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Autore: Mitike cugine    14/07/2005    3 recensioni
tristina come storia ma carina!!! lascio a voi i commenti!!!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero così arrabbiata

Ero così arrabbiata.

Sentivo il sapore amaro delle lacrime nella gola, non riuscivo a trattenere la rabbia.

Era così ingiusto!

Camminavo freneticamente su e giù per il corridoio. L’odiavo. Tutto quel bianco, io non sopporto il bianco, l’odiavo… anzi forse lo sopportavo, non so! Ma ora l’odiavo.

Era tutto così tranquillo. Tutti intorno a me non mi consideravano, le infermiere passavano con quella espressione impassibile dipinta sul volto, senza degnarmi di uno sguardo, la gente era seduta con il viso rivolto verso il basso pregando perché andasse tutto bene. Nessuno mi conosceva ed io non conoscevo nemmeno una di quelle persone, nessuno sapeva neanche lontanamente la mia storia e nessuno poteva aiutarmi.

Intanto il tempo scorreva veloce e irrefrenabile intorno a noi ed io sentivo ogni singolo minuto trascorrere sulla mia pelle e la tensione aumentare con esso come in una pentola a gas.

Il mio Yuri era dietro quelle due porte bianche, quanto avrei voluto sostituirmi a lui, era tutto così sbagliato, ed ora volevo solo sapere qualcosa di più e nessuno voleva dirmi niente.

Sentivo la sua voce velata sussurrarmi nell’orecchio

“ Ti voglio bene stupidina!”

com’era successo?

Fu allora che il mio sguardo si posò su di lei, la porta di una di quelle silenziose stanze lungo il corridoio era socchiusa.

Era bellissima. Il riflesso dorato del sole le accarezzava leggero i capelli biondi, lei sbatteva infrequentemente i suoi dolci occhioni blu e seduta in quel letto bianco sembrava un angioletto.

Era cosi debole e fragile.

Fissava assorta nei suoi pensieri qualcosa al di fuori dalla finestra. Io avanzai nella stanza e lei si voltò, lentamente, senza paura, allora le dissi – ciao! – e lei rispose con un cenno della mano.

Ora fissava me, chi sa  cosa pensava?

Io mi sedetti su una sedia di fianco al suo letto e guardai fuori dalla finestra. Ora capivo. Il cielo mostrava un pallido sole dorato, come un’enorme biscotto alla crema e le nuvole bianche-grigiastre correvano veloci come cavalli nella prateria, senza una meta, guidati solo dal vento, vicino alla finestra intanto su un ciliegio sbocciavano i fiori.

- perché sei qui?- la domanda mi giunse spontanea, lei si voltò di nuovo - la mamma mi ha detto di non parlare con gli estranei e tu non sei una dottoressa! - disse con un tono pacato quasi volesse spiegarmi un concetto fondamentale. - terribilmente corretto! Piacere io sono Miky!- non si mosse, continuava  a guardare fuori - Ora mi sono presentata, e come se un po’ mi conoscessi! No? - lei si voltò e mi lanciò uno sguardo inquisitorio, io le sorrisi, così ci pensò su un attimo poi mi degnò della sua risposta - io sono Lilian - -che bel nome!- frasi di circostanza dette e ridette… - grazie! - - torniamo a noi perché ti trovi qui?- - mamma dice che il mio cuore non funzione bene, così me ne daranno uno nuovo, mamma dice che quando avrò un cuore nuovo potrò andare ai giardinetti con Marty - -…ah, - non sapevo cosa dirle, non sapevo cosa pensare, avevo sentito un migliaio di volte di bambini malati, eppure era tutto così diverso, così strano, quando una cosa ti colpisce da vicino ti fa sempre più male.

Così mi avvicinai alla finestra e colsi uno di quei fiori rosa poi glielo fermai sui capelli, lei si spostò un ciuffo dalla parte opposta della fronte, portandolo dietro l’orecchio poi si guardò allo specchio e mi sorrise, allora vidi quella luce nei suoi occhi che splendeva per la voglia di vivere e tutto mi sembrò più chiaro. Parlammo a lungo e le raccontai della mia storia, in modo semplice e sincero, ridemmo del modo buffo con cui la sua insegnante mangiava il cannolo e di come un suo compagno, una volta, era finito all’ospedale con una penna nel naso, ed ora mi sembrava tutto così leggero così poco importante, non avevo più paura, perché anche se fa male la vita è così bella perché è piena di momenti diversi: a volte così meravigliosi e a volte così tristi, che forse esistono solo per farci apprezzare quelli più felici, non è incredibile?

Ormai sentivo che sarebbe andato tutto bene e mi sentivo gioiosa e spensierata come quel angioletto malato che mi aveva fatto comprendere con la sua semplicità quanto la vita fosse importante e quanto la morte non fosse altro che un lungo riposo.

- e lei la signorina Miky? – un uomo in camice bianco era in piedi sulla porta il suo viso non tralasciava ne emozioni ne risposte alle mie domande; io mi voltai ancora verso Lilian e lei mi disse - te ne devi andare di già? - - si. - le risposi io ora più seria. - andrà tutto bene?- mi chiese lei ingenuamente - si! Andrà tutto bene - le dissi io - andrà tutto bene! – ed ora ne ero convinta perché quella risposta me l’aveva data lei. Non rividi più quella bambina, eppure mi ricordo la luce della speranza che brillava nei suoi occhi perché é la stessa che ora brilla anche nei miei.

Grazie angioletto mio.

 

 

Cosa successe a Yuri è un mistero ma sicuramente ora è con Miky a divertirsi, e la bambina… in realtà nn è scritto se proviamo ad immaginare forse però potrebbe essere riuscita ad andare ai giardini con l’amichetta o ancora potrebbe nn essere mai esistita no? Un vero angioletto, in fondo ciò che nn è scritto possiamo benissimo immaginarlo usate un po’ di fantasia e volate un po’ con me nel mio mondo magico dove tutto nn è detto che vada dalla parte giusta ma sicuramente va dalla nostra parte!!!:)

By ile delle Mitike cugine!!!                         

 

  
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