoli, pecca sull'urbanistica."
"Già, avevo notato!"
"Però, se vuoi, ti ci porto io! Conosco bene quella via..."
"VERAMENTE??" Esclamò felice.
"S-si, c'è un bar dove ci lavora un mio amico."
"Ah menomale..." Sospirò sollevata.
"Seguimi, la mia macchina è qui vicino." Finì iniziando ad incamminarsi.
"Ah..."
-Stop, un momento, analizziamo la situazione:-

Si portò un dito al mento ed iniziò concentrata a pensare:

-Prendere un passaggio da uno sconosciuto? Uhm...no...Decisamente NO...E se è un pervertito intrappolato nel corpo di un nano rasato a zero? A volte l'apparenza può ingan-
"Ohi, ti muovi? Il treno sta per partire! Eheheheh"
-Ma che battuta è? Quanti anni pensa di avere, 82? Che amarezza... -_-"-
"Eheheh carina...S-senti" Lo raggiunse "Ma, non ci siamo ancora presentati...Mi piacerebbe almeno conoscere il nome di chi si offre di farmi da Cicerone..."
"Ah, si, scusa! Eheheh P-piacere, Francesco." Le porse la mano destra.
"Sofia, il piacere è tutto mio. Sicuro di non essere un violentatore in incognito?" Chiese seria.
"..."
"..."
"Ahahahahah sei molto simpatica, sai? Davvero..."
-Ma....Ma...Questo c'è o ci fa? XD Aiuto!!"


Spero vi piaccia...Un bacioneeee!!!
SerenaChichi
  
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