Altra piccola shot, niente di ché, ma non è serata.

Il rumore delle padelle era il sottofondo quasi perfetto dell'inizio giornata in quell'appartamento.

L'odore era sempre lo stesso, cavoli, ma i suo ni vari cambiavano a seconda dell'umore del "cuoco" di quella casa. Anche il fruscio delle pagine del giornale cambiavano a seconda del suo utilizzatore.

Ecco, quella allora era una mattina da dimenticare.

Le pentole facevano un rumore assordante e, invece delle pagine sfogliate, si sentiva più un rumore di carta stropicciata.

Mattina da dimenticare, sembrava essere il promemoria mentale che ognuno di loro si stava facendo.

Poi il rimestare in cucina si fermò improvvisamente senza che però l'uomo seduto al tavolo armato di giornale se ne accorgesse.

Quando se lo vide comparire davanti, viso imbronciato come al solito con un grembiule bianco gli venne quasi da ridere.

-Sei la luce alla fine del mondo...

Il ragazzino lo guardò spalancando gli occhi, assottigliandoli poi con rabbia.

-Io non voglio frasette melense, io voglio che tu ti prenda le tue responsabilità e mi sc...

L'uomo si limitò a non fargli finire la frase, portando indolente la sigaretta alle labbra.

-In realtà io mi riferivo a questo film. La critica sembra averlo stroncato come "morte del romanticismo". Penso che dovresti andarlo a vedere, sei talmente romantico da farmi venire le lacrime agli occhi...

Il ragazzino sbatté la pentola sul tavolo spandendo foglie di cavolo saltato dovunque.

-Ti assicuro che ho imparato dal migliore.

E con uno sguardo di fuoco, si slanciò fuori dalla stanza sbattendo la porta.

Missione: Evitare di dover dire frasi melensi il giorno di san Valentino.

Conclusa.